La scomparsa di Luciano Ottelli

1 Agosto 2021

[Ottavio Olita]

“Ci ha lasciato Luciano Ottelli. Un grande professionista, un tecnico minerario esperto ed un appassionato divulgatore. Padre del Parco Geominerario, vero artefice del recupero, dopo decenni di abbandono, del sito di Porto Flavia.

Un uomo empatico e umile, mai sopra le righe, sempre pronto ad aiutare e sostenere chiunque avesse bisogno”. Queste alcune della parole pubblicate dall’ex sindaco di Iglesias, Pierluigi Carta, per ricordare in una sintesi perfetta la competenza professionale e l’umanità di un uomo alla cui opera la Sardegna avrebbe dovuto prestare molta più attenzione.

          “Luciano Ottelli, un uomo garbato, gentile, ironico, un professionista serio, appassionato di miniere e di cultura mineraria, che ha profuso un impegno infaticabile per difendere la memoria e la preziosa eredità di competenze della tradizione mineraria del Sulcis Iglesiente”. E questo il ricordo pubblicato dalla docente universitaria Lilli Pruna.

          “Una persona di grandi doti umane e tecniche, scrittore, ottimo divulgatore della storia mineraria, di quella industriale e delle persone. Un importante punto di riferimento per la nostra comunità che perde uno dei suoi rappresentanti culturali più illustri che, nel corso degli anni, ha dato prestigio, progetti e speranza al patrimonio materiale e immateriale della Sardegna.” Parole di Pietro Tocco, dell’Arci.

          Perché queste citazioni in apertura dei mio ricordo personale di una persona eccezionale, affabile, generosa, che nascondeva dietro mitezza e umiltà una grande competenza professionale? Perché su Ottelli la città ha trovato un’espressione unanime, sincera, di cordoglio. Ma anche di consapevolezza per una perdita in qualche modo irrimediabile per quella comunità e per un importante pezzo di storia del lavoro, dell’economia, dello sviluppo tecnico – pratico e teorico – di tutta la Sardegna, non solo di questa parte sud occidentale della regione.

          Un’unanimità significativa a fronte della miopia con cui in generale le istituzioni sarde hanno guardato a quanto rievocato, divulgato, analizzato da Ottelli, non con l’occhio della nostalgia o rivolto solo al passato, ma con la convinzione che il grande e unico patrimonio di conoscenza industriale acquisito dalle maestranze, dai dirigenti, dai ricercatori formatisi sul campo o in quella formidabile scuola che – tra le prime in Italia – è stata l’Istituto Minerario, potesse e dovesse essere ancora utilizzabile. Un esempio? Il recupero in chiave turistica, ma anche documentaristica, di quel gioiello architettonico e monumentale che è Porto Flavia.

          Per fortuna va dato merito all’editore sassarese Carlo Delfino che ha creduto fino in fondo nel lavoro di Luciano Ottelli pubblicando molte delle sue opere. Così come da Osilo è giunto il primo riconoscimento pubblico all’intensa carriera svolta da geologo e divulgatore in tutta la vita. Lo ha fatto il Salotto Letterario di Osilo in una manifestazione pubblica che si è tenuta il 23 luglio, cinque giorni prima che la morte lo cogliesse. Ma giusto in tempo perché finalmente potesse gioire per una ufficiale dichiarazione di stima e apprezzamento di un lavoro che, grazie a lui, eviterà che economie rapaci e incultura cancellino definitivamente una storia umana e culturale senza uguali.  

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