Il parlamento sardo voterà la mozione sullo stop ai rapporti con Israele

5 Giugno 2025

[red]

Il Consiglio Regionale della Sardegna voterà una mozione sulla sospensione dei rapporti istituzionali e di cooperazione tra la Regione Sardegna e lo Stato di Israele in conseguenza delle violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza.

In Aula il documento è stato proposto da Sinistra Futura e sostenuto da tutto il Campo largo sull’onda delle decisioni prese in questi giorni dalle Regioni Puglia ed Emilia Romagna. Pubblichiamo la mozione integrale.

Il Consiglio Regionale della Sardegna, premesso che:

– Gli atti più recenti del conflitto in corso tra Israele e il popolo palestinese nella Striscia di Gaza hanno aggravato una situazione umanitaria già drammatica;

– A distanza di mesi dall’inizio dell’escalation successiva agli eventi del 7 ottobre 2023, il numero delle vittime ha superato le 60.000 persone, con oltre 120.000 feriti, migliaia dei quali bambini, secondo i dati diffusi dalle autorità sanitarie locali e da organizzazioni umanitarie;

– Secondo le stime più accreditate, i bambini uccisi durante il conflitto sono oltre 15.000, con quasi 1.000 neonati tra le vittime; altri 34.000 minori risultano feriti e circa 20.000 bambini sono ormai orfani;

– Diversi episodi hanno documentato l’uccisione deliberata di civili disarmati, tra cui operatori sanitari, giornalisti, personale ONU e bambini, in violazione del diritto internazionale umanitario e delle Convenzioni di Ginevra;

– Le agenzie delle Nazioni Unite, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno dichiarato pubblicamente l’imminente rischio di carestia nella Striscia di Gaza, denunciando l’ostruzione sistematica agli aiuti umanitari e il collasso del sistema sanitario;

– Già otto mesi fa, quaranta scienziati internazionali avevano denunciato la gravissima emergenza sanitaria in atto nella Striscia di Gaza, chiedendo un intervento urgente da parte della comunità internazionale per fermare l’aggravarsi della situazione;

– La Corte Internazionale di Giustizia ha avviato un procedimento contro lo Stato di Israele per violazioni della Convenzione sul genocidio del 1948;

– La Corte Penale Internazionale ha emesso mandati di arresto nei confronti del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dell’ex Ministro della Difesa Yoav Gallant e del leader di Hamas Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri per crimini di guerra e contro l’umanità;

– Gli accadimenti più recenti nella striscia di Gaza destano forte preoccupazione vista la grave crisi alimentare voluta dal governo israeliano che impedisce l’accesso di viveri, acqua e medicinali. Tutto ciò fa ritenere da parte dell’ONU che vi possa essere una volontà di spostare geograficamente la popolazione palestinese di fatto cacciandola da Gaza dando il via ad una seconda Nakba oggi inaccettabile;

Considerato che:

– Con mozione approvata in data 24 ottobre 2024, il Consiglio Regionale della Sardegna ha ufficialmente riconosciuto lo Stato di Palestina;

– La soluzione “due Popoli – due Stati” è riconosciuta come l’unico scenario possibile per garantire una convivenza pacifica, basata sul reciproco riconoscimento del diritto all’esistenza e all’autodeterminazione;

– Lo Stato di Palestina è riconosciuto da 147 dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite, che rappresentano il 75% della comunità internazionale;

– Il Parlamento europeo ha approvato nel 2014 la Risoluzione (2014/2964(RSP)) sul riconoscimento dello Stato di Palestina;

– Il Parlamento italiano, con la mozione 1/00745 del 27 febbraio 2015 approvata a larga maggioranza, ha impegnato il Governo al riconoscimento dello Stato di Palestina;

– Il 21 maggio 2025, la Camera dei Deputati ha approvato una mozione che impegna il Governo a promuovere la ricostruzione di Gaza, la fine delle ostilità e un processo di pace fondato sulla coesistenza dei due Stati, entro confini riconosciuti, nonché il cessate il fuoco umanitario immediato, la liberazione degli ostaggi ancora trattenuti da Hamas e la possibilità di fornire aiuti alla popolazione civile;

– La Sardegna, per posizione geografica, storia e tradizione di accoglienza, è naturalmente vocata al dialogo e alla promozione della pace nel Mediterraneo;

Impegna la Presidente della Regione e la Giunta Regionale:

1. A condannare con fermezza le violazioni sistematiche dei diritti umani e del diritto internazionale da parte dello Stato di Israele nei confronti della popolazione civile palestinese, in particolare l’utilizzo di fame, malattie e impedimento agli aiuti umanitari come strumenti di guerra;

2. A interrompere ogni rapporto di cooperazione, scambio o progettazione condivisa tra la Regione Sardegna (comprese agenzie, enti strumentali, aziende partecipate, istituzioni accademiche e di ricerca) e lo Stato di Israele, fintanto che perdureranno le gravi violazioni accertate dalle istituzioni internazionali;

3. A sostenere attivamente ogni iniziativa internazionale tesa a ottenere il cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza e a promuovere una conferenza di pace nel Mediterraneo, anche candidando la Sardegna come sede ospitante;

4. A impegnare la Regione Sardegna a ripristinare i fondi dedicati alla cooperazione internazionale e ad istituire una specifica linea di intervento rivolta alla Palestina, con la finalità di realizzare progetti di cooperazione con le realtà umanitarie e civili palestinesi, con particolare attenzione a quelle attive nei settori della salute, dell’istruzione e della tutela dell’infanzia, e destinando a tali finalità risorse specifiche di bilancio.

5. A verificare nei bandi e nella stipula di contratti pubblici la presenza di merci o servizi prodotti da aziende coinvolte nella violazione dei diritti umani nei territori occupati da Israele e conseguentemente vietarne l’acquisto

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI