Giù le mani dal diritto di sciopero

17 Dicembre 2023

Foto LaPresse/Marco Alpozzi

[red]

Pubblichiamo il comunicato stampa sulle gravi affermazioni del Ministro Salvini sul diritto di sciopero dell’Associazione Nazionale dei Giuristi Democratici.

L’art. 40 della Costituzione garantisce “il diritto di sciopero che si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano”. E la legge che l’Italia si è data, cioè la n. 146/1990, è tra le più restrittive d’Europa. Al suo interno, la disciplina dettata sul traporto pubblico locale è la più severa, tanto che è dovuto intervenire il Consiglio di Stato con la sentenza n. 2116/23 per eliminare gli elementi più vessatori. In questo sistema, il potere straordinario di intervenire sugli scioperi è attribuito al Governo solo in situazioni gravissime, non altrimenti disciplinabili in via generale ed astratta, e cioè solo in caso di “imminente e grave pregiudizio”.

Il ministro Salvini invece ha deciso di usare il proprio ruolo affermando pubblicamente che nel settore dei trasporti non sarà più possibile fare una giornata di sciopero. E nonostante la legge fosse stata rispettata scrupolosamente come attestato dalla Commissione di Garanzia sugli Scioperi, il Ministro ha precettato addirittura per la terza consecutive i lavoratori, come in occasione degli scioperi del 29 settembre e del 27 novembre, tramite tre ordinanze assolutamente identiche tra loro. Così facendo, Salvini viola la Costituzione, scavalca il Parlamento e rende l’Italia un paese più povero di diritti e più ricco di prepotenza e abuso. Ma lo sciopero è garantito dalle Carte Costituzionali nazionale e comunitaria.

Il nostro ordinamento non consente a un Ministro di impedirne l’esercizio senza motivazione alcuna, se non commettendo un abuso ed una discriminazione in danno non solo delle organizzazioni sindacali, ma anche di tutti i lavoratori impossibiliti a scioperare. Nondimeno, a ogni danno consegue il diritto al risarcimento. I Giuristi Democratici esprimono allora la propria solidarietà e vicinanza ai sindacati, alle lavoratrici e ai lavoratori che nel corso degli ultimi mesi sono stati colpiti nel proprio diritto di sciopero e che rischiano domani di essere duramente sanzionati, e si dichiarano pronti a sostenere in sede giudiziale ogni richiesta di risarcimento del danno da parte di tutti i lavoratori del trasporto pubblico interessati.

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