Un piano B contro l’Europa dell’austerità

1 Maggio 2016
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Da Il manifesto di oggi

Un «piano B» per uscire dall’Europa dell’austerità. È il tema dell’assemblea che si terrà oggi dalle nove al Spin Time Labs in via Santa Croce in Gerusalemme 59 a Roma. Parteciperanno le reti della sinistra europea che si sono già incontrate a Madrid dal 19 al 21 febbraio 2016. Il secondo incontro della rete «Piano B» è stato promosso dalla delegazione italiana che ha partecipato al meeting spagnolo insieme agli eurodeputati del Gue, esponenti di Podemos e Izquierda Unida, Nuovo partito Anticapitalista (il francese Npa), la «Piattaforma dell’auditoria cittadina contro il debito», Attac. A Roma si ritroveranno gli esponenti dell’«Altra Europa», sinistra anticapitalista, e molti altri soggetti attivi nei percorsi referendari contro le politiche del governo Renzi. Ieri la rete ha partecipato alla manifestazione contro il Ttip.

All’iniziativa ha aderito Rifondazione Comunista: «È necessario costruire il coinvolgimento ampio di tutti i soggetti che possono essere interessati, superando i limiti di un percorso che a partire dalla convocazione dell’assemblea di ritorno dopo Madrid non è stato sufficientemente aperto e inclusivo» si legge in una nota della segreteria nazionale approvata a maggioranza.
L’incontro spagnolo di febbraio ha lanciato anche una «Dichiarazione per la ribellione democratica in Europa». Nel testo si evocano «atti di sobbedienza civile contro le regole economiche tossiche dell’Europa dell’austerità». In un documento di analisi più approfondita è emersa la necessità di creare «processi costituenti, tanto a livello nazionale quanto europeo», per elaborare «diversi piani B e costruire una transizione verso un nuovo quadro politico e istituzionale» contro la «debitocrazia».

Si vogliono promuovere «spazi di confluenza tra movimenti sociali, tecnici e gruppi politici» per realizzare «audit di cittadini». Un primo incontro si terrà a Barcellona il prossimo ottobre. L’obiettivo è creare una rete anti-liberista contro l’«eliminazione dei vincoli sui diritti sociali del lavoro» e favorisca invece una politica per «distribuire i lavori, ridurre i tempi senza ridurre i salari» e istituire «un salario minimo dignitoso e un salario massimo per eliminare l’incivile divario esistente». Nel documento si parla anche di «mettere in campo strategie come il reddito di base universale». Forte è il riferimento all’esperienza del movimento femminista: «Il piano B – si legge – sarà femminista o non sarà».

Il «Piano B» parteciperà alle iniziative del «Global Debout» previste domenica 15 maggio in Europa a supporto del movimento contro la riforma del lavoro «El Khomri» in Francia. Annunciata una mobilitazione europea il 28 gennaio.

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