I dibattiti sui Poligoni in Sardegna non sono graditi a Roma

1 Aprile 2017

Aree militari in Sardegna

Claudia Zuncheddu

Sardigna Libera denuncia la gravissima presa di posizione dei senatori di Forza Italia Bruno Alicata, Maurizio Gasparri ed in primis del sardo Emilio Floris, che con un’interrogazione urgente indirizzata alla ministra della Difesa Roberta Pinotti e della Pubblica istruzione Valeria Fedeli, chiedono  «se non ritengano inconcepibile che all’interno di istituti statali vengano diffusi messaggi contro le istituzioni, con tesi sostenute da comitati spontanei, separatisti o antimilitaristi, peraltro senza alcun contraddittorio»… “Se non ritengano opportuna la sospensione degli altri appuntamenti previsti e quali provvedimenti di propria competenza intendano adottare nei confronti degli organizzatori o di coloro che, comunque, hanno permesso questo tipo di manifestazione all’interno dell’istituto».

Il messaggio di intimidazione, è la risposta ad un evento intitolato “Sardigna terra de bombas e cannones”, promosso dal Collegio dei docenti di un liceo di Olbia, nel contesto del programma scolastico “Sa die de sa Sardigna”. L’evento moderato dal docente Cristiano Sabino, è espressione del dibattito democratico presente in tutta l’Isola sull’occupazione militare. Ha preso parte ai lavori anche il senatore Giampiero Scano membro della Commissione sull’Uranio Impoverito.

Non ci sorprendono le reazioni dei senatori italiani che hanno presentato l’interrogazione. Senatori che non da oggi vedono la nostra Isola solo come piattaforma militare nel Mediterraneo al servizio delle guerre.

E’ sconcertante che sul tema inerente le attività di guerra e di sperimentazione bellica in Sardegna, che ospita il 62% del totale delle servitù militari in Italia, sia un senatore sardo, già sindaco di Cagliari e che conosce benissimo i disagi che queste servitù creano alle nostre collettività.

Fra l’altro il senatore e la sua parte politica a Roma come a Cagliari, che sono complici della distruzione della scuola pubblica in Sardegna, arriva a chiedere che sia non solo proibito ma anche punito il confronto e il dibattito democratico all’interno delle scuole pubbliche sopravvissute alla mannaia dei tagli.

Ai senatori che hanno presentato l’interrogazione, va ricordato che in Sardegna non esiste  alcun movimento separatista; che nei sistemi democratici le politiche istituzionali possono essere criticate e cambiate; che quelli che chiamano “comitati spontanei” e in modo confuso ed improprio “separatisti” o “antimilitaristi”, sono quelli che vogliono che la Sardegna non sia più al centro delle strategie della guerra; sono quelli che si battono per la pace e auspichiamo che presto mandino  a casa tutti questi onorevoli.

Solidarietà al Dirigente Scolastico del Liceo scientifico Lorenzo Mossa di Olbia, al docente Cristiano Sabino, a tutto il Collegio dei docenti e agli studenti.

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