Sardegna chiama Sardegna: il 6 novembre la grande assemblea pubblica

3 Novembre 2022

[red]

Si terrà domenica 6 novembre a Sant’Anna (OR), a partire dalle ore 10, presso il Centro polivalente Padre G.Vaira, una grande assemblea politica promossa con un appello firmato da quasi 80 under 40 provenienti da tutta la Sardegna e pubblicato sul sito www.sardegnachiamasardegna.eu. Attese quasi 300 persone, registratesi in soli 10 giorni grazie al passaparola e al tam-tam sui social network.

«Siamo lavoratrici e lavoratori autonomi o dipendenti, in cerca di occupazione, studenti e studentesse. Viviamo vite precarie e ogni giorno ci impegniamo per vivere la nostra isola dignitosamente, mettendo le nostre energie nelle amministrazioni locali, nell’associazionismo, nel mondo della cultura e del volontariato. Ma questo impegno non basta più. Tutti gli indicatori e le vertenze aperte dipingono un’isola in caduta libera, nella quale è difficile immaginarsi un futuro» dichiarano le promotrici e i promotori.

«Non è realistico delegare le soluzioni a chi ci ha irresponsabilmente condotto in questa situazione. La gran parte della classe politica al governo della nostra isola è clientelare, inadeguata al ruolo che svolge, subalterna a multinazionali, grandi aziende predatorie, fondazioni private e massoneria che decidono le sorti della Sardegna senza mai essere stati eletti da nessuno» proseguono, «La Sardegna che ereditiamo da loro è sempre più impoverita, spopolata e depressa. Abbiamo sentito la necessità di agire concretamente, organizzando una chiamata pubblica aperta a tutti coloro che – indipendentemente da età ed esperienze pregresse – vogliono immaginare e costruire un’isola più giusta, sostenibile, generativa di opportunità, democratizzata e autodeterminata».

Concludono: «È illusorio pensare che possa bastare qualche nuovo nome e la solita alternanza tra gruppi di potere nelle prossime scadenze elettorali. Serve al contrario una solida alternativa politica che risponda concretamente alle diverse istanze sociali e che persegua una trasformazione profonda del quadro socio-economico con progetti credibili e pragmatici. Per costruirla l’unica strada è quella di far irrompere nel dibattito pubblico i bisogni e i progetti di cambiamento della maggioranza delle persone che vivono quotidianamente i disagi e le potenzialità inespresse di questa terra. Perciò, il 6 novembre apriremo un percorso di partecipazione inedito che ambirà a costruire un grande movimento di cambiamento politico e culturale, verso e oltre le prossime scadenze elettorali. Ci ritroveremo in tavoli di lavoro tematici, adottando strategie di partecipazione attiva e progettazione partecipata che nei prossimi mesi replicheremo in tutti i territori della Sardegna e online».

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