Greenpeace e le Bocche di Bonifacio

1 Ottobre 2009

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In questi giorni una delegazione di sindaci della Sardegna settentrionale e il presidente della provincia Olbia Tempio assieme a Greenpeace si sono presentati di fronte l’ingresso del ministero dell’Ambiente con un segnale di pericolo che pende sulla loro testa. “Da mesi cerchiamo di avere un incontro con il ministro Prestigiacomo – spiega Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace – La situazione dello stretto di Bonifacio è insostenibile. Ad agosto le autorità locali italiane e francesi hanno firmato un appello, ma mentre il ministro francese dell’Ambiente sta portando avanti il lavoro per impedire che in quella zona ad alto rischio transitino navi con materiali pericolosi, il ministro italiano finora è stato completamente sordo. Nonostante l’incontro con la Direzione generale, siamo delusi dell’assenza del ministro. Sulla testa di tutti pende la spada di Damocle di un possibile e imminente disastro ambientale. Il ministro Prestigiacomo vuole esserne responsabile?”. Le Bocche di Bonifacio,  un’area ricchissima in biodiversità e di notevole valore paesaggistico e turistico, rischia quotidianamente la tragedia ambientale a causa del transito di più di tremila imbarcazioni cargo l’anno, di cui il dieci per cento trasporta sostanze pericolose. Italia e Francia hanno vietato nello stretto il transito di navi con carichi a rischio, ma purtroppo, questo divieto non si applica a tutte le altre bandiere. Greenpeace chiede che l’Italia vari con urgenza serie misure di protezione. Questa mattina delegazione è stata ricevuta dal Segretario generale del ministero dell’Ambiente, Marco De Giorgi, e dal Direttore generale per la protezione della natura, Aldo Cosentino. Greenpeace ha chiesto date certe in cui il ministro Prestigiacomo incontri il Ministro francese per presentare all’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) una proposta per l’inserimento dello stretto nell’elenco delle Aree Marine Particolarmente Sensibili (PSSA). La Direzione generale si è impegnata a partecipare a un incontro con le comunità locali per avviare il progetto del Parco marino internazionale e ad aggiornare la delegazione presente sui progressi riguardo l’avvio di queste misure entro fine ottobre. L’appello rivolto ai ministri dell’Ambiente di Italia e Francia era stato firmato lo scorso 3 agosto da più di trenta rappresentanti di Enti locali di Sardegna e Corsica (tra cui il Vicepresidente della regione Sardegna, il Presidente della provincia Olbia Tempio e 14 Sindaci di comuni del nord della Sardegna) a bordo della Rainbow Warrior, nave ammiraglia di Greenpeace, ancorata al largo delle isole di Lavezzi. Le Bocche, inoltre, si trovano all’interno del Santuario dei Cetacei “Pelagos. Greenpeace da anni denuncia il degrado del Santuario, fornendo precisi dati al Ministero e chiedendo che si prendano provvedimenti a riguardo, ma nulla fino ad ora è stato fatto. Greenpeace è stata impegnata questa estate con la Rainbow Warrior in un tour a difesa del Mediterraneo, e ha navigato nel Santuario dei cetacei svolgendo attività di monitoraggio e promuovendo, a partire proprio da questo tratto di mare, la creazione di una rete di Riserve Marine pienamente protette che coprano il 40% del mare.

Briefing Bocche di Bonifacio: http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/bocche-bonifacio

L’Appello firmato sulla Rainbow Warrior: http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/file/sindaci-appello-bonifacio

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