Tuteliamo la salute mentale per tutelare gli operatori

26 Aprile 2023

Salute mentale

[red]

L’Unasam, l’unione nazionale delle associazioni per la salute mentale scrive una lettera aperta alla dottoressa Simona Elmi, la dirigente delegato dell’Unità Funzionale della Salute Mentale Adulti di Pisa in merito alla morte della dottoressa Barbara Capovani, aggredita i giorni scorsi mentre lasciava il suo turno di lavoro.

Nel chiedere di esprimere la vicinanza dell’Unasam alla famiglia della Dottoressa Capovani e a tutti gli operatori dell’Unità funzionale la presidente dell’Unasam Gisella Trincas commenta “Non sappiamo se questa tragedia poteva essere evitata ma sappiamo che da troppo lungo tempo i servizi di salute mentale hanno subito un continuo depauperamento di risorse umane e finanziarie, a danno delle persone che ai servizi si rivolgono e degli stessi operatori disarmati davanti alla complessità delle situazioni che ogni giorno si trovano ad affrontare”.

Nella lettera aperta l’UNASAM e tutte le associazioni che la compongono hanno ben chiaro che per tutelare i diritti di tutti (di chi nei servizi opera e di chi dei servizi ha bisogno), serve un ben altro passo e un ben altro sguardo da parte del Governo nazionale e dei Governi regionali: “Mai come in questi ultimi anni sta emergendo una situazione di profonda inadeguatezza organizzativa e finanziaria del sistema salute mentale e del sistema sanitario in generale, determinata da scelte politiche che l’UNASAM non condivide e che continua a contrastare”.

Per la presidente UNASAM Gisella Trincas: “Questo richiede una sempre più stretta alleanza e condivisione tra le famiglie e gli operatori dei servizi di salute mentale, finalizzata alla costruzione di percorsi di cura orientati alla ripresa, nella piena tutela e sicurezza degli operatori che, in questi percorsi di ripresa, sono impegnati. Siamo parte della stessa barricata e la politica istituzionale non può guardare da un’altra parte”.

In conclusione, per UNASAM “l’aggressione che ha subito e la morte della dottoressa Barbara Capovani devono indurre tutti noi a proseguire, ognuno per la sua parte di competenza e responsabilità, nella strada già tracciata e perseguita non senza fatica e difficoltà”.

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