Un libro dedicato al centenario della nascita del Partito Comunista che guarda alla Sardegna

1 Luglio 2021

[Marco Sini]

Venerdì 25 giugno è stato presentato a Cagliari, presso la Sala Renzo Laconi della Fondazione Berlinguer, il “QUADERNO n. 2 del CID (Centro di Iniziativa Democratica) di Cagliari dedicato interamente al “Centenario della nascita del Partito Comunista Italiano” con particolare riferimento alla Sardegna.

Il libro, dedicato alla Memoria di Francesco Cocco, comunista e fondatore del CID di Cagliari negli anni ’60, raccoglie 28 contributi e testimonianze sul PCI da chi è stato partecipe in prima persona della sua vicenda storica dall’interno, da chi lo ha incontrato pur non avendone fatto parte, da chi solo idealmente ne ha fatto parte e non lo ha incontrato perché troppo giovane.

I “Contributi e riflessioni” hanno come filo conduttore di tante storie che confluiscono in una “Grande Storia” che anche in Sardegna, nel tempo, ha visto il passaggio, con partecipazione e impegno, di moltissimi compagne e compagni che per lunghi anni hanno costituito e animato una comunità politica e umana che ha inciso e lasciato il segno nella vita politica, sociale, culturale e amministrativa della Sardegna.

Il Quaderno si apre con una introduzione di Carlo Athemalle, che del CID fu uno dei fondatori nei primi anni 60 insieme a Francesco Cocco, Salvatore Chessa, Gaetano Brundu, Primo Pantoli, Nanni Spissu che ha scritto un proprio contributo in questo Quaderno, e altri. Arthemalle ripercorre quella esperienza che testimonia dell’impegno culturale del PCI cagliaritano.

Gli interventi si aprono con Gianni Fresu che ripercorre e affronta alcuni nodi storici “Tra rimozioni e omissioni” che hanno caratterizzato il percorso del primo PCd’I fino alla svolta impressa da Gramsci col Congresso di Lione e del PCI di Togliati partecipe della resistenza e della Costituzione; Francesco Berria che dà conto dell’impegno della Fondazione Berlinguer per la istituzione della Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza e per il la costruzione dell’Archivio storico del PCI in Sardegna con il recupero degli archivi sparsi delle sezioni territoriali e con il conferimento del  consistente archivio di Mario Birardi, di cui è pubblicata  la lettera che nel 2016 inviò al Convegno del CID per il centenario della nascita di Renzo Laconi.

Marco Sini ha presentato una ricerca-omaggio di memoria ai militanti comunisti sardi, i cui nomi sono sconosciuti ai più, dei primi anni ’20 e, in particolare, a quelli che il 26 ottobre del 1924 parteciparono al Congresso regionale clandestino del PCd’I a Is Arenas.

Alfio Desogus ha spiegato “Le ragioni di una scelta di vita e l’insegnamento del PCI” e Luisa Sassu ha scritto sul ruolo delle donne comuniste alla Costituente nell’ambito delle sue ricerche sulle “Donne della Resistenza Madri della Costituzione”.

Diversi sono stati i contributi di compagni e compagne che hanno operato o che operano nell’impegno sociale, del lavoro e sindacale, da Ugo Pinna, dirigente della Camera del lavoro di Torino e poi di quella di Cagliari, a Ruggero Deidda, dai tessili alla Camera del Lavoro di Cagliari e alla federazione dei lavoratori delle Comunicazioni, a Cecilia Tratzi, operaia tessile e dirigente sindacale confederale di Camera del lavoro e della CGIL regionale, a Simona Fanzecco, giovane dirigente della Federazione del Commercio, Turismo e Servizi e attualmente Segretaria della Camera del lavoro di Cagliari, a William Schirru, da delegato di fabbrica all’odierno impegno nella Segreteria nazione della Federazione lavoratori chimici, petroliferi e affini, a Nino De Murtas, operaio e tecnico della Saras, per molti anni segretario della sezione del PCI di Pirri. In questo ambito sindacale c’è la testimonianza di Mario Bruno Piras che potrebbe anche apparire anomala in quanto è quella di un “poliziotto”. Non lo è affatto perché lui è stato un protagonista del processo di smilitarizzazione della Polizia di Stato e della sindacalizzazione dei lavoratori di polizia in una stagione di lotte e di conquiste legislative e sindacali che avevano visto il PCI protagonista e partecipe di quella stagione a contatto con poliziotti come Mario Bruno e nel lavoro parlamentare.

