La Sardegna sorriderà con le scorie nucleari?

1 Marzo 2009

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Stefano Deliperi*

Ugo Cappellacci è il nuovo Presidente della Regione autonoma della Sardegna. Ha vinto nettamente sul Presidente uscente Renato Soru, che pure ha avuto molti più voti delle liste che lo sostenevano. Senza alcuna pretesa di esaustività, nel campo del centro-sinistra hanno pesato le discutibili scelte delle candidature (alcune davvero impresentabili, altre candidamente autolesioniste), l’estrema litigiosità, la scarsa capacità di dialogo, il voto disgiunto ordinato da alcuni capi clan.  Molti lo hanno votato con convinzione, in tanti, davanti alle mille pecche soriane si sono anche turati il naso, ma non abbastanza.    In favore del centro-destra ha, alla fine, giocato la martellante campagna mediatica condotta in prima persona dal premier Silvio Berlusconi, condita con spaventosi strafalcioni indimenticabili (come la sicura classificazione dei nuraghi quali magazzini e la soluzione della crisi economica nel giardinaggio), il grazioso omaggio della bandiera dei quattro mori da parte del segretario sardista a schiena dritta Trincas,  la girandola continua dei suoi ministri, tanto da lasciare squisitamente in ombra lo stesso candidato presidente Cappellacci.  Un’interessante analisi del voto sardo, con alcuni approfondimenti, è stata fatta dai curatori del sito inSardegna.eu.  Il nuovo Presidente Cappellacci ha affermato che “ha vinto la Sardegna reale su quella virtuale”.E ha ragione: tanta Sardegna reale, tanto autentico Sardistàn, è felicemente rappresentata, come ha capito benissimo il nostro premier Silvio Berlusconi, da chi sta versando lo spumante al vincitore (indovinate chi è?), dalle decine e decine di candidati acchiappavoti del centro-destra, dalle migliaia di operai sulcitani che si bevono le telefonate a Putin per salvare l’Eurallumina destinata alla chiusura, dalla gloria locale Marco Carta, fresco vincitore del Festival di Sanremo che – dalle pagine del settimanale “Chi” (di proprietà berlusconiana) – sentenziava parole da scolpire nelle zucche dei sardi: “quando ha governato, Soru ha fatto cose che non mi sono piaciute, tipo rovinare una spiaggia bellissima nel centro di Cagliari”.  E l’attribuzione a Renato Soru del disastro del ripascimento del Poetto significa migliaia di voti perchè la Sardegna reale è piena di Marchi Carta.   Tuttavia, passata la campagna elettorale e la sovraesposizione berlusconiana, il nuovo Presidente Cappellacci dovrà mostrare di che pasta è fatto.  Qualche considerazione sui temi ambientali e della corretta gestione del territorio.  Ha esordito con il dire che avrebbe messo mano al piano paesaggistico regionale, pur mantenendo fermi i principi di salvaguardia ambientale.  Ha continuato affermando il rispetto del giudicato amministrativo nell’ambito della vicenda di Tuvixeddu,   Ora, in piena sbornia atomica governativa, ha detto “no” all’ipotesi di una centrale nucleare sul territorio sardo. In realtà, semplicemente per ragioni di limitato trasferimento sul Continente dell’eventuale energia elettrica prodotta, appare improbabile la realizzazione di un impianto di produzione dell’energia elettrica da fonte nucleare in Sardegna, mentre, per le caratteristiche geologiche e la scarsità di popolazione, risulta molto più gettonata l’ipotesi di realizzazione di un deposito di scorie radioattive.   Con buona pace del Presidente Cappellacci, l’attuale quadro normativo consentirebbe, con qualche forzatura, l’imposizione di un’eventuale scelta del Governo nazionale in tal senso.    In proposito vorrei ricredermi, ma personalmente ho difficoltà ad immaginare una dura battaglia condotta dall’Amministrazione Cappellacci in difesa della Sardegna. Per non parlare delle pretese speculative sulle coste che non tarderanno certo a farsi sentire (non che in precedenza fossero venute meno). Un augurio, comunque, di buon lavoro ad Ugo Cappellacci con la speranza di esser sorpresi in positivo e l’assicurazione che continueremo a svolgere fino in fondo il nostro ruolo in difesa dei valori ambientali e storico-culturali della nostra Terra.
* (Gruppo d’Intervento Giuridico)

2 Commenti a “La Sardegna sorriderà con le scorie nucleari?”

  1. Michele Podda scrive:

    Di recente un intervento della redazione invitava a superare il momento della frenesia e del rancore fra oppositori e sostenitori di Soru, per giungere finalmente al momento propositivo e (ri)costruttivo.
    Il signor Deliperi tuttavia mi pare insista ancora sulle motivazioni che hanno portato il popolo sardo nella sua maggioranza “poveretto” a votare per Berlusconi travestito da Cappellacci (a carnevale tutto è possibile).
    Ripeto che il fare analisi comporta anche una buona dose di autocritica e il coraggio di ammettere che la parte maggiore delle ragioni della sconfitta sta proprio in Soru e nella sinistra in generale, e non nelle barzellette di Berlusconi che conquistano i sardi, o nel sacrificio della bandiera dei quattro mori, per cui in tanti hanno versato calde lacrime di coccodrillo.
    Si stanno cercando ancora giustificazioni esterne? E’ un modo come un altro per evitare la questione, non affrontare i problemi. Meglio invece sarebbe elaborare proposte sulla questione lavoro come sulle attività produttive, sulla cultura come sulla chimica, sull’ambiente come sui trasporti; e mobilitare la popolazione sui problemi concreti, pronti ad azzannare Cappellacci al primo passo falso, che si tratti di nucleare o di smobilitazione industriale o di saccheggio delle coste.
    Infine: brave le zucche a turarsi il naso, davanti alla prospettiva di altri cinque anni di apnea!

  2. Stefano Deliperi scrive:

    Giustificazioni esterne? Ma quando mai? Dove c’è scritto? Dico che la vittoria di questo “penoso” centro-destra è frutto delll’ancor più “penoso” centro-sinistra. Soru compreso. Caro Michele Podda, sono anni che stiamo in trincea e combattiamo contro le “schifezze” concrete. Noi ci siamo, moltissimi altri blaterano. Compresi quelli che regalano le bandiere dei quattro mori a Berlusconi e domani si ritroveranno le scorie radioattive in casa.

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