La tua memoria è la nostra storia

1 Luglio 2011

Antonello Zanda

La Cineteca Sarda della Società Umanitaria ha lanciato alla fine del maggio 2011 una campagna di raccolta intitolata “La tua memoria è la nostra storia”. Di che cosa si tratta? Presto detto: si tratta di una campagna regionale che nasce dall’obiettivo di costruire l’archivio della memoria privata e familiare dei sardi. Il progetto prevede il recupero, la conservazione e la valorizzazione dei filmati realizzati da tutti coloro che fino al 1985 hanno registrato, su pellicole di ogni formato, immagini per documentare le abitudini e le ricorrenze della loro vita familiare, i momenti quotidiani e le cerimonie, i luoghi e le tradizioni, i volti e i gesti, i viaggi e le vacanze, le attività sportive e le feste. A questi si aggiungono i film amatoriali, documentari o di finzione, realizzati nel tempo libero o nell’ambito delle attività di associazioni culturali, gruppi politici, sindacali, sociali e religiosi, scuole, istituzioni o luoghi di lavoro.
È un progetto che consente in primo luogo un ampio censimento dei materiali audiovisivi amatoriali e dei film di famiglia relativi alla nostra isola, ma soprattutto consentirà di costruire un corpus di materiali audiovisivi inediti e preziosi per lo studio della storia e della memoria locale, della cultura di un luogo e dei suoi abitanti, dello sviluppo sociale, economico, antropologico e paesaggistico.
In realtà la Cineteca sarda di Cagliari, che opera in Sardegna dal 1965, è da allora che raccoglie il cinema dei privati e di famiglia. Perché dall’inizio porta avanti il progetto di ricostruire la memoria audiovisiva della Sardegna, cioè l’archivio delle immagini in movimento che riguardano la storia, la cultura, l’economia e la società sarde. Infatti presso la Cineteca sarda di Cagliari è depositato il più consistente archivio di immagini audiovisive riguardanti la nostra isola: documentari e film di finzione, fim sperimentali, animazioni, montaggi e riprese non montate, servizi giornalistici e quant’altro è stato realizzato e che riguarda direttamente o indirettamente la Sardegna. Ora capisco lo sconcerto di alcuni lettori e operatori del settore e anche quello di coloro che a giugno di quest’anno hanno visto reclamizzato il progetto simile – ma non uguale – promosso dall’Università di Sassari, dall’Istituto Regionale Etnografico di Nuoro e dalla Home Movies di Bologna, raccontato nell’articolo del 16 giugno 2011 di Luisella Cossu intitolato “La storia siete voi”, bello ma incompleto. Il primo sconcerto è: perché questo spreco di risorse e questa separazione degli archivi? In questi 45 anni di vita la Cineteca sarda di Cagliari ha sempre goduto della fiducia e del credito che il pubblico e gli operatori culturali hanno assicurato alle sue iniziative, ai progetti di formazione e di crescita con l’audiovisivo, alla metodologia incentrata sulla formazione del “pubblico”, alla ostinata presenza nel territorio, che ha garantito anche la salvaguardia di buona parte della nostra memoria storica audiovisiva (sono stati salvati molti film sardi destinati alla distruzione).
È in forza di questo che in tanti anni di raccolta si è riusciti a raccogliere diverse centinaia di bobine di film di famiglia e di privati. Perché il progetto di costruzione dell’Archivio della memoria storica audiovisiva della Sardegna, muoveva dall’idea che ogni immagine, girata da un privato o da un professionista, costruiva organicamente la nostra storia e il nostro modo di pensare la nostra voglia di raccontarci e rappresentarci. Contemporaneamente abbiamo lavorato per dare visibilità a questa memoria, man mano che questa assumeva, giorno dopo giorno, dei contorni sempre più ricchi e definiti. Per questo progetto gli operatori della Cineteca sarda, e io tra questi, abbiamo sempre cercato di lavorare in collaborazione con le altre istituzioni. Non sempre ci siamo riusciti. Il progetto della Cineteca sarda presenta degli aspetti caratterizzanti, in termini di qualità e di progettualità, che lo rendono diverso dall’altro. La prima differenza è che “la tua memoria è la nostra storia” è un progetto permanente. Non c’è scadenza per mettere a disposizione i filmati che saranno sottoposti ad un protocollo di raccolta, valutazione, classificazione, digitalizzazione, catalogazione ed elaborazione, grazie anche al contributo di un comitato scientifico composto da esperti in sociologia, antropologia, storia e cinema. I filmati così raccolti, dopo un primo controllo, saranno sottoposti ad alcune operazioni di restauro conservativo (rimozione di polvere, sporco e grasso) e riparazione delle parti danneggiate. A questo punto il film può passare alla conversione in video digitale attraverso lo Scanner Film. E qui sta un’altra differenza fondamentale tra i due progetti.
