Non Una di Meno e la Campeggia transfemminista 1975-2025
12 Settembre 2025[Marta Onnis Deidda]
Dopo cinquant’anni dalla prima vacanza femminista svoltasi a Carloforte, si è deciso di organizzare una Campeggia transfemminista per celebrare una ricorrenza irrinunciabile.
La vacanza del ‘75 prese forma su invito e stimolo di un gruppo di attiviste fra cui Lea Melandri ed Elisabetta (Betta) Manca, che giovedì 11 alle 18.00 racconteranno di quella “prima volta”; assieme a loro altre donne sarde e italiane che si ritrovarono in quell’occasione, e per alcuni mesi, a vivere un momento storico unico nel suo genere.
L’esigenza e il desiderio di stare insieme, in uno spazio che inevitabilmente assume una forma politica, in maniera spontanea, sono ancora presenti e necessari.
Ritrovarsi dopo cinquant’anni, ritrovarsi dopo aver attraversato nuove ondate e passaggi difficili, per i movimenti femministi e i femminismi che hanno preso forma negli ultimi anni, per ragionare insieme sullo stato dell’arte e su come possiamo immaginare connessioni e alleanze per rinvigorire il femminismo che nel frattempo per NUDM è diventato transfemminismo*.
Lea Melandri dice che “ad ogni nuova ondata il femminismo ringiovanisce”, e possiamo aggiungere che ad ogni nuova occasione il femminismo si nutre di rinnovate energie, e questo può accadere solo mettendo insieme le diverse parti che rappresentano la società attuale, nella sua pluralità.
Le parole chiave e i temi di questa settimana saranno: la cura, lo stare insieme, la scoperta, le storie esemplari, oltre a passaggi imprescindibili sull’occupazione militare in Sardegna, e la situazione Palestinese.
Se vi state chiedendo cosa succede in una Campeggia Transfemminista, scorrete il programma allegato.
L’invito è aperto a tutte/3 e tutti coloro che volessero partecipare.
Saremo presenti sui social con aggiornamenti, racconnti per immagini e qualche video per chi non potrà essere presente.
*Il transfemminismo riposiziona radicalmente il femminismo alla luce della diversità delle esperienze di genere e delle lotte contemporanee contro l’oppressione sistemica.
Adotta un approccio intersezionale e trasversale, riconoscendo che le oppressioni basate su genere, identità sessuale, razza, classe sociale, età, abilità e altri fattori si intrecciano e si rinforzano a vicenda.