“Street art studies”: riflessioni su una disciplina di ricerca emergente

1 Giugno 2016
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Peter Bengtsen

A partire dai primi anni 2000, la street art si è manifestata sempre più come una componente onnipresente del paesaggio urbano. Parallelamente, le espressioni creative nello spazio pubblico urbano hanno attirato l’attenzione di un crescente numero di studiosi di discipline accademiche (ad es., storia dell’arte, studi visivi, sociologia, diritto, teoria critica giuridica, criminologia).

Data la diversa formazione dei ricercatori, la gamma dei metodi applicati e delle prospettive analitiche sulla street art è assai ampia, ed eterogenea è la tipologia di materiali empirici oggetto di studio. Molti studiosi si concentrano sui materiali visivi (ad es. schizzi, artefatti in strada, riproduzioni di opere di street art in volumi a stampa e on-line). Per comprendere la street art e il suo impatto sulla società si studiano anche altri materiali, come ad es. testi nelle numerose riviste dedicate e rivolte ad un pubblico non specialistico, pubblicazioni accademiche, discussioni sulla street art nei forum su internet e social media dedicati, testi di cataloghi di mostre, notizie riportate dalla stampa, decisioni di tribunali, testi legislativi, documenti di politiche pubbliche.

Fino a poco tempo fa, gli studiosi presentavano i risultati delle proprie ricerche sulla street art sotto forma di monografie (cfr. ad es. Reinecke 2007; Derwanz 2013; Bengtsen 2014; Young 2014) oppure in conferenze e riviste rivolte soprattutto a studiosi di specifiche discipline. In altre parole, gli storici dell’arte scrivevano soprattutto per gli altri storici dell’arte, i sociologi per gli altri sociologi, e così via. Non si mette in dubbio che sia utile discutere di street art con I colleghi della propria disciplina; tuttavia, il fatto di contestualizzare la ricerca sulla street art nell’ambito di una determinata disciplina ha in qualche misura frammentato la produzione di conoscenze e ostacolato l’interazione tra gli approcci adottati dai ricercatori.

Negli ultimi due anni si è invece assistito a tentativi fruttuosi di infrangere questo modello e creare una nuova disciplina che ho scelto di chiamare – in modo forse riduttivo – ‘street art studies’. Uno dei precursori di questa tendenza è stata la pubblicazione nel 2010 di unnumero monografico della rivista City intitolato “Graffiti, street art and the city”, che include sette testi di studiosi di differenti discipline. Il fatto che tutti gli articoli della rassegna siano stati ampiamente citati nelle pubblicazioni accademiche successive testimonia del fatto che la presentazione congiunta di una serie di risultati di ricerca che affrontano il medesimo fenomeno da differenti prospettive, rivolgendosi a pubblici differenti, può creare un effetto sinergico: gli autori diventano sempre più consapevoli del lavoro altrui (il che può portare a collaborazioni future) e i loro contributi sono rivolti ad una compagine di lettori che supera i confini di ciascuna disciplina.

Se la rassegna pubblicata su City può essere considerata precursore di uno sforzo consapevole di riunire ricercatori di varia formazione ed inaugurare gli studi di street art come una disciplina a sè stante, la prima vera e propria manifestazione di tale tendenza si è prodotta alla Lisbon Street Art & Urban Creativity Conference del 2014.

Nel corso di tre giorni, la Conferenza ha ospitato 49 contributi di ricercatori di diverse discipline provenienti da 18 paesi. Molti dei contributi sono stati poi rielaborati e pubblicati in un volume di 46 capitoli su un’ampia gamma di temi relativi alla street art e alla creatività urbana. Inoltre, nel 2015 gli organizzatori della conferenza hanno istituito un comitato scientifico di studiosi di street art e creato lo Street Art & Urban Creativity Scientific Journal. La rivista ha finora pubblicato finora un volume (contenente due parti) accessibile gratuitamente in formato pdf su questo sito e acquistabile in copia cartacea su due siti (questo e questo). Un secondo numero della rivista è in preparazione sulla base dei contributi alla prossima edizione della conferenza di Lisbona del 16-18 giugno 2016.

Oltre all’iniziativa di Lisbona, avviata principalmente da giovani ricercatori, la pubblicazione agli inizi del 2016 dell’antologia multidisciplinare Routledge Handbook of Graffiti and Street Art dimostra che anche studiosi più affermati in ambienti accademici e della ricerca hanno dimostrato interesse per i vari aspetti di questa disciplina.

Anche se il crescente numero di pubblicazioni che includono molteplici prospettive sulla street art è positivo e necessario, personalmente reputo che le iniziative più suscettibili di far progredire la disciplina siano i seminari e le conferenze dedicate – non da ultimo perché questi eventi offrono agli studiosi un’opportunità di interagire sul piano professionale e sociale, creando legami e un senso di appartenenza ad una comunità intellettuale al di là dei confini di ciascuna disciplina. Data l’importanza di questo genere di interazione sociale, è positivo che altre iniziative siano emerse sulla scia della prima conferenza di Lisbona. Ad esempio, nel settembre 2015, il Nice Street Art Project ha organizzato a Nizza la conferenza “Street Art. Contours & Detours”. Gli atti sono liberamente scaricabili qui.

Una seconda edizione della conferenza intitolata Poets on the Walls, Street Art & Poetry è prevista per il settembre 2016. Qualche mese prima, il 15-16 luglio 2016, l’Università Humboldt di Berlino ospiterà la conferenza Urban Art: Creating the urban with Art.

Negli ultimi quindici anni, nei dibattiti con gli studiosi interessati a vari aspetti della street art, ho spesso percepito che alcuni, adottando tale obiettivo di ricerca, si sentono un po’ outsider rispetto alla propria disciplina. Tutte le iniziative sopra citate mostrano che gli studiosi cercano sempre di più di interagire e connettersi con colleghi con interessi analoghi. Personalmente non auspico un distacco dall’ambito delle discipline accademiche riconosciute, ma è evidente che molti di noi sono entusiasti della nuova prospettiva che vede un progressivo emergere degli street art studies, destinati a diventare una vera e propria disciplina di ricerca poliedrica.

Bibliografia

  • Bengtsen, Peter. The Street Art World. Lund: Almendros de Granada Press 2014.
  • City, Vol. 14, Numeri 1-2, 2010.
  • Derwanz, Heike. Street Art-Karrieren. Neue Wege in den Kunst- un Designmarkt. Bielefeld: Transcript Verlag 2013.
  • Reinecke, Julia. Street-Art. Eine Subkultur zwischen Kunst und Kommerz. Bielefeld: Transcript Verlag 2007.
  • Ross, Jeffrey Ian. (ed.). Routledge Handbook of Graffiti and Street Art. New York & London: Routledge 2016.
  • Young, Alison. Street Art, Public City. Law, Crime and Urban Imagination. New York & London: Routledge 2014.

Questo articolo è stato pubblicato da Inchiesta online e ripreso da Il manifesto di Bologna

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