Fogli di via. Una raccolta fondi per le spese legali
11 Ottobre 2025[red]
Alcune militanti sarde hanno subito un grave atto di repressione per aver manifestato in solidarietà al popolo palestinese. Pubblichiamo l’appello al sostegno della raccolta fondi a cui il manifesto sardo aderisce ed invita tutte le lettrici e i lettori alla diffusione e al sostegno.
A settembre 2025 sono stati notificati diversi fogli di via dal Comune di Olbia, giustificati con accuse di pericolosità sociale.
I provvedimenti arrivano in seguito alla manifestazione del 31 agosto presso l’Aeroporto Costa Smeralda, durante la quale decine di manifestanti hanno espresso pacificamente il proprio dissenso rallentando lo sbarco di turisti sionisti in Sardegna, senza che fosse contestato loro alcun reato né comportamento illecito.
Sappiamo che non esistono civili in Israele, poiché la leva militare è obbligatoria e chiunque si rifiuti o protesti contro lo stato genocida viene represso o incarcerato. Chi sbarcava in Sardegna ad agosto, non erano semplici turisti, ma dipendenti della più grande compagnia telefonica Israeliana, è un’azienda implicata in maniera diretta con il genocidio palestinese.
Secondo il Questore di Sassari però, i veri pericolosi criminali non sarebbero quelli in vacanza nel mezzo di un genocidio, ma chi ha osato protestare mostrando bandiere palestinesi e cartelli davanti ai pullman dei villeggianti. Evidentemente indignarsi è più grave che bombardare un’intera popolazione inerme.
Questi fogli di via non si basano su nessuna delle condizioni previste dalle norme, come la pericolosità sociale. Ricordiamo che si tratta di uno strumento repressivo pensato per combattere la mafia, non per limitare diritti fondamentali come quello di manifestare.
Le militanti colpite da questo vergognoso atto repressivo faranno ricorso, ma per farlo dovranno sostenere delle spese legali. Tutte le donazioni andranno a sostenere le spese legali delle avvocate e dei ricordi.
La lotta e la libertà non si possono reprimere.