Si decide il futuro del Montiferru

16 Marzo 2014

Montiferru

Stefano Deliperi

Queste settimane saranno fondamentali per il Montiferru, i propri cittadini, i boschi, le falde idriche, le piccole comunità di una delle aree più ricche di valori ambientali e naturalistici della Sardegna.

Ma è anche un “assaggio” di quanto capiterà a breve in mezza Isola.

Infatti, con nota prot. n. 7038 del 10 marzo 2014 il Servizio attività estrattive e recupero ambientale dell’Assessorato regionale dell’Industria ha convocato la conferenza di servizi per il rilascio del permesso di ricerca di energie geotermiche in favore della Exergia Toscana s.r.l. per il 25 marzo 2014 (ore 9.30).

Questo è il momento in cui i Comuni interessati, se vogliono, devono difendere il proprio territorio, come analizzato durante il dibattito pubblico svoltosi a Scano di Montiferro il 31 gennaio 2014.

E’ bene fare un passo indietro e ricordare gli aspetti fondamentali della vicenda.

Con istanza pubblicata lo scorso 5 settembre 2013 all’albo pretorio del Comune di Seneghe la Exergia Toscana s.r.l. ha chiesto il rilascio del permesso di ricerca per risorse geotermiche “Cuglieri” (122 kmq., 6 anni di durata, 6 mesi previsti di lavoro) nei territori comunali di Seneghe, Cuglieri, Scano Montiferro, Tresnuraghes, Magomadas, Flussio, Sagama, Tìnnura, Sennariolo, Santulussurgiu (Prov. OR).

I progetti di ricerca delle risorse geotermiche devono essere assoggettati a preventiva e vincolante procedura di verifica di assoggettabilità (direttiva n. 2011/92/UE, allegato II, punto 2, lettera d, sub-lettera i; art. 20 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i., allegato 4 alla parte II, punto 2, lettera b; art. 31 della legge regionale n. 1/1999 e s.m.i.; deliberazione Giunta regionale n. 34/33 del 7 agosto 2012, allegato B1, punto 2, lettera b) e il permesso di ricerca per risorse geotermiche può essere legittimamente rilasciato solo in seguito a positivo esito delle procedure di valutazione dell’impatto sull’ambiente (verifica di assoggettabilità, valutazione di impatto ambientale), ai sensi degli artt. 3, comma 5°, del decreto legislativo n. 22/2010 e s.m.i. e 5, comma 2°, delle Linee guida per la disciplina della ricerca e della coltivazione delle risorse geotermiche a scopi energetici nel territorio della Sardegna (allegato A della deliberazione Giunta regionale n. 34/41 del 7 agosto 2012).

Nel caso specifico, la Giunta regionale, con la deliberazione n. 54/15 del 30 dicembre 2013, ha concluso il procedimento di verifica di assoggettabilità (screening) relativo al progetto di ricerca per risorse geotermiche “Cuglieri” disponendo la non necessità del successivo procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) e il rispetto di una lunga serie di condizioni: in pratica il progetto è stato diviso in due, autorizzando solo le indagini in superficie senza scavi, tagli o danneggiamento della vegetazione, trivellazioni. Conformemente al parere del Servizio S.A.V.I. dell’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente, la successiva eventuale fase – comprendente anche le trivellazioni – dovrà essere di nuovo assoggettata a procedura di verifica di assoggettabilità.

A questo punto risulta molto importante l’art. 5, comma 5°, delle Linee guida per la disciplina della ricerca e della coltivazione delle risorse geotermiche a scopi energetici nel territorio della Sardegna, perché prevede il rilascio del permesso di ricerca da parte dell’Assessorato regionale dell’industria – Servizio attività estrattive “subordinato all’intesa con i comuni territorialmente competenti”, ai sensi dell’art. 8 della legge regionale n. 15/2002, espressa con le modalità di cui all’art. 6, comma 30°, lettera b, della legge regionale n. 13/2003 (deliberazione favorevole del Consiglio comunale adottata a maggioranza semplice).  Attenzione: l’intesa o il diniego formale devono avvenire entro 60 giorni dalla richiesta (in sede di conferenza di servizi, art. 7) altrimenti il procedimento va avanti ugualmente. Quando la procedura per il rilascio del permesso di ricerca riprenderà, il Comune può negare l’intesa con la Società energetica richiedente.

