Congo: le idee non si possono imprigionare!

16 Febbraio 2016
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Redazione

Nel 2016 scade il secondo mandato del presidente della Repubblica Democratica del Congo Joseph Kabila. Come di moda ultimamente tra presidenti africani, Kabila sembrerebbe intenzionato a cambiare la costituzione per poter presentare la sua terza candidatura. Quello che è certo è che l’organizzazione delle elezioni è in grave ritardo, oltretutto in un Paese grande quasi otto volte l’Italia, in parte occupato dalla foresta equatoriale e con infrastrutture perlopiù fatiscenti, l’organizzazione delle elezioni richiede costi e tempi elevati.

Da più di un anno e mezzo, preoccupati dalla deriva sempre più autoritaria del governo congolese e da condizioni economiche che condannano ancora il Paese, ricchissimo di risorse, agli ultimi posti della classifica dei paesi per indice di sviluppo umano, giovani e studenti hanno iniziato a mobilitarsi per chiedere il rispetto dell’alternanza politica e della costituzione. Lucha (Lutte pour le changement) e Filimbi (fischietto in Swaili, dal calcio per indicare il richiamo dell’arbitro al rispetto delle regole) sono i due movimenti giovanili alla base di quello che a dicembre si è costituito come “fronte cittadino” di opposizione.

I rappresentanti di questi movimenti vengono repressi brutalmente e sono aggetto di arresti e incarcerazioni arbitrarie. Fred Bauma e Yves Makwambala sono stati arrestati 11 mesi fa durante una conferenza stampa per presentare il movimento Filimbi e i capi di accusa nei loro confronti sono gravissimi e denotano l’intenzione di reprimere con la forza e l’abuso di potere qualsiasi movimento di dissenso alla politica di governo. Anche ieri 16 febbraio 2016, giornata dichiarata “ville morte” (una sorta di sciopero generale autoproclamato) sei studenti di Lucha sono stati arrestati a Goma.

Per questo motivo, come redazione del manifesto sardo, invitiamo tutti e tutte ad aderire all’appello di Amensty International Salviamo Fred e Yves dalla pena di morte:

Fred e Yves sono due giovani attivisti del movimento Filimbi (“fischio” in swahili). Da anni sono impegnati per favorire il coinvolgimento dei giovani nel processo di democratizzazione del loro paese, la Repubblica Democratica del Congo. Pensano che il cinismo, la frustrazione, la rabbia, possano trasformarsi in energia positiva e in critica costruttiva.

Il 15 marzo 2015, durante una conferenza stampa di presentazione del movimento Filimbi, sono stati arrestati e portati in un luogo sconosciuto, dove sono stati interrogati senza poter vedere né gli avvocati, né tantomeno le loro famiglie.

In questo momento sono rinchiusi nella prigione di Kinshasa in attesa del processo. Fred e Yves rischiano la pena di morte soltanto per aver sognato di cambiare il loro paese attraverso la partecipazione attiva. Fred e Yves devono essere rilasciati immediatamente e senza condizioni. Le idee non si possono imprigionare!

Amici, colleghi e familiari di Fred e Yves si battono incessantemente per la loro liberazione, ma qualunque azione intrapresa, anche simbolica, è stata duramente repressa dalle autorità.

Quattro attivisti di Lucha, di cui Fred è fra i fondatori, avevano organizzato una manifestazione a Goma invitando le persone a fischiare ogni giorno dalle 17 alle 17.05.  Mentre distribuivano i fischietti e spiegavano il senso dell’azione, sono stati arrestati e accusati di attentato alla sicurezza nazionale, incitamento alla rivolta e partecipazione a manifestazione illegale. Dopo l’intervento di Amnesty International, sono stati rilasciati.

Il 20 gennaio 2016 tre giovani musicisti di Goma, con il supporto di Lucha e di Amnesty International, hanno realizzato un video musicale. La canzone “Liberté” vuole incoraggiare i giovani della Repubblica Democratica del Congo a continuare a lottare per la democrazia, la giustizia e la dignità del popolo congolese.

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