Dick il precursore
14 Giugno 2025[Amedeo Spagnuolo]
Uno dei libri più belli e interessanti di Philip Dick è sicuramente Ma gli androidi sognano pecore elettriche? dal quale è stato tratto il film Blade Runner di Ridley Scott, considerato dai cinefili un cult – movie.
In esso si narra la vicenda di un gruppo di androidi che sfuggono al controllo dell‘uomo che li ha creati e che tentano in tutti i modi di sopravvivere alla data di morte sancita dal crudele ingegnere elettronico che gli ha dato la vita.
Memorabile la scena finale nella quale l‘attore Rutger Hauer che impersona uno degli androidi, salva la vita a Harrison Ford, l‘altro attore protagonista, nonostante questi, avesse il compito di eliminarlo appartenendo a un dipartimento della polizia che aveva proprio il compito di neutralizzare questi androidi. Il capo del gruppo di Androidi, impersonato dal compianto Rutger Hauer, è innamorato della vita, ma non solo della sua, bensì della vita in generale ed è proprio questo che lo spinge a salvare colui che fino a qualche istante prima ha tentato di eliminarlo.
L‘uomo dunque che riceve dalla macchina umanizzata un insegnamento profondo: bisogna rispettare la vita di tutti, anche di quelli che, paradossalmente, attentano alla nostra incolumità. Dick è ormai universalmente considerato un grande scrittore, ma la sua genialità lo ha portato anche a sviluppare sorprendenti capacità previsionali, ad esempio il tema del film descritto in precedenza, quello cioè della macchina che sviluppa capacità emozionali sembra trovare parziale conferma nelle teorie degli studiosi che si raccolgono sotto la definizione di scienziati dell‘Intelligenza Artificiale.
Il tema è oggi di estrema attualità e pone conflitti e discussioni molto ampie e articolate, tutte argomentazioni che Dick, in embrione, aveva affrontato già alla fine degli anni Sessanta con il suo bellissimo libro. Partendo dalle osservazioni di Dick, proviamo a elencare rischi e benefici dell’IA in modo tale da tentare di assumere una posizione equilibrata nei confronti del problema in questione.
Cominciamo con i vantaggi che può apportare l’IA alla vita quotidiana, e non solo, delle comunità umane. Iniziamo da due settori strategici che riguardano l’attività economica dell’uomo ovvero l’automazione e la produttività. Per quanto riguarda l’automazione l’IA è molto efficace soprattutto nella riduzione dei tempi per tutto ciò che riguarda l’espletamento di compiti ripetitivi come ad esempio il cosiddetto “data entry“ o per essere più chiari, l’inserimento e la gestione di quantità enormi di dati all’interno di sistemi informatici.
Anche la produttività trae beneficio dall’uso dell’IA poiché è evidente che essa aumenta in maniera sostanziale soprattutto in settori come la logistica, i servizi e l’attività industriale in generale. Pensiamo poi ai miglioramenti che si possono ottenere nel settore dell’assistenza al pubblico e del supporto. Ormai siamo abituati da anni a poter usufruire di assistenti virtuali h24 quindi senza limiti temporali per cui se abbiamo bisogno di qualche informazione importante o di risolvere qualche problema tecnico, possiamo, in ogni momento, contattare questi assistenti dalla voce metallica, ma a volte anche molto sensuale e gentile, che ci guidano verso la soluzione del problema.
Come non fare riferimento poi a strumenti che sono diventati quasi necessari come i software di traduzione, sintesi vocale e riconoscimento d’immagini che facilitano non solo la nostra vita quotidiana ma anche quella lavorativa. Nel campo medico i progressi già compiuti e le prospettive che si stanno delineando sono veramante impressionanti, proviamo a pensare, per esempio, alle diagnosi rapide e accurate che può fornirci l’IA parallelamente alla capacità di analizzare enormi quantità di dati con i quali è possibile trovare nuove cure e farmaci. La “personalizzazione“ è un altro concetto che sta trovando terreno molto fertile nelle attività tipiche dell’IA. Ad esempio, oggi è possibile realizzare campagne pubblicitarie su misura per ogni singolo utente oppure svilupparee esperienze personalizzate in ambito educativo. Anche il settore della sicurezza sta beneficiando dei progressi dell’IA come nel caso della cosiddetta “sorveglianza intelligente“, il rilevamento delle frodi informatiche e la sicurezza informatica avanzata.
Questi gli aspetti positivi, purtroppo, però, dobbiamo fare i conti con l’altra faccia della medaglia ovvero i rischi dell’IA. Innanzitutto pensiamo alla conseguenza più devastante, dal punto di vista economico – sociale, ovvero la perdita di posti di lavoro determinata dal fatto che molte mansioni, prima svolte da umani, saranno sostituite da sistemi automatizzati soprattutto in quei lavori caratterizzati da una forte ripetitività e da una bassa specializzazione.
La discriminazione è un altro elemento critico che appartiene all’IA, infatti, questi sistemi possono riprodurre o addirittura amplificare pregiudizi presenti nei dati con i quali sono stati addestrati. Molte preoccupazioni suscita anche la tutela della privacy e il pericolo della “sorveglianza“.
La raccolta di una quantità tanto vasta di dati personali porta, inevitabilmente, a pericolose violazioni della privacy così come avere il controllo dei dati può generare un rischio di sorveglianza di massa con inevitabili esiti autoritari. Sicuramente l’IA può migliorare la vita dell’uomo sotto molti punti di vista ma il suo utilizzo deve essere regolato da principi etici e controlli efficaci.
Insomma non siamo ancora agli androidi descritti da Dick ma l’impressione è che la distanza da essi si stia assottigliando sempre di più.
“Una delle più grandi benedizioni di Dio è che ci tiene perennemente nascosto il futuro.” Philip Dick