Ora è il momento di scegliere.

Nel corso degli ultimi anni la Sardegna sembra diventata la terra promessa della ricerca di risorse energetiche: ben 11 istanze per permessi di ricerca, per un estensione di svariate migliaia di ettari, due delle quali già accolte. L’assenza di un piano energetico-ambientale regionale (P.E.A.R.S.) vigente e aggiornato (quello adottato nel febbraio 2014 – una mera fotografia dell’esistente – non è vigente e la relativa procedura di approvazione è in alto mare) comporta l’assenza di una vera e propria politica energetica regionale effettivamente rispettosa dei valori ambientali, idrogeologici, storico-culturali.  

Da qui le tante richieste da parte di molti operatori privati, l’estrema discrezionalità da parte della Regione autonoma della Sardegna, le molte proteste da parte di associazioni, comitati, intere collettività locali.

Ora che cosa faranno i Comuni del Montiferru sarà un esempio per il resto dell’Isola, in positivo o in negativo.

6 Commenti a “Si decide il futuro del Montiferru”

  1. Antonio Cinellu scrive:

    Quando fui sindaco di Tresnuraghes mi opposi fermamente all’installazione di un radar militare nel nostro territorio e grazie all’aiuto di tutti VINCEMMO LA BATTAGLIA. Ora mi auguro che il mio successore dimostri finalmente di tenere al territorio e neghi l’intesa con la società energetica richiedente. Altrimenti è meglio che i nuovi amministratori si dedichino ad altro (caccia, pesca, coltivazione di funghi etc.)

  2. Stefano Deliperi scrive:

    una buona notizia: l’Assessorato dell’industria della Regione autonoma della Sardegna ha comunicato il 20 marzo 2014 ai Comuni del Montiferru (OR) che la Società Energia Toscana s.r,l, in data 18 marzo 2014 ha presentato “formale rinuncia all’istanza per il conferimento del permesso di ricerca per risorse geotermiche da denominarsi Cuglieri”.

    I boschi, l’acqua, i pascoli, i demani civici del Montiferru sono salvi.

    E’ una bella vittoria dei tanti cittadini e delle amministrazioni comunali che si sono mobilitati e attivati concretamente, è una bella vittoria anche nostra, è una bella vittoria del buon senso e della tutela dell’ambiente di tutti noi.

    Come sostenuto, è una prova di quanto si può ottenere con l’unità di azioni e di intenti.

  3. giacomo oggiano scrive:

    Il Montiferru non è mai stato in pericolo perché è una delle aree con il più basso flusso termico in Sardegna. Solo degli sprovveduti avrebbero potuto richiedere un permesso di ricerca (del costo di qualche centinaio di migliaia di euro l’anno) in quei siti. In ogni caso, un carotaggio o una tomografia sismica, sono ad impatto 0. Non non altrettanto si può dire degli gli incendi, anche recenti, che mirano ad ampliare i pascoli e che qualcuno vuol far passare come elemento identitario del paesaggio sardo.

  4. Stefano Deliperi scrive:

    sarà così, ma il permesso di ricerca per energie geotermiche è stato richiesto. Eccome.
    E non pare che vi sia qualcuno che intenda classificare gli incendi come “elemento identitario” del paesaggio sardo.

  5. giacomo oggiano scrive:

    http://www.sardegnademocratica.it/ambiente/living-with-fire-1.28229‎

    Prova a collegarti.
    Cordiali saluti

  6. Stefano Deliperi scrive:

    veramente Giuseppe Delogu (http://www.sardegnademocratica.it/ambiente/living-with-fire-1.28229) ha detto altro. Ha detto semplicemente che il paesaggio sardo, purtroppo, è stato “disegnato” anche dal fuoco e che la prevenzione va fatta tutto l’anno, pure negli strumenti di pianificazione.

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