Saras, la vita umana non si contratta

16 Luglio 2011

Mariano Carboni*

La Segreteria Regionale della Fiom Sardegna esprime soddisfazione per il contenuto della sentenza, emessa dal Tribunale di Cagliari, in merito alle morti avvenute all’interno della Saras. A distanza di 2 anni giustizia e stata fatta! Tale sentenza conferma le cose che ha sempre sostenuto la Fiom, relativamente alle lacune presenti all’interno della raffineria in occasione dell’effettuazione delle fermate straordinarie, e restituisce l’onore a Bruno Muntoni, Daniele Melis e Pierluigi Solinas, morti sul lavoro, non a causa di proprie responsabilità, ma bensì a causa di negligenze altrui. Tutti quelli che si precipitarono di fronte ai cancelli della Saras, a dire che erano chiarissime le responsabilità delle persone decedute, dovrebbero provare un po’ di vergogna, fare una sana autocritica, e sentirsi inadeguati nel ruolo che ricoprono.
Diciamo loro che non basta dire che si investono, annualmente per l’elaborazione teorica, milioni di euro in sicurezza, se poi si comprimono i tempi delle fermate perché non si vede l’ora di far ripartire le attività, si impongono alle aziende d’appalto ritmi di lavoro insostenibili e si costringono i lavoratori ad effettuare lunghissimi turni di lavoro, senza il rispetto delle disposizioni normative e contrattuali.
Come si concilia la sicurezza con turni di lavoro di 12 – 14 e talvolta 16 ore? Per tutte queste ragioni auspichiamo che il pronunciamento del tribunale di Cagliari possa modificare un’intollerabile consuetudine e consentire alle migliaia di dipendenti di operare all’interno della Saras, in piena e totale sicurezza, 365 giorni all’anno.
Cogliamo l’occasione per ricordare a tutti, in modo particolare a quelli più distratti, che quando si stipula un contratto di lavoro si accetta di mettere a disposizione l’intelligenza, la professionalità ed il saper fare in azienda, non si mette a disposizione la vita umana, essendo la stessa un diritto indisponibile.
Anche per questo pensiamo che il pronunciamento dei vari tribunali possa assumere una valenza generale. Tutti quelli che agiscono con negligenza e non rispettano il valore sacrale della vita devono sapere che non basterà risarcire, con i soldi, le famiglie delle vittime ma che dovranno rispondere, in tribunale, del loro comportamento irresponsabile e disonesto e che potranno incorrere nella pena detentiva.
La Strategia della Fiom e chiarissima! Lo ribadiamo ancora una volta! Abbiamo deciso di costituirci parte civile ogni qual volta si verificano eventi analoghi. Lo faremo nuovamente, non appena terminate le indagini preliminari, per onorare la memoria di Pierpaolo Pulvirenti, un ragazzo di 23 anni, studente universitario che nel mese di maggio ha trovato la morte all’interno della raffineria di Sarroch.
La nostra determinazione serve ad evitare che simili eventi possano ricapitare, non solo nella Provincia di Cagliari, ma in tutto il territorio regionale.

*Segreteria Fiom Sardegna

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