Perché si consente ai fascisti di invadere Cagliari?

31 Ottobre 2025

[Roberto Loddo]

Apprendiamo dalla stampa e dagli spazi di informazione antifascisti che domani, sabato primo novembre, Cagliari sarà invasa da una marea nera di fascisti locali e della penisola con la partecipazione di altri gruppi nazifascisti europei.

La prima domanda che sorge spontanea è come oggi sia interpretato l’ordine pubblico, il controllo urbano e la sicurezza delle cittadine e dei cittadini a Cagliari da parte del Comitato Provinciale dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica di Cagliari. Il disagio sociale, i poveri e la malamovida non sono certo più pericolosi di chi vorrebbe sporcare le nostre strade con la violenza dei simboli di odio, intolleranza e nostalgie nazifasciste.

Perché consentire che una città come Cagliari (città medaglia d’oro al valor militare per la guerra di liberazione) sia umiliata, oltraggiata e infangata da saluti romani, svastiche, e croci celtiche da parte di organizzazioni che violano Costituzione e la legge Scelba, che, ricordiamo, condanna chi “persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, princìpi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”.

Questa gente andava fermata e isolata prima di sbarcare a Cagliari. Sorprende (ma nemmeno troppo) che alcuni organi di informazione stiano trattando allo stesso modo questo pericoloso raduno dei gruppi fascisti con la comunità antifascista e democratica che ha lanciato la contromanifestazione del primo novembre alle 15.00 in Piazza Garibaldi.

E no. Non sono due realtà contrapposte. I primi sono i fascisti. E non hanno più diritto all’esistenza dal 25 aprile 1945. I secondi sono i cittadini e le cittadine antifasciste che credono nella libertà, nella democrazia e nei valori della resistenza.

No, non è un problema della Digos. Il problema è nostro. Il problema è di tutte le cittadini e di tutti cittadine e che alzano la testa e si ribellano contro l’ombra infestante che continua a contaminare tutte le dimensioni della società, le istituzioni, le scuole, il lavoro e persino la sfera che dovrebbe rappresentare le forze della sicurezza, dell’ordine e della difesa.

I fascisti vanno fermati.

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI