La lista Tsipras in Sardegna

1 Aprile 2014
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Enrico Lobina, Gian Nicola Marras

Altra Europa con Tsipras è nata anche in Sardegna. I candidati sono stati scelti nel modo sbagliato, ma è uno di quei casi in cui l’obiettivo è troppo importante per stare dietro i particolari. Qual è l’obiettivo? Mandare a casa il fiscal compact, le banche ed i trattati europei, e ripensare l’Unione Europea da cima a fondo. Altrimenti affonderà, insieme all’euro e a tutti noi. E noi ci vogliamo salvare. Siamo disoccupati o lavoratori precari, non abbiamo tempo e soldi per fare politica, ma abbiamo tempo per odiare l’Europa. Noi questa Europa non la vogliamo!

In Sardegna la lista Tsipras assume anche altri ruoli. Alla sinistra, ai sovranisti e agli indipendentisti diciamo: uniamoci, ognuno mantenga la propria identità e la propria organizzazione, ed insieme costruiamo le trame per una nuova Sardegna, dentro una nuova Europa. Le trame per una nuova Sardegna non sono libere e non dipendenti da ciò che accade in Europa.
Immaginiamo un’organizzazione larga, a geometria variabile, dove ognuno può mantenere strutture organizzative autonome, ed anche attitudini personali o collettive diversificate. Vi è chi è più interessato al lavoro sociale, chi allo studio, chi alla presenza nelle istituzioni.
Solo la mutua promozione di rapporti inclusivi fondati sulla reciproca propensione al confronto può garantire l’edificazione di un soggetto solido, una nuova soggettività critica che guardi oltre lo steccato dell’interesse e dell’immediato tornaconto individuale.
Vi sono alcuni punti sui quali non si può transigere, e due precondizioni da rispettare. La prima è l’onestà, la seconda è la fiducia reciproca. I punti sui quali non transigere sono: no alla guerra, no al liberismo, sovranità e nuovo modello di sviluppo.
La lista Tsipras deve riconoscere il diritto all’autodeterminazione dei popoli. In Catalogna ed in Scozia accadranno cose importanti nel 2014. Tsipras non può balbettare come ha fatto finora la cosiddetta sinistra.
L’idea alla base della lista Tsipras procederà per fasi. È fondamentale favorire la costituzione di una più organica proposta politica in grado di volgere lo sguardo verso gli impegni elettorali imminenti, gettando le fondamenta intellettuali e organizzative per il prossimo futuro: la costituzione di un soggetto politico collettivo che rappresenti le realtà oggi escluse dalla rappresentanza.
Il 27 febbraio a Cagliari vi è stata un prima convergenza. Serve coraggio e generosità. Da un proficuo contesto di dialogo può nascere una profonda riflessione sulle forme e i limiti attuali della rappresentanza politica in Sardegna. È imprescindibile affrontare oggi questi ragionamenti sulla società e sulla cultura sarda, in un dibattito che metta al centro i problemi quotidiani di tutti i sardi. Inquadrare, quindi, le problematicità che investono il territorio sardo, animando una discussione affrancata dall’orizzonte cognitivo romanocentrico.
Il tema dello scorporo del Collegio Europeo per la Sardegna è stato affrontato nell’incontro già ricordato del 27 febbraio. Dibattito poi ripreso e formalizzato nel documento sottoscritto da alcune associazioni e partiti, su proposta di Sardegna Sostenibile e Sovrana. È una questione che riguarda la rappresentatività dei cittadini sardi nelle istituzioni europee, affinché queste istituzioni possano declinare il loro attuale assetto, rispettando l’ideale politico di un’Europa dei popoli. È necessario acquisire una maggior comprensione dell’idea di sovranità.
Nell’attuale contesto dell’eurozona mediterranea in crisi, inoltre, risulta più semplice rintracciare la sintesi e la comunione di intenti e finalità tra le diverse anime progressiste della Sardegna, affinché il dibattito sulla proletarizzazione dei ceti medi possa trovare un’agevole dialogo e riferimento declinandosi all’interno del dibattito sull’autodeterminazione dei popoli in un’Europa socialista.
Pertanto, guardando oltre i disfattismi, Altra Europa con Tsipras è un’opportunità praticabile – perché ancora da costruire – al fine di immaginare un’altra Sardegna. Alexis Tsipras riconosca il diritto all’autodeterminazione dei popoli, e si compirà un’ulteriore passo verso un’altra Europa.

1 Commento a “La lista Tsipras in Sardegna”

  1. In Europa per cambiarla | Aladin Pensiero scrive:

    […] Prosegue la raccolta di firme a sostegno della lista “L’altra Europa con Tsipras”. In Valle D’Aosta è stato superato il limite minimo di firme necessarie. Nel resto del paese si sono già raggiunte 150.000 firme. Ne occorrono altrettante, quindi occorre intensificare la mobilitazione in questa ultima settimana di raccolta. L’obiettivo non è lontano ma serve un ulteriore sforzo. A Sassari è possibile firmare nei seguenti punti di raccolta firme: BANCHETTI 2 aprile p.v. – Sassari, Viale Italia angolo via Muroni dalle 16,30 alle 19,00 3 aprile p.v. – Sassari, Piazza Azuni dalle 16,30 alle 19,00 5 aprile p.v. – Sassari, Emiciclo Garibaldi dalle 9,30 alle 13,00 5 aprile p.v. – Porto Torres, Piazza Umberto I dalle 16,30 alle 19,00. 6 aprile p.v. – Sassari, Piazza d’Italia dalle 9,30 alle 13,00. COMUNI: Sassari, Alghero, Porto Torres, Mores, Bonnannaro, Sedini, Bulzi, Perfugas, Pozzomaggiore, Olbia Valledoria, Arzachena, Ozieri. Si firma presso i rispettivi Uffici elettorali in orario d’ufficio. (*) Da oggi è possibile firmare anche presso il Comune di Alghero (in via Catalogna 52, presso lo stesso immobile dell’anagrafe ma dall’ingresso del vicolo laterale), ogni mattina, da lunedì al venerdì, dalle 9,00 alle 12,00, fino al 9 aprile. E’ possibile firmare anche a Fertilia, nell’ufficio distaccato del Comune, stesso orario. TRIBUNALE DI SASSARI Ufficio del Direttore amministrativo Dr. Antonello Manca, 2° piano stanza n. 82 (dall’ingresso, a destra, salendo poi con l’ascensore o le scale). Orari: la mattina, dal lunedì al venerdì dalle 12,00 alle 14,00; il martedì e giovedì pomeriggio, dalle 15,00 alle 17,00. LIBRERIA ODRADEK, In Via Torre Tonda dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13,00 e dalle 17,00 alle 20. Il sabato, dalle ore 9,30 alle 13,00. La lista Tsipras in Sardegna 1 aprile 2014 su il manifesto sardo […]

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