Il diritto di sfrattare

8 Maggio 2020

Casa dello studente- Foto di Stefania Lapenna, Vistanet.it

[Fiammetta Cani]

L’emergenza covid-19 ha messo in ginocchio un gran numero di lavoratori e lavoratrici impedendo loro di pagare gli affitti e, spesso, i beni di prima necessità. Ma, mentre a livello nazionale viene sancito il blocco degli sfratti, l’Ersu – l’ente regionale per il diritto allo Studio Universitario – decide improvvisamente di sfrattare gli inquilini e le inquiline che hanno vinto un bando di concorso per il posto letto, il cui valore viene detratto dalla borsa di studio.
Il disagio nasce già da marzo, infatti, con la chiusura delle mense universitarie, tutte le persone sono costrette a dover mettere mano alla propria tasca per fare la spesa, anziché poter usufruire dei pasti gratuiti, anch’essi ottenuti tramite la decurtazione di una quota della borsa di studio. Mentre da mesi, in diverse mense universitarie italiane, i pasti vengono distribuiti tramite asporto, con le dovute distanze di sicurezza, le e gli studenti di Cagliari devono invece subire un’ulteriore perdita.
Quel che viene definito diritto allo studio sta di fatto diventando impedimento allo studio. L’Ersu dimentica le famiglie non più in grado di mantenere figli e figlie, ormai indipendenti grazie al posto alloggio e alla borsa di studio; dimentica chi non ha più, o non ha mai avuto, una famiglia su cui poter contare; dimentica che allontanare senza preavviso inquiline e inquilini può significare riportarle in case in cui subiscono violenza di genere, violenze a causa del proprio orientamento sessuale; dimentica chi non ha la possibilità di usufruire del servizio Wi-Fi nel proprio paese, per cui, che si tratti di motivi logistici o economici, si vede escluso dal poter usufruire dell’Università telematica. Dimentica in sostanza che, con un simile provvedimento, le disparità sociali non solo si ripresenteranno ma verranno ampliate. Tutto ciò accade nel totale silenzio, mentre inquiline e inquilini chiedono, perlomeno, la restituzione dei canoni mensili a loro detratti.
Di fatto, in un periodo in cui numerose persone stanno avendo ingenti perdite economiche, in cui vi è un grande e condiviso timore per la salute fisica, che si ripercuote su quella mentale, Ersu e Regione, anziché rassicurare e permettere a studenti e studentesse di conseguire i CFU necessari per ricevere la borsa di studio dell’anno successivo, li e le affossa, aggravando pesantemente la loro situazione. È questo il diritto allo studio di cui abbiamo bisogno?

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