Il fascismo a Cagliari

1 Luglio 2017
Marco Sini
La Presidenza del Comitato Provinciale ANPI di Cagliari esprime dissenso e disappunto per il fatto che le Autorità competenti (Questura e Prefettura) non abbiamo vietato una vergognosa parata nonostante i contenuti della manifestazione, e le motivazioni che l’accompagnano, siano palesemente di natura razzista e xenofoba e postulano un esplicito incitamento all’odio e alla discriminazione etnica e razziale in netto contrasto con la legge Mancino e con la Costituzione. I contenuti della manifestazione sono anche in opposizione palese al sistema dell’accoglienza attivato a Cagliari dalla Protezione civile e dalla stessa Prefettura e Questura. Pubblichiamo la loro lettera indirizzata alla Prefetto di Cagliari, al Questore di Cagliari e al Sindaco di Cagliari contro la Manifestazione del Movimento Sociale Sardo che si è svolta ieri pomeriggio con la vergognosa partecipazione di quattro persone scortate dalle forze dell’ordine. Da sottolineare la partecipazione alla contromanifestazione degli antifascisti e degli antirazzisti più numerosa.

La Presidenza dell’ANPI di Cagliari chiede alle Autorità competenti di non consentire lo svolgimento della manifestazione con corteo promossa a Cagliari dal “Movimento Sociale Sardo- Destra regionale” per venerdì 30 giugno 2017.
La manifestazione, da quanto si apprende dal comunicato ufficiale del MSS è motivata dalla opposizione alla legge sullo “Ius Soli”, dalla opposizione alla approvazione dei progetti di cui al Bando “Diamante” da parte della Regione Sardegna concernente il finanziamento (da Fondi POR dell’Unione Europea) di misure di aiuto alla imprenditoria, prevalentemente femminile, di persone straniere residenti in Sardegna, e più in generale da una presunta “discriminazione al contrario verso gli italiani”.
E’ evidente che non si tratta di una semplice manifestazione per affermare una “opinione”, ma, il titolo (“STOPINVASIONE”) e il contenuto (“…PER LA FINE DELL’INVASIONE DELLA SARDEGNA CONTRO LA SOSTITUZIONE DEL POPOLO SARDO…”) della locandina ed i commenti che ne accompagnano la pubblicità nei social network (si veda la pagina Facebook del MSS) rappresentano l’espressione non di un’opinione, ma di un atteggiamento razzista, xenofobo, di odio etnico e anche di esaltazione del fascismo e pertanto pongono la manifestazione in aperto contrasto con l’articolo 1 (Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi) della LEGGE Mancino (Legge n. 205 del 25 giugno 1993- recante misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa) e con i principi fondamentali della Costituzione.

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