L’archeologia del “Sargento García”

1 Maggio 2021

[Alfonso Stiglitz]

Al nostro Presidente della Regione (autonoma?) è stato affibbiato il soprannome di ‘Sergente García’, per la evidente somiglianza con Henry Calvin, lo straordinario attore che interpreta Demetrio López García, meglio noto come ‘Sargento Garcia’.  

In questi giorni alcune notizie di stampa ci hanno dato uno spaccato chiaro dell’archeologia del ‘Sargento’ e dei nostri politici (nazionali, regionali e locali), di cui qualche barlume avevamo già intuito con la presentazione della strabiliante manifestazione Archeologika, col kappa mi raccomando.

Se vi fossero sfuggite ve ne faccio una rapida sintesi. I titoli sono miei; sono quelli che avrei usato se fossi stato redattore di qualche giornale nazionalpopolare (o nazional-popolare?).

CLAMOROSO – La Regione sarda si è finalmente liberata di quei fastidiosi nuraghi che ingombrano le nostre campagne – Quelle zecche di archeologi non colpiranno più.

Nel Parco geominerario non ci saranno più nuraghi né archeologi. La notizia è che la Regione ha ‘finalmente’ firmato il contratto tra Aspal e il raggruppamento temporaneo di imprese che ha come capofila la Società Coopservice di Reggio Emilia per l’affidamento dei lavori nelle aree del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna; un progetto da 32 milioni di euro (trentadue milioni) per due anni, dal quale sono stati accuratamente, direi scientificamente, esclusi i cantieri archeologici di Nuraghe Sirai di Carbonia, Seruci di Gonnesa, Pani Loriga di Santadi e le aree archeologiche di S. Antioco.

A seguito di ciò, oggi 29 aprile, il giorno dopo la nostra (illusoria) giornata di liberazione nazionale, Sa Die de Sa Sardinia, è giunta la notizia che gli scavi del nuraghe Sirai di Carbonia chiudono definitivamente; uno dei più dei più interessanti esempi di organizzazione archeologica. E, questo, mi sembra il modo migliore per “Celebrare i vespri sardi per coltivare il seme sardo della rinascita nel solco della verità. Custa est s’ora”, come ha detto ieri il nostro ‘Sargento’ in Consiglio Regionale.

CLAMOROSO – La Regione sarda celebra l’isola (ops. il nuraghe) che non c’è 

In questi stessi giorni di liberazione giungono le notizie delle spese per la manifestazione Archeologika. Una manifestazione che da sola spenderà più di quanto la Regione ha stanziato per gli scavi archeologici (piccole briciole), salvo quelli che la Regione stessa chiude d’imperio: da una parte risparmiamo i soldi che dovremmo spendere per scavare e restaurare (tanto a che servono) e con quei risparmi finanziamo l’opera di promozione (?) turistica di quegli stessi nuraghi destinati all’abbandono. Tanto mica promuoviamo i nuraghi, promuoviamo i testimonial: il famoso autore di Kazzenger, il geologo atlantideo e le pulsioni sessuali del critico (?) d’arte che, non appena vede una donna sarda, preferibilmente di Oliena, non riesce a trattenersi (ipse dixit, ascoltare la registrazione per credere).

CLAMOROSO – Scoperta una nuova tipologia di sculture: le statue ostaggio

Questa scoperta riscriverà la STORIA. Ci aspettiamo che vengano riscritti i manuali di storia dell’arte delle scuole, con questo NUOVO PRIMATO della nostra cara Isola. O, per lo meno, è quello di cui ci informano i nostri quotidiani nazionalpopolari, l’UNIONE SARDA e LA NUOVA SARDEGNA a proposito delle statue nuragiche di Mont ‘e Prama (ops. I GIGANTI).

Tu dai una statua a me e io do una statua a te. Lo facevamo da bambini con le figurine dei calciatori, ma pensavo fosse ormai perso nei ricordi. Oggi si pensa in grande, addirittura ci mettiamo le statue, i GIGANTI, in spalla e ce li scambiamo, magari all’altezza di Sanluri, il castello di Eleonora (ma mi raccomando senza il tricolore). È vero che a Sanluri, a suo tempo, ci andò un po’ male a noi di Arbarè, ma non sottilizziamo, suvvia. Già mi vedo lo scambio alla stazione di servizio del bivio di Villasanta, tra uno sventolio di tricolori, di quattro mori e di albero sradicato.

Povere statue, come sempre preda di giochi politici.

Davanti a queste cronache di ‘ordinaria archeologia’ dei nostri amministratori (Ministri, Presidenti di Regione, Sindaci) si ride per non piangere o, per quanto mi riguarda, per non arrabbiarmi nero (eufemismo che potete tradurre come vi pare), da Sardo e da Cittadino, entrambi con maiuscola iniziale.

L’art. 54 della Costituzione italiana (in attesa di quella sarda), recita così:

“I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore. prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”. Principio al quale dovrebbero (il condizionale ormai è d’obbligo) attenersi Ministri, presidenti di Regione (ancorché autonome) e Sindaci.

Non mi sembra che ci sia niente di onorevole in queste notizie.

Stay tuned

P.S. Attenzione, l’onore di cui parla la Costituzione non è un mero concetto etico, un afflato moralistico, ma un preciso valore giuridico, del quale possono (dovrebbero) essere chiamati a rispondere tutti coloro che esercitano una funzione pubblica, compresi i nostri.

“Il dovere di onore, indirizzato soprattutto ai soggetti depositari di poteri liberi nel fine o ampiamente discrezionale, non andrebbe inteso come un generico vincolo di imparzialità o decoro, ma come un dovere più stretto di buona fede,nei rapporti sia con l’amministrazione, sia con i terzi” (Guido Sirianni in DIRITTO PUBBLICO 1/2012).

P.P.S.

Qualcuno ha notizie del nostro assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali (chissà se lo sa) ecc. ecc. ecc.? Desaparecido, inizio a preoccuparmi, anche perché non ricordo più il suo nome.

P.P.P.S.

Se il nostro Presidente della Regione Autonoma è il “Sargento García”, chi è il nostro Don Diego de la Vega, ovvero Zorro?

Matteo Salvini? Manca del physique du rôle, of course, poco esercizio atletico; ma come i grandi attori può utilizzare una controfigura più adatta; il proconsole Zoffilli? Un po’ meglio: un paio di baffetti e un buon taglio barba e ci siamo. Que viva Zorro, hasta siempre.

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