La situazione è grave, ma non è seria

16 Novembre 2020

[Stefano Deliperi]

Il servizio giornalistico di Report dello scorso lunedi 9 novembre 2020 su come e perché la ripresa dei contagi in Sardegna – e conseguentemente nel resto d’Italia – è stata facilitata da come è stato gestito l’intrattenimento notturno nei luoghi del turismo ha scatenato, come prevedibile, una marèa di polemiche e ha destato l’attenzione della magistrature inquirente.

La trasmissione diretta da Sigfrido Ranucci, è una delle migliori nel campo dell’approfondimento giornalistico nel panorama nazionale.

Nella Sardegna covid free – così come veniva definita nell’estate scorsa – il mantenimento dell’apertura di discoteche e locali notturni con tanto di affollamenti di vacanzieri provenienti da ogni parte garantito dall’ordinanza presidenziale n. 38 dell’11 agosto 2020 è stata una delle attività che hanno drammaticamente favorito la ripresa della diffusione della pandemia nell’Isola.

Tutti ricordiamo l’entusiasmo del commissario regionale leghista on. Eugenio Zoffili, prima distintosi nel chiedere e sostenere il provvedimento, poi nell’impegno strenuo contro invasori untori rappresentati da qualche decina di bambini e adulti di colore scuro non per l’abbronzatura estiva.

Tutti possiamo anche leggere l’ordine del giorno consiliare n. 39 dell’11 agosto 2020proposto dagli on.li Francesco Paolo Mula (P.S.d’Az.),Angelo Cocciu (F.I.), Michele Cossa (Rif. Sardi), Francesco Mura (F.d’I.), Dario Giagoni (Lega per Salvini premier), Roberto Caredda (Gruppo Misto), Gian Filippo Sechi (U.D.C- – Cambiamo!), Giuseppe Meloni (P.D.), Valter Piscedda (P.D.), Gianfranco Ganau (P.D.), Roberto Deriu (Liberi e Uguali), Daniele Secondo Cocco (Liberi e Uguali)e approvato dall’aula consiliare con cui è stata impegnata la Giunta regionale “sentito il comitato tecnico scientifico, a valutare l’opportunità di adottare atti idonei a rendere possibile l’apertura di tali esercizi, nel rispetto, qualora fosse possibile, di norme che garantiscano la sicurezza e il distanziamento”. 

Tutti ora conosciamo quanto hanno dichiarato l’on. Angelo Cocciu (F.I.) e l’on. Giovanni Satta (P.S.d’Az.), parole che disegnano una pavida decisione del Presidente della Regione autonoma della Sardegna on. Christian Solinas, i suggerimenti da parte di numerosi esponenti della maggioranza di governo regionale e le pressioni da parte di imprenditori della notte.

L’attenzione di tanti si è – ovviamente – concentrata sull’esistenza o meno di un adeguato parere scientifico formulato da chi ne abbia titolo.

E qui siamo alla commedia dell’arte.

Con deliberazione Giunta regionale R.A.S. n. 17/4 dell’1 aprile 2020 (ma non è un pesce d’aprile…) è stato costituito “un Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Covid-2019 nella Regione Sardegna, con funzioni consultive, senza oneri per la finanza pubblica”. E’ qualificato “organismo di consulenza e supporto tecnico-scientifico” del Presidente e dell’intera struttura tecnico-amministrativa regionale, può “acquisire documenti, atti ed elementi conoscitivi dal sistema sanitario regionale, nel rispetto dei principi di riservatezza e di trattamento dei dati personali e sensibili” e “si riunisce per iniziativa dei suoi componenti o del Presidente della Regione in via ordinaria mediante gli strumenti informatici della videoconferenza o della chiamata multipla. I suoi lavori, considerata l’urgenza e lo stato di emergenza, sono improntati alla massima semplificazione delle procedure ed alla maggiore speditezza possibile”.

Insomma, un autorevolissimo organo fondamentale per il contrasto a ‘sta maledetta pandemia.

Inizialmente è composto dal prof. Pietro Cappuccinelli microbiologo e virologo), dal prof. Stefano Vella (infettivologo), dal prof. Francesco Cucca (genetista) e dal prof. Luca Pani (psichiatra e farmacologo), tutti con un curriculum chilometrico.

