Sit in di solidarietà col popolo greco

2 Luglio 2015
A child sitting on his father's shoulders attends a campaign rally by opposition leader and head of radical leftist Syriza party Alexis Tsipras in Heraklion, on the island of Crete
Cagliari Social Forum

Il Popolo Greco è sotto attacco, dimostriamogli la nostra solidarietà per combattere le politiche di austerità! Appuntamento Sabato 4 luglio  alle 18.30 a Cagliari sotto la sede del consolato greco in via garibaldi 53.

Il Governo, legittimamente eletto, della Repubblica Ellenica ha deciso di chiamare il Popolo greco, mediante referendum, a pronunciarsi sulle misure draconiane che la Commissione Europea, la BCE, e il FMI (organi da nessuno eletti) vogliono loro imporre.
Il Governo greco è consapevole della estrema impopolarità che queste misure comportano, sa che il popolo greco è già stremato da anni di restrizioni, di misure di austerità imposte dagli stessi che oggi, pontificando di risanamento e misure virtuose, hanno condotto all’attuale disastro economico e sociale.
La Commissione Europea e la sua Troika che prima hanno finto di non vedere i trucchi contabili che i vari governi di centro-destra e di centro-sinistra praticavano, vogliono adesso spingere il governo Tzipras in una coalizione forzata con quelle stesse forze che l’attuale disastro hanno causato.
Siamo convinti che la partita che si sta giocando in Grecia travalichi i confini di questa Nazione.
Ad impensierire e rendere nervosi la TROIKA e i vari governanti europei non è il “debito greco”, ma il fatto che un popolo possa ribellarsi ai diktat che gli vengono imposti e a maggior ragione, che questo possa essere preso da esempio da altri popoli.
Un popolo che orgogliosamente sappia dire che una parte del debito è odioso e frutto di strozzinaggio e perciò non va pagato e che le misure e i sacrifici per pagare la parte rimanente le può scegliere in modo autonomo senza bisogno di imposizioni.
La Commissione Europea, per bocca del suo più alto rappresentante, (Junker) è entrata in campagna elettorale e lo stesso stanno facendo altri governi, non ultimo il primo ministro italiano.
Noi, convinti assertori del principio dell’autodeterminazione di tutti i popoli, non possiamo che plaudire al fatto che sia il popolo a decidere mediante referendum se o meno accettare queste misure.
Lo facciamo stigmatizzando la massiccia ingerenza dei potentati negli affari della Grecia.

Solidarizziamo, dunque, con il popolo greco, coscienti come siamo che le loro lotte, la loro resistenza, possono essere il classico granellino di sabbia che può inceppare la macchina del “magnifico liberismo perfetto” sostenuto dai nostri governanti.

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