Intervento / Un’Isola in Festival

1 Maggio 2008

Mauro Cossu

Il progetto “Un’Isola in Festival”, finanziamento triennale 2007/2008/2009 del MIBAC per un importo annuale di euro 1.000.000,00 al quale si aggiunge la quota di 750.000,00 stanziati dalla R.A.S con una quota di cofinanziamento di euro 250.000,00 da parte delle 8 province sarde presenta una forte connotazione regionale per quanto riguarda le scelte effettuate sul programma.
Sia per l’annualità 2007 in cui sono stati ammesse n. 45 compagnie, come per l’annualità 2008 in cui ne sono state ammesse circa 150 (quindi il numero dei soggetti ammessi è triplicato) le scelte di carattere artistico/strategico sono scaturite da una collaborazione regione/ente lirico. Non conosco i motivi di tale scelta e sarebbe interessante conoscere da parte di chi ha operato tali valutazioni quale linea strategica sia stata perseguita.
Il Teatro Lirico di Cagliari è stato individuato dalla Regione Sardegna come soggetto attuatore del progetto e a tal fine è vincolato alla RAS da apposita convenzione. Le amministrazioni locali (le otto province) hanno partecipato esclusivamente come soggetti cofinanziatori dell’iniziativa con la percentuale che ho sopra indicato (nella fattispecie la Provincia di Cagliari per l’annualità 2007 ha preso parte con una quota pari a € 47.100,00. Per l’annualità in corso non è stata ancora definita la quota di cofinanziamento).
L’associazione culturale “arte giovane” (che io rappresento) ha partecipato al bando (Un’Isola in Festival) comparso improvvisamente sul sito della regione a pochi giorni dalla decadenza dei termini.
Non desidero esprimere la mia indignazione come un fatto personale: non sto a lamentare l’esclusione dai contributi regionali ma trovo estremamente grave quanto sta accadendo in Sardegna. E’ tutto così lottizzato da lasciarci senza fiato.
I fondi destinati alle attività culturali vengono ripartiti in maniera che definirei omertosa tra personaggi locali e non, spesso di dubbie capacità operative ma piuttosto attivi evidentemente nel costruire relazioni in un territorio senza regole.
Il progetto “territorio-immagine-suono,” da noi elaborato per “Un’isola in Festival”, coinvolge musicisti e artisti di straordinaria levatura, con i quali ho occasione di collaborare e condividere determinati ambiti di ricerca. Sotto il profilo economico, un bilancio preventivo costituito da importi contenuti e rendicontati, a copertura delle spese di viaggio ecc. degli artisti coinvolti, conduzione e gestione dell’evento.
Non pretendo che le nostre istanze vengano accolte ma gradirei conoscere i nomi della misteriosa commissione esaminatrice e i criteri di valutazione. L’assessorato alla cultura della prov. di Cagliari non dispone di dati precisi e l’assessore regionale (Mongiu) non permette trapelino informazioni di alcun genere.
Non mi interessa fare ricorso per rientrarvi dalla finestra ma rendere noto un gravissimo caso di uso privatistico di danaro pubblico, dato che il silenzio giova soltanto al comitato d’affari che ne fruisce. Se si resta zitti si diventa in qualche modo complici di questi mezzi figuranti, o quanto meno accondiscendenti. Che cosa dobbiamo trasmettere ai nostri figli? Che è consigliabile essere pavidi e servili?
Ad adoperarsi affinché oggi e domani debbano mendicare una raccomandazione per un posto di lavoro, un concorso, una visita specialistica o un letto d’ospedale?

1 Commento a “Intervento / Un’Isola in Festival”

  1. Angelo Liberati scrive:

    …Non pretendo che le nostre istanze vengano accolte ma gradirei conoscere i nomi della misteriosa commissione esaminatrice e i criteri di valutazione. L’assessorato alla cultura della prov. di Cagliari non dispone di dati precisi e l’assessore regionale (Mongiu) non permette trapelino informazioni di alcun genere.
    Non mi interessa fare ricorso per rientrarvi dalla finestra ma rendere noto un gravissimo caso di uso privatistico di danaro pubblico, dato che il silenzio giova soltanto al comitato d’affari che ne fruisce. Se si resta zitti si diventa in qualche modo complici di questi mezzi figuranti, o quanto meno accondiscendenti. Che cosa dobbiamo trasmettere ai nostri figli? Che è consigliabile essere pavidi e servili?
    Ad adoperarsi affinché oggi e domani debbano mendicare una raccomandazione per un posto di lavoro, un concorso, una visita specialistica o un letto d’ospedale?

    La tua testimonianza caro Mauro mi conferma quanto già ho immaginato (non ho esperienze dirette nel rapporto con le amministrazioni pubbliche per quanto riguarda organizzazioni di mostre, eventi culturali ecc.) visitando la spropositata offerta di manifestazioni culturali nella città e nella intera Regione.
    Francamente speravo in una gestione più trasparente da parte dell’attuale giunta di centrosinistra. In campagna elettorale qualche impegno era stato preso, poi il tempo, le difficoltà, la congiuntura, il petrolio, le torri gemelle, gli immigrati ecc. ecc.
    Con stima Angelo Liberati

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