L’ipocrisia e il cinismo al potere

16 Febbraio 2019
[Amedeo Spagnuolo]

Dopo la lettura dell’interessante articolo di Graziano Pintori e i successivi commenti del prof. Pubusa e di Roberto Loddo, direttore del manifesto sardo, mi è sembrato necessario intervenire nella discussione per dovere civico più che per l’esigenza di dare un contributo culturale alla discussione. Dovere civico, proprio così, giacché, non solo dal mio punto di vista, ci troviamo di fronte al periodo più complesso e pericoloso, dal punto di vista politico – economico, della storia del nostro paese dal secondo dopoguerra. Ho deciso però di rispondere a questa esigenza civica facendo ricorso alle molteplici testimonianze che ho raccolto in questi mesi di governo legastellato. Ritengo, infatti, che la crisi di democrazia e di solidarietà che il suddetto governo sta determinando richieda non solo un’analisi politica poiché essa potrebbe essere facilmente derubricata come la posizione preconcetta di chi non condivide assolutamente la linea del governo. Ho preferito quindi, in questo caso, riportare le testimonianze di un campione certamente non rappresentativo statisticamente, ma comunque significativo in quanto espressione di un sentimento molto diffuso nel nostro paese e confermato da analisi statistiche condotte da istituti prestigiosi. In buona sostanza, mi sono soffermato sulle recenti posizioni politiche di persone che pensavo di conoscere abbastanza bene e che si definivano, in passato, tutte di sinistra o di centrosinistra e che ora sembrano invece completamente “ubriacate” dal messaggio messianico, dunque indiscutibile, dei leader Cinquestelle. In un secondo momento, ho cominciato ad osservare, più o meno, altrettante persone che pur non collocandosi a sinistra mostravano, comunque, fino a qualche tempo fa, un sincero attaccamento ai valori democratici della nostra carta costituzionale e che ora, invece, dopo aver aderito con convinzione, all’ideologia leghista hanno assunto atteggiamenti e linguaggi che fanno rabbrividire e preoccupare. Dico questo per sottolineare il fatto che la responsabilità dei due alleati di governo nei confronti di questa mutazione antropologica di una parte sostanziosa del popolo italiano, riguardante l’assunzione di pseudovalori che s’ispirano all’intolleranza, al cinismo e all’egoismo sociale, va divisa al cinquanta per cento, voglio dire che, seppur con metodi diversi, i due alleati di governo, in sostanza, stanno raggiungendo lo stesso obbiettivo cioè trasformare gl’italiani in un popolo egoista e autoreferenziale, smantellando, dunque, pezzo dopo pezzo, la struttura democratica del nostro paese che con tanta fatica era stata costruita a partire dalla Resistenza e dalla conseguente elaborazione della nostra Costituzione.
Dunque, dopo questa necessaria premessa, vado a illustrare le incredibili (almeno per me) testimonianze di cui parlavo in precedenza. Partirò dai transfughi della sinistra approdati al verbo grillino dei Cinquestelle. Durante una breve pausa di un’assemblea sindacale di docenti, incontro un gruppo di colleghi che non vedevo da molto tempo, ma con i quali avevo condiviso un discreto numero di battaglie contro la nefasta legge 107 di renziana memoria, detta anche Buona Scuola (sigh!). Ebbene pensando di ritrovarmi di fronte le stesse persone di qualche tempo prima ho cominciato a esternare tutte le mie critiche all’atteggiamento ipocrita dei Cinquestelle nei confronti dei movimenti migratori di migliaia di disperati (compresi donne, bambini, malati) costretti a vagare per giorni in mare aperto dal nostro governo che, come è noto, ha chiuso i nostri porti. Mai l’avessi fatto! Sembravano degli indemoniati, “ingrato che non sei altro, non è forse grazie ai Cinquestelle che la 107 sta per essere smontata mattone dopo mattone!”. Inutile rispondere che lo smontaggio era tutto da verificare e che comunque molto discutibile mi sembravano, per esempio, i tagli alla scuola che avrebbero interessato gli alunni diversamente abili. Cercavo però di ribattere anche con altri argomenti, sottolineando che non si può, in ogni caso, barattare il sacrosanto ridimensionamento della 107 con la disgustosa soppressione del diritto a cercare un’esistenza migliore da parte di migliaia di esseri umani in fuga da miseria e terrore. In poco tempo quei colleghi con i quali mi ero trovato a condividere valori che a me sembravano ormai inattaccabili, come la solidarietà, adesso sembravano aver subito una profonda mutazione tale da far affermare a uno di loro, un tempo il più tenace difensore dei diritti umani, che “in fin dei conti questo governo sta semplicemente facendo ciò che la sinistra doveva fare molto prima cioè sistemare innanzitutto la situazione italiana e poi, forse, preoccuparsi delle navi delle ONG!”. Proprio così, l’ideologia della “doppia morale” grillina riesce a far presa su tante persone perché in qualche modo le libera dai sensi di colpa con l’ipocrita affermazione che i pentastellati sono sì sensibili alla questione della vita dei migranti ma che sono anche occupati a risolvere i tanti problemi degli italiani e, insomma, tutto non si può fare!
E i bambini piccolissimi ritrovati morti sulle spiagge? E le donne che arrivano in stato di gravidanza perché brutalmente violentate nei campi libici? E i giovani scarnificati in più punti del loro corpo a causa delle orribili torture subite? Niente, qualsiasi cosa dicessi loro tornava a me di rimbalzo come se tutti loro fossero ormai diventati come dei mattoncini che andavano a comporre un tristissimo muro di gomma.
I neofiti del leghismo si differenziano da quelli del grillismo, dal mio punto di vista, sostanzialmente per un uso diverso del linguaggio che è più diretto e meno ipocrita. In questo caso la testimonianza riguarda un episodio, ma purtroppo non di pochi episodi si tratta, i cui protagonisti erano degli attivisti nuoresi della Lega che con il loro bel tavolino distribuivano volantini e propagandavano le eroiche imprese del loro capo politico che era finalmente riuscito a fermare l’”invasione” dei nuovi barbari provenienti dall’Africa. A un certo punto uno di loro, rivolgendosi alle non poche persone presenti che ascoltavano con attenzione, cominciò a farneticare osservando una coppia di giovani africani che proprio in quel momento si trovava a passare: “quando governeremo noi la Sardegna e l’Italia, di questi in giro non ne vedrete più manco uno!”.
Insomma, l’osservazione della realtà concreta, seppur in un ambito ristretto sia geograficamente sia statisticamente, non fa che confermare la tesi sviluppata da Pintori nel suo articolo: “bisogna ricordare le grandi responsabilità del movimento 5Stelle, il quale pur di concretare l’anomalo contratto politico con la Lega si è reso disponibile a fascistizzare la nostra società, scardinando i principi costituzionali sui quali si reggono i valori dell’accoglienza, della solidarietà, dell’uguaglianza, della libertà democratica”.

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