Il massacro nazista delle persone con disabilità

24 Gennaio 2018
[red]

Venerdì 26 gennaio, alle ore 15.30, presso l’ Aula 1b, Edificio Psicologia della Facoltà di Studi Umanistici (Sa Duchessa, Via Is Mirrionis 1) a Cagliari, si terrà la XVI Giornata della Memoria dal titolo “Vite non più degne di essere vissute. Il massacro nazista delle persone con disabilità”.

La Giornata è organizzata dall’Ordinario di storia contemporanea, Prof. Aldo Natoli, quest’anno in collaborazione con una rete di organizzazioni di persone con disabilità. In particolare, interverrà anche Nicola Melis, presidente uscente dell’Associazione Lps Sardegna e ricercatore presso l’Ateneo cagliaritano, che affronterà il tema del nazismo e le malformazioni craniofacciali, una tra le ossessioni del medico nazista Josef Mengele, “l’angelo della morte.”

Ospite d’onore sarà il Prof. Christoph Schminck-Gustavus dell’Università di Brema (Germania) che parlerà del giudice Lothar Kreissig e della sua resistenza contro il nazismo. L’intervento del Prof. Natoli, invece, riguarderà la famigerata operazione T4 e le cliniche-fabbriche della morte naziste. L’evento sarà introdotto e coordinato dal Professor Francesco Atzeni, Ordinario di storia contemporanea all’Università di Cagliari.

Nel 1920, lo psichiatra, Alfred Hoche (1865-1943), e il giurista Karl Binding (1841-1920) pubblicarono un libro dal titolo «Il permesso di annientare vite non degne di essere vissute» (Die Freigabe der Vernichtung lebensunwerten Lebens), dove sviluppavano il concetto di “eutanasia sociale”: il malato incurabile era da considerarsi portatore di sofferenze personali, ma soprattutto un peso sociale ed economico.

Il nazismo coltivava l’idea di ottenere un miglioramento della “razza” germanica coltivando e favorendo i caratteri ereditari favorevoli, “eugenici”, e impedendo lo sviluppo dei caratteri ereditari sfavorevoli, “disgenici”. All’interno di questo progetto non trovavano ovviamente posto i malati incurabili e le persone con disabilità di ogni tipo.

Il movimento nazionalsocialista giunse al potere nel gennaio del 1933, con la nomina di Hitler come Cancelliere da parte del Presidente del Reich. Il 14 luglio 1933 fu promulgata la legge sulla sterilizzazione, con il macchinoso nome di “Legge per la prevenzione di nuove generazioni affette da malattie ereditarie.” La legge aprì l’offensiva contro le persone con disabilità e servì da pietra angolare per la legislazione eugenetica e razziale del regime. Alle politiche di sterilizzazione furono affiancate politiche di eugenetica positiva, ossia d’incoraggiamento e promozione delle nascite ritenute “positive” per il regime. Il 24 agosto 1941 Hitler ordinò la sospensione del Programma T4, ma l’Aktion T4 non si fermò mai completamente: l’uccisione delle persone con disabilità (adulte e bambine) proseguì comunque fino al termine del conflitto.

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