Salviamo Tuvixeddu

1 Settembre 2008

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Apriamo questo numero del Manifesto Sardo con un appello promosso da Eddyburg e dal nostro quindicinale per la tutela di Tuvixeddu. La necropoli corre un rischio mortale. Bisogna evitare che subisca un ulteriore e forse definitivo assalto da parte degli speculatori. Ci rivolgiamo al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alla Regione Autonoma della Sardegna, al Comune di Cagliari perché fermino lo scempio della necropoli. Chiediamo a tutti un impegno perché venga evitato questo rischio. Firmate l’appello.

Appello promosso da Eddyburg e Il Manifesto Sardo

La necropoli di Tuvixeddu, uno dei più importanti contesti funerari ipogeici del mondo antico e testimonianza della Cagliari punica,  poi romana, corre un rischio mortale sotto l’assalto della cementificazione.  Il colle urbano, caratterizzato da migliaia di tombe che raccontano una epocale vicenda paesaggistica, funeraria, architettonica e decorativa della città, sino a proporre pregevoli documentazioni moderne Liberty,  sta subendo un ulteriore e forse definitivo affronto dopo cinquant’anni di devastazioni urbanistiche.
La sentenza del Consiglio di Stato riporta il complesso monumentale ai vecchi e inadeguati vincoli del 1997 che la Regione Autonoma della Sardegna, pur con gravi errori procedurali,  aveva cercato di rendere congrui all’importanza dell’area: ma il pregio eccezionale del sito e la necessità di una tutela ben più ampia di quella legata all’accordo di programma del 2000 non possono essere messi in discussione.
Straordinarie architetture cavate e decorate in affresco rendono Tuvixeddu in grado di far capire ciò che non è più documentato, in qualità e ampiezza, né a Cartagine né nel Libano dei Fenici.
Le molte centinaia di tombe rinvenute nel corso dei lavori del cosiddetto “parco archeologico”,  finalizzati in realtà a nuove e devastanti cubature, dimostrano come l’accordo di programma e i relativi vincoli apposti dalla Soprintendenza Archeologica fossero assolutamente insufficienti e inadeguati, e oggi non  più sostenibili.
Ci rivolgiamo al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alla Regione Autonoma della Sardegna, al Comune di Cagliari, perché fermino lo scempio della necropoli e dell’area, in violazione delle leggi nazionali vigenti e dei protocolli europei e UNESCO sul patrimonio culturale e paesaggistico; perché non compromettano a livello internazionale tradizione e immagine dell’Italia e della Sardegna.
Invitiamo le Istituzioni a realizzare la tutela integrale dell’area, procedendo al restauro ambientale e archeologico dei danni inferti, destinando il colle di Tuvixeddu ad un’idea e ad un progetto di città che difenda integralmente le proprie aree pregiate e proponga Cagliari, nel solco di una millenaria tradizione storica, come porta mediterranea aperta ai suoi grandi racconti storici.
Chiediamo all’opinione pubblica, a studiosi e appassionati, a tutti i cittadini, alla rete associativa e alla grande tradizione di tutela del nostro paese di scendere in campo sottoscrivendo il nostro appello, vigilando affinchè vengano perseguiti e realizzati i seguenti obiettivi:
– l’ampliamento dei vincoli su tutto il sito di Tuvixeddu  sino almeno a quelli stabiliti di recente dalla Regione Autonoma e ora non più validi per via degli errori procedurali stabiliti dal Consiglio di Stato;
– l’eliminazione di ogni ulteriore edificazione nell’area;
– la definizione di strumenti di salvaguardia condivisi e giuridicamente impeccabili;
– l’acquisizione pubblica dei terreni di tutto il colle;
– l’apertura di un dibattito sulla città, della quale Tuvixeddu rappresenta la più importante ma non certo l’unica area archeologica di grande rilievo, né l’unica a rischio;
– la promozione di un grande concorso di idee per una destinazione e un utilizzo del sito compatibile con la sua natura,  destinato ad arricchire la godibilità del nostro patrimonio culturale e paesaggistico e la qualità della vita urbana.

Marco Ligas, , Edoardo Salzano, Marcello Madau, Vezio De Lucia, Giorgio Todde, Vittorio Emiliani, Carla Ravaioli, Costantino Cossu, Mario Cubeddu, Gianni Loy, Alessandra Chemollo, Vittorio Savi, Sante Maurizi, Marcello Mestosi, Michele Rando, Franco Tronci, Raffaello Ugo.

Per aderire all’appello: salviamo Tuvixeddu

ATTENZIONE

NEL CASO NON RIUSCIATE A COLLEGARVI CON LA PETIZIONE PER APPORRE LA VOSTRA FIRMA, POTETE COMUNICARE L’ADESIONE UTILIZZANDO L’AREA COMMENTI DI QUESTA PAGINA, PROVANDO SUCCESSIVAMENTE AD INSERIRE LA FIRMA.
E…DIFFONDETE L’APPELLO

56 Commenti a “Salviamo Tuvixeddu”

  1. Nadia Bassetti scrive:

    Aderisco all’appello, poichè sarebbe veramente un peccato privare quella terra straordinaria che è la Sardegna di una parte così importante della sua storia.

  2. Raffaello Arch. Bezzon scrive:

    Aderisco all’appello nella speranza che per salvaguardare l’ambiente cresca la consapevolezza generale, senza ricorrere sempre agli appelli…

  3. Walter Grossi scrive:

    Mi unisco anche io al grido di dolore per l’ennesimo sfregio al patrimonio archeologico italiano!

  4. ENRICO PAU scrive:

    HO PROVATO A FIRMARE ADERISCO ALL’APPELLO

  5. rita chessa scrive:

    aderisco e aderite !!!

  6. Valentina Ramo scrive:

    E’ importante valorizzare il nostro passato per non perdere le nostra identità.
    Aderisco!!!

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