Io sto con la sposa

22 Gennaio 2015
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Gianfranca Fois

Pubblichiamo l’intervento di Gianfranca Fois invitandovi a partecipare alla proiezione del film “Io sto con la sposa” organizzata dall’associazione “Efys” che si svolgerà alle ore 20,00 Sabato 24 gennaio 2015 al teatro “La Vetreria” a Pirri (Cagliari) in Via Italia n°63.

Sembra una fiaba: ci sono i protagonisti, gli antagonisti, gli aiutanti, la partenza, il viaggio ma non è una fiaba, è una storia vera documentata da tre registi Antonio Agugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry che passo dopo passo dal 14 al 18 novembre 2013 hanno seguito e filmato 5 Palestinesi Siriani in fuga dalla loro terra insanguinata verso la meta agognata: la Svezia.
L’idea del film nasce proprio dall’incontro dei registi con i profughi a Milano. Insieme decidono di mettere in pratica il sogno del viaggio verso Nord servendosi di uno stratagemma: un corteo nuziale con tanto di sposi e invitati. Chi infatti fermerebbe un tale corteo?
Il viaggio si svolge quindi attraverso l’Europa tra aiutanti, ad esempio le persone che li ospitano nelle varie tappe, e oppositori, frontiere e forze dell’ordine che cercano di ostacolarli.
Il tutto immerso comunque in un’atmosfera quasi magica e ironica.
E’ un film importante “Io sto con la sposa” perché scardina l’immagine del migrante e di chi cerca asilo che i media ci danno: donne e uomini deboli, vittime della guerra, della fame, dei trafficanti, suscitano la nostra pietà, un sentimento passeggero che non incide profondamente nelle nostre coscienze. Non ci vengono forniti strumenti per poter conoscere, riflettere, ragionare. Niente ci viene detto sulle loro storie personali e collettive, su quanto hanno subito: vessazioni, persecuzioni, torture, paura, dolore, uccisione dei propri cari. Certamente sono persone in fuga, alla ricerca di un rifugio ma chi abbandona la propria terra e si mette in mare è una persona che dimostra anche speranza e coraggio non comune, con un progetto di vita che l’aiuta a superare difficoltà e ostacoli pur di raggiungere il proprio fine.
Si tratta di donne e uomini che hanno abbandonato non solo il proprio paese ma anche la famiglia, la loro quotidianità, le relazioni sociali e affettive, tutto un mondo che devono cercare di costruire nuovamente rielaborando il vuoto e l’assenza, ma conservando la memoria di ciò che si è stati.
Il film invece ci restituisce la storia, le storie e i volti di donne e uomini che hanno attraversato il Mar Mediterraneo e i suoi pericoli e cercano di proiettarsi verso un futuro migliore più sicuro e più stabile, in un mondo che riconosca i loro diritti e la loro dignità.
Il film è stato reso possibile da una forma di crowdfundig, cioè grazie alla partecipazione dal basso di associazioni e privati cittadini che col loro contributo lo hanno finanziato.
Ora “Io sto con la sposa” viene presentato in varie città italiane, anche nelle scuole, per offrire con il coinvolgimento della società civile un’occasione di dibattito e di riflessione sul tema dei rifugiati e richiedenti asilo.

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