A Foras sul processo per il poligono di Teulada

16 Febbraio 2021

[red]

Di seguito una dichiarazione di A Foras – contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna in merito all’udienza preliminare del processo sul Poligono di Teulada, tenutasi stamattina presso il Tribunale di Cagliari.

«La legge, qualsiasi cosa deciderà il Gip, arriverà tardi. La verità è già sotto l’occhio di tutti: il Poligono di Teulada è una ferita aperta nella nostra terra e non basterà un processo, per rimarginarla e guarirla. Solo la mobilitazione compatta di tutti la Sardegna e la liberazione dall’occupazione militare, dopo le bonifiche e i risarcimenti, ristabiliranno la giustizia»

Di seguito il testo integrale del comunicato:

Trenta giorni per decidere. Questo l’esito dell’udienza tenutasi stamattina presso il Tribunale di Cagliari, con il Giudice per le indagini preliminari che sceglierà se entro un mese se rinviare a giudizio i 5 generali indagati per le esercitazioni a Teulada o archiviare le loro posizioni, come richiesto dalla Procura.

I reati ipotizzati nel fascicolo del Pm cagliaritano Emanuele Secci sono quelli di omicidio colposo, lesioni gravi in concorso e disastro ambientale. Nel registro degli indagati figurano cinque generali, Si tratta dei capi di stato maggiore Giuseppe Valotto, Claudio Graziano, Danilo Errico, Domenico Rossi e Sandro Santroni che tra il 2009 al 2015 si sono succeduti alla guida dell’esercito italiano.

Oggi le parti offese, rappresentate dagli avvocati Giacomo Doglio, Roberto Peara, Gianfranco Sollai e Caterina Usala si sono opposte con vigore all’archiviazione, in nome delle decine di teuladini che hanno firmato gli esposti che hanno dato il via alle indagini della Procura.

Indagini che hanno dimostrato inequivocabilmente che ci troviamo di fronte a un disastro, sociale sanitario e ambientale, ma che si fermano un attimo prima di individuare i responsabili, tanto che il pubblico ministero chiede di non dare avvio al processo.

Fuori dal tribunale un presidio organizzato dal Cagliari Social Forum e da tante altre organizzazioni ha mantenuto alta l’attenzione su una giornata importante.

La legge, qualsiasi cosa decida il Gip, arriverà tardi. La verità è già sotto l’occhio di tutti: il Poligono di Teulada è una ferita aperta nella nostra terra e non basterà un processo, per rimarginarla e guarirla. Solo la mobilitazione compatta di tutti la Sardegna e la liberazione dall’occupazione militare, dopo le bonifiche e i risarcimenti, ristabiliranno la giustizia.

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