Per le pellicole a 8mm, super8 e 9,5mm la Cineteca Sarda si è dotata di uno Scanner Film, una macchina che digitalizza il film fotogramma per fotogramma, senza sottoporre la pellicola allo stress di passaggi in altri proiettori. Lo Scanner ha infatti un sistema di trascinamento che garantisce la massima sicurezza per i film. Il trasporto è continuo e senza ruote dentate, e grazie a un raggio laser sincronizzato con le perforazioni assicura la massima stabilità dell’immagine, anche con pellicole molto danneggiate. Un sensore in alta definizione permette di catturare il fotogramma completo. Questo sistema garantisce massima qualità della copia digitalizzata e restituisce l’immagine nella sua massima fedeltà all’originale in pellicola. Questa operazione non ha costi per il proprietario del film, che riceverà gratuitamente il dvd, come anche nell’altro progetto. L’altra grande e importante differenza riguarda le garanzie che offriamo ai proprietari, alla loro riservatezza e al loro diritto di decidere sempre, in ogni momento, se autorizzare o no qualunque uso delle immagini una volta digitalizzate. Per questo è necessario sottolineare l’importanza che il progetto della Società Umanitaria – Cineteca Sarda assegna al fatto che le immagini digitalizzate restino in Sardegna. Il nostro progetto consente al proprietario di decidere subito se autorizzare o no l’uso culturale delle immagini. La garanzia che offre il nostro Centro è che nessuno, nemmeno noi che realizziamo la digitalizzazione dei film, potremo utilizzare quelle immagini per iniziative di alcun tipo, siano esse culturali o didattiche, e meno che mai se sono di promozione e online. Questa garanzia è fondamentale, soprattutto per chi ha deciso di mettere a disposizione dei filmati di cui non conosce i contenuti, perché non ha più un proiettore disponibile. Ogni uso, sia esso didattico o culturale, sarà possibile solo dietro autorizzazione specifica dei proprietari. L’articolazione della Società Umanitaria in Sardegna assicura una presenza territoriale che consente la raccolta dei film a Cagliari, Carbonia e Alghero. Ma siccome questo non basta, abbiamo deciso di appoggiarci alla rete delle biblioteche che sono diffuse nel territorio regionale e garantiscono un rapporto di fiducia con il cittadino. La Biblioteca di Oristano e la Biblioteca Satta di Nuoro ci assicurano la presenza in due centri molto importanti, ma stiamo costruendo e definendo accordi con molte altre biblioteche e sistemi bibliotecari. Decisiva è anche la partnership dell’associazionismo culturale cinematografico, in particolare la FICC e la FEDIC, le due federazioni che sono molto radicate nel territorio regionale e che hanno una storia molto importante anche per la valorizzazione del cinema privato e del cinema amatoriale. Un altro importante partner è la FASI, la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, che ci metterà in contatto con il mondo dell’emigrazione sarda, nazionale e internazionale, perché sicuramente ci sono tanti emigrati che nel ritornare in Sardegna hanno catturato immagini della loro terra con le loro cineprese e le hanno conservate gelosamente nel proprio “archivio” delle radici. Non è passato nemmeno un mese dall’inizio della nostra campagna è abbiamo già raccolto diverse centinaia di bobine in tutti i centri della Sardegna, da Cagliari a Oristano, da Nuoro a Sassari, da Olbia ad Alghero. Segno che il pubblico sardo ha capito l’importanza del progetto “La tua memoria è la nostra storia”. Ogni altra informazione si trova nel sito http://www.lacinetecasarda.it

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