Giù le mani dalla Shoah

27 Gennaio 2022

[Roberto Mirasola]

Riteniamo inaccettabile che nel giorno della memoria si organizzi a Sassari un’iniziativa che equipara l’obbligo del green pass alle leggi razziali, i cui partecipanti si fregiano di essere i novelli resistenti. Non si pone in discussione la libertà di manifestare il proprio pensiero ma certi paragoni implicano una doverosa presa di posizione volta a rimettere al loro posto i fatti storici.

Si può essere o meno d’accordo sull’utilità del green pass e sulla sua legittimità, ma non pare si sia verificata in questi mesi di vigenza dell’obbligo una nuova Kristallnacht, non è in atto nessuna caccia all’uomo, non risulta nessuna violenza nei confronti di chi si oppone all’obbligo vaccinale o da chi ritiene illegittimo il relativo provvedimento. Non sembra neanche che nessuno sia stato deportato in nuovi campi di sterminio, dove bisogna pur ricordare che la gente veniva cremata, nessuno è stato portato in una nuova Babij Jar ed è stato fucilato.

Mi pare anzi che vi sia ampia possibilità per manifestare il proprio dissenso. Immaginatevi voi di essere catapultati indietro nel tempo, e chiediamoci se a quei tempi venisse tollerata qualsivoglia manifestazione di contrarietà alle decisioni prese nei regimi nazifascisti. Sarebbe stata la gioia dell’OVRA o della Gestapo ben felice di creare una nuova via Tasso e mandare al macello coloro che osano definirsi resistenti. Ciascun Europeo dovrebbe provare un senso di vergogna per il nostro recente passato.

Non possiamo tacere ed anzi abbiamo il dovere di chiarire. Si arrivò alle leggi razziali e alle persecuzioni a causa di mille anni di antisemitismo che storicamente ebbe in principio una valenza religiosa (Cristo fu ucciso dagli Ebrei) e a partire dall’ 800 prese piede il risvolto politico con Germania, Francia, Russia e Polonia. I tedeschi insomma misero in atto ciò che altri nel tempo pensavano.

Non è una storia che appartiene solo al passato, purtroppo in questi giorni anche a Cagliari sono apparse scritte inaccettabili, che per pudore non riportiamo oppure a Livorno dove un ragazzino di origini ebraiche ha subito violenze.

Il senso del ricordare per non far cadere nell’oblio ciò che accadde anni fa con le persecuzioni, i campi di concentramento e lo sterminio degli ebrei è ben altra cosa da quello che strumentalmente i no green pass vogliono accomunare, è un’offesa alla memoria, un oltraggio a tutte le vittime ed ai sopravvissuti ai quali dobbiamo rispetto. Se non sono capaci di capirlo, noi ci vergogniamo anche per loro.

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