In meno di un mese il prof. Luca Pani se ne va, parlando esplicitamente di deliri da incompetenza (e nemmeno questo è un pesce d’aprile, sebbene in ritardo…): “ci troviamo in una situazione di una complessità impressionante, governati da incompetenti assoluti, che pensano solo al loro presenzialismo narcisista e non hanno nessuna idea di quello che dicono o fanno. Ma restano al loro posto. Per reggere l’immensa contraddizione quotidiana tra quello che annunciano e quello che realmente succede non possono far altro che delirare”. In conclusione, “il delirio finale è quello secondo cui gli incompetenti che ci governano sono convinti di essere capaci di combattere contro un’armata invisibile che in 4 mesi ha messo in ginocchio il mondo. Il vero delirio è la convinzione, che resiste a ogni critica, giudizio o fatto inequivocabile, che questi signori sappiano quello che fanno. Non lo sanno. La prossima volta selezionate una classe dirigente responsabile che almeno di fronte all’incompetenza si faccia da parte invece che delirare. Ricordatevene quando andrete a votare, è una scelta di vita o di morte. Letteralmente”.

Disinvoltamente, in sostituzione viene nominato il prof. Giovanni Sotgiu (epidemiologo) e si continua come se nulla fosse (deliberazione Giunta regionale n. 24/9 dell’8 maggio 2020).

Arriva l’estate e si cerca di far partire, in qualche modo, la stagione turistica.

Il D.P.C.M. 11 giugno 2020 (art. 1, lettera m) dispone esplicitamente: “restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”, lasciando a Regioni e Province autonome la possibilità di aprire discoteche e locali notturni “in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori”.   Con il D.P.C.M. 14 luglio 2020 le misure di contrasto alla pandemia vengono prorogate al 31 luglio 2020.  Con il successivo decreto-legge n. 83 del 30 luglio 2020 tali misure vengono prorogate per ulteriori 10 giorni (art. 1, comma 5°).

Nel mentre, il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas riapre discoteche e locali notturni con l’ordinanza n. 34 del 15 luglio 2020 (art. 3): “a decorrere dal 15 luglio 2020, sono consentite le attività che abbiano luogo in discoteche o altri locali assimilabili all’intrattenimento (in particolare serale e notturno), esclusivamente all’aperto, purché sia assicurato, con ogni idoneo mezzo, compreso quello dell’informazione e vigilanza, il divieto di assembramento e dell’obbligo di distanziamento interpersonale, rispettando, a seconda della capienza massima del locale, il limite di almeno un metro tra gli utenti e due metri tra utenti che accedono alla pista da ballo”.

La disposizione regionale ha efficacia “fino al 31 luglio 2020”.

Arriva il 31 luglio e l’ordinanza regionale n. 34/2020 perde efficacia, mentre ha piena efficacia il decreto-legge n. 83/2020: in parole povere, discoteche e locali notturni dovrebbero chiudere.

Invece, non risulta che tutti abbiano chiuso e non risulta nessuna iniziativa perché chiudessero.

Pochi giorni prima di Ferragosto, arrivano l’ordine del giorno consiliare e, soprattutto, l’ordinanza presidenziale n. 38 dell’11 agosto 2020, ma nessuna pubblicità sul parere del Comitato tecnico scientifico che avrebbe sostenuto la scelta di tenere aperte discoteche e locali notturni…che avrebbero dovuto essere già chiusi.

Ora – a distanza di mesi, fra mille polemiche e solo dopo il servizio giornalistico di Report – ecco saltar fuori tre-righe-tre scritte da uno dei componenti il Comitato tecnico-scientifico la stessa sera dell’emanazione dell’atto: “Caro Marcello, Ho sentito per il momento solo giovanni sotgiu, ma lui e me va bene. Perché son solo all’aperto, ed è inevitabile e necessario che riaprano. Oltre ai controlli delle forze dell’ordine, che andranno rinforzati. Un caro saluto. Stefano”.

Lo stesso autore, il prof. Vella, afferma che non si tratta minimamente di un “parere”, ma di un tentativo di “limitare i danni” rispetto a “decisioni politiche già prese”.  E vi sarebbero “una decina di mail del Cts sardo, acquisite dalla Squadra Mobile di Cagliari, nelle quali l’orientamento negativo dei quattro professori verso la riapertura delle discoteche è chiaro ed inequivocabile”.  Saranno gli accertamenti di magistratura e polizia giudiziaria ad appurarne il reale significato.

Le drammatiche conseguenze di questi disinvolti e forse non disinteressati comportamenti e atti sono sotto gli occhi di tutti. E non se ne vede la fine.

Sul piano delle eventuali responsabilità di ordine penale faranno luce (speriamo!) i procedimenti aperti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari e tutti ne attendiamo le conclusioni.

Nel mentre, il panorama sanitario si aggrava progressivamente e la situazione economico-sociale è sempre più devastante, disegnando un’Isola amministrata da incapaci (per non dire altro) e alla deriva: un minimo sussulto di decenza porterebbe alle dimissioni immediate di chi ha messo gli interessi economici (ed elettoralistici) ben davanti all’interesse pubblico della tutela della salute dei cittadini. 

Dimissioni, ora e subito.

Stefano Deliperi è il portavoce del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

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