L’intervento di Luigi Berlinguer è un excursus sulla storia del PCI e sul suo ruolo nella storia d’Italia mentre Francesco Macis ripercorre con la storia della sua militanza la storia del PCI a Cagliari con citazione dei compagni con i quali ha operato, da Nuto Pilurzu fin dai tempi della Federazione giovanile agli incontri per lui ricchi di apprendimento con “i vecchi compagni dei tempi di Gramsci, Giovanni Lai, Antonio Bruno, Albino Norfo, Carlo Manunza” e, naturalmente il contatto con Renzo Laconi.

Giorgio Macciotta ha ripercorso storia, ruolo e stile del PCI nelle Istituzioni della Repubblica, con particolare riferimento all’apporto che nel tempo i gruppi parlamentari del PCI alla Camera e al Senato hanno dato per l’affermazione delle più importanti conquiste legislative del nostro Paese.

Paolo Branca e Vito Biolchini hanno scritto del loro rapporto con il PCI con notazioni giornalistiche e familiari che hanno caratterizzato quel rapporto.

Pietro Ciarlo e Giancarlo Nonnoi hanno ripercorso la storia del loro approdo alla militanza comunista a Napoli e a Cagliari.

Anna Sanna descrive i suoi stati d’animo che hanno accompagnato il suo incontro col PCI, stupore, la gioia e anche lo sgomento “altrimenti il racconto non sarebbe veritiero”, che hanno caratterizzato il suo essere impegnata come dirigente, parlamentare, sindaca.

Seguono gli interventi di Stefano Rombi, ricercatore presso l’Università di Cagliari su “Il Partito Comunista Italiano e la politica di governo nel territorio” e di Michele Crisponi, Studente universitario di Scienze politiche che confessa che “non è facile descrivere a parole qualcosa di così incredibile e grande come il PCI per un ragazzo di vent’anni che non ha vissuto, se non tramite racconti tramandati quasi come vecchie leggende di eroi appartenenti ad un tempo ormai lontano, quel che fu il Partito Comunista Italiano”.

Gli imprenditori Sandro Trapani e Fabrizio Anedda, che continua a definirsi “imprenditore e comunista”, raccontano del loro incontro con il PCI, sempre lineare e positivo quello di Trapani un po’ movimentato, negli anni giovanili, quello di Fabrizio quando militava nei gruppi “così detti” extra-parlamentari.

Chiude gli interventi il presidente del CID Pietro Maurandi che si sofferma su alcuni aspetti della politica internazionale che ha caratterizzato la storia del PCI e su passaggi storici da Bordiga a Gramsci e poi il Togliati del “Partito nuovo”.

Il Quaderno n. 2 del CID contiene alcune foto dell’Archivio Giuseppe Podda e due foto a colori di due opere pittoriche di Gaetano Brundu e Primo Pantoli.

Il Quaderno ha avuto una tiratura limitata e non ha un prezzo di vendita ma può essere ritirato previa una modesta sottoscrizione volontaria a partire da 10 euro utile per pagare le spese di stampa il Centro Odontoiatrico di Via Livenza n. 2 (Traversa via Isonzo), all’ingresso al piano terra referente la signorina Teresa o anche presso la Tipografia STAMPALUX di Monserrato in via Cesare Cabras 88.

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI