ASL 8, arrogante con indifferenza

16 Luglio 2012

Gisella Trincas

La storica Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica (A.S.A.R.P.) rischia di dover lasciare la sede che occupa, con regolare contratto, all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico di Cagliari.
Il giorno 9 luglio, presso la sede dell’A.S.A.R.P., dove un tempo non tanto lontano vi era il Reparto 1° Donne dell’Ospedale Psichiatrico di Cagliari (oggi Cittadella della Salute) si è tenuta una affollata assemblea di familiari, utenti dei servizi di salute mentale e cittadini, per discutere sulla decisione assunta dalla Direzione Generale della ASL n°8 di togliere questa importante sede istituzionale all’A.S.A.R.P.
Come da contratto di comodato d’uso gratuito, stipulato nel settembre del 2007, l’A.S.A.R.P. , ha presentato istanza di rinnovo, ma l’Azienda ha risposto che in base ad un proprio regolamento interno adottato nel giugno del 2010, non era più consentito ad alcuna Associazione (ma la questione allo stato attuale riguarda solo l’A.S.A.R.P.) di fissare in locali della ASL la propria sede legale, né di depositarvi materiali e suppellettili ad eccezione di materiale strettamente necessario allo svolgimento delle attività organizzate in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale.
Inoltre fa presente che la richiesta non può essere accolta perché i locali in questione (4 camere e un corridoio) servono al Centro di Salute Mentale di Cagliari A per assicurare non meglio precisate “inderogabili prestazioni assistenziali”.

Il Centro di Salute Mentale in questione occupa una parte considerevole del padiglione E, spazi ben organizzati e accoglienti che nessun altro centro di salute mentale di Cagliari possiede. Inoltre questo era il Centro di Salute Mentale sperimentale sulle 24 ore che d’improvviso, per volontà della stessa ASL 8, ha interrotto l’accoglienza notturna e festiva tenendo inutilizzati degli spazi importanti e privando i cittadini di un servizio che le norme prevedono.
Nello stesso padiglione E, inoltre, vicino alla zona occupata dall’A.S.A.R.P., in quello spazio che fino ai primi mesi del 2009 ospitata i “Laboratori di Cittadinanza”, non si svolge più alcuna attività riabilitativa (ad eccezione di un laboratorio di informatica di cui non conosciamo né l’organizzazione né le finalità) e vi sono otto camere praticamente inutilizzate o sottoutilizzate.

La scelta di trasferire la sede dell’A.S.A.R.P. nella stessa area in cui ha trovato accoglienza il Centro di Salute Mentale, è stata assunta dai soci dopo lunghe discussioni e approfondimenti perché si trattava di fare delle scelte importanti e durature nel tempo. Ha richiesto un impegno finanziario importante anche per dotare questa sede di ulteriori attrezzature, arredi e tende.
Si trattava di tornare in quel luogo di internamento e di dolore che aveva visto protagonista l’A.S.AR.P. nel lungo processo di lotta per il suo superamento. Un luogo che simbolicamente ci appartiene! Un luogo da trasformare in buone pratiche e protagonismo affinchè quell’orrore non torni mai più.

Il passaggio dell’A.S.A.R.P. e il consolidamento delle sue attività istituzionali in questi spazi sono inoltre il coronamento di quanto riconosciuto e affermato rispetto al ruolo delle Associazioni dei Familiari e degli Utenti dall’Istituzione Regionale, negli obiettivi indicati dal Piano Regionale per la Salute Mentale e dal Progetto Strategico.
E’ appena il caso di sottolineare alcuni di questi passaggi:

“In tutti i paesi sviluppati i familiari di persone con disturbo mentale si uniscono per fornirsi reciproco sostegno e per tutelare i diritti delle persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale, fornendo anche assistenza tecnico-legislativa nel dialogo con le istituzioni. Il compito prevalente delle associazioni è difendere e promuovere i diritti delle persone che soffrono di disturbi mentali e delle loro famiglie. Il loro ruolo consiste nel reperire e meglio qualificare le risorse utili al lavoro terapeutico e riabilitativo, esercitando un confronto più consapevole e mirato nei riguardi delle pubbliche amministrazioni. Possono inoltre collaborare con i Servizi nella gestione di particolari strutture, attività e programmi terapeutico-riabilitativi (residenze, alloggi, attività del tempo libero, linea telefonica per l’informazione); promuovono la conoscenza reciproca; organizzano attività di auto-mutuo-aiuto e cicli di incontri formativi. Molto importante è il loro intervento nel promuovere l’immagine delle persone con disturbi mentali, nella lotta allo stigma, alla discriminazione e all’emarginazione. In Sardegna l’associazionismo dei familiari e delle persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale si è sviluppato e radicato nel territorio, pur tra le difficoltà del settore… Al fine di valorizzare il protagonismo degli utenti, delle famiglie e dei diversi soggetti interessati delle comunità locali, le linee di indirizzo prescrivono l’attivazione in ogni dipartimento di salute mentale di una Conferenza di Partecipazione…La Conferenza è costituita dal direttore del dipartimento, dai responsabili delle strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale, da rappresentanti di associazioni non profit dell’utenza e dei familiari individuate fra quelle più rappresentative…Nel corso del 2008 si sono tenute in tutte le Aziende sanitarie conferenze di programmazione per definire risorse, programmi e obiettivi. Le associazioni dei familiari, presenti a tutti gli incontri, hanno svolto un compito significativo rappresentando le criticità, l’adesione al processo di cambiamento in corso, proponendo e confrontandosi con gli operatori su soluzioni innovative e forme nuove di partecipazione:”

Tutto questo l’A.S.AR.P. fa concretamente e da tempo, con competenza e passione civile, nella sede istituzionale che attualmente occupa e sul territorio regionale. E dal 2009 l’Associazione chiede (senza esito alcuno) all’Assessorato alla Sanità e alla ASL 8 un confronto sulle questioni relative al sistema dei servizi di salute mentale e al Dipartimento di Salute Mentale l’attivazione della Conferenza di Partecipazione.
La domanda che quindi sorge spontanea è: Perché? Che benefici può ricavare la ASL 8 allontanando l’A.S.A.R.P. da questi spazi? Dalla messa a rischio dell’importante e fondamentale attività istituzionale che l’A.S.A.R.P. svolge da 25 anni? Che non ha costo alcuno per la stessa ASL 8 ma solo ritorni positivi per i familiari, gli utenti e la collettività?

La decisione che quindi l’Assemblea ha assunto è quella di opporsi a questa decisione incomprensibile e inaccettabile.
Dopo aver consultato un legale, è stata inviata alla Direzione Generale della ASL 8 una lettera in cui l’A.S.A.R.P. comunica che il contratto di comodato d’uso gratuito, alla data del 20 settembre 2012, si intenderà tacitamente rinnovato non avendo la ASL 8 adempiuto ad un passaggio obbligato dell’atto stipulato: comunicare entro 6 mesi dalla scadenza disdetta scritta.
Attendiamo con fiducia che questa spiacevole vicenda si concluda positivamente nell’interesse di tutti.

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