La marcia sarda per la pace a Iglesias 

21 Novembre 2022

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La Marcia Sarda per la Pace, tradizionalmente svoltasi nell’interno della Sardegna, sulla ventina di chilometri che separano le suggestive località francescane di Gesturi e Laconi, quest’anno, per volontà della Tavola Sarda della Pace, sarà a Iglesias, domenica 27 novembre, alle ore 10.00, con partenza da Via del Centauro, località Sa Stoia. Sono previste numerose presenze da tutta l’isola e dal “continente”.

La città ex mineraria è stata scelta anche allo scopo di evidenziare e sostenere il locale movimento di autosviluppo e di promozione dell’economia civile che da anni svolge numerose attività per la pace, attraverso la collaborazione di un gran numero di soggetti collettivi organizzati, contro ogni sfruttamento del territorio a fini bellici e ogni aggressione all’ambiente.

L’edizione 2022 della Marcia Sarda per la Pace si snoderà su un percorso in gran parte urbano, su distanze ridotte rispetto alle precedenti, lungo una serie di tappe significative dal punto di vista ambientale, umano, storico, sindacale, religioso, ecc., dislocate su circa 10 chilometri, a partire dalla zona industriale di Sa Stoia, dove hanno sede, significativamente vicini, un deposito di materiali altamente pericolosi, funzionale alla fabbrica di bombe sita tra Domusnovas e Iglesias e un grande impianto fotovoltaico di energia pulita.

Gli interventi conclusivi si svolgeranno in Piazza Q. Sella, dopo una tappa sul colle che domina la città, dove ha origine il Cammino Minerario di Santa Barbara, una delle iniziative iglesienti che vanno nella direzione dello sviluppo sostenibile e dove vive un gruppo di monache di clausura che accoglierà i partecipanti con un breve intervento.

Attraverso le tappe cittadine, comprendenti il famoso monumento al dolore universale della guerra, realizzato dal grande scultore nuorese Francesco Ciusa, e da lui rinnegato quando la municipalità iglesiente gli impose di aggiungervi una Vittoria alata, gli organizzatori offriranno una serie di riflessioni contro ogni guerra e le sue tragiche conseguenze.

Nel documento politico della Marcia 2022 si legge “La diciannovesima Marcia Sarda per la Pace si svolge in un momento storico drammatico, con una guerra nel cuore dell’Europa, che si aggrava ogni giorno di più, per l’uso di armi sempre più potenti e pericolose, che possono portare ad una terza guerra mondiale, anche di tipo nucleare.”

E ancora “siamo contrari all’invio di armi all’Ucraina e crediamo non sia più rinviabile l’esigenza di sviluppare, principalmente da parte dell’Italia, dell’Europa e dell’Onu, una vera e forte azione diplomatica, che porti i contendenti a un immediato cessate il fuoco e a una Conferenza internazionale per la pace.”

Inoltre … “continuano a non essere minimamente rispettate le storiche aspirazioni del popolo sardo di fare della Sardegna un laboratorio dove i popoli, le religioni e le culture presenti nel Mediterraneo e nel Mondo possano dialogare e costruire la pace.”

Si tratterà, dunque, di una giornata dedicata interamente alla costruzione di un mondo più pacifico, dove non saranno assenti elementi di protesta contro il sostegno militare all’Ucraina che, di fatto, accetta la guerra come strumento di risoluzione di una controversia internazionale, contrariamente a quanto affermato dall’art. 11 della Costituzione Italiana ma, dove si vuole dare spazio ad ogni iniziativa di pace “dal basso” che tenda a costruire un mondo più solidale, più pulito, più libero, dotato di anticorpi pronti a prevenire ogni infezione bellicista.

La diciannovesima Marcia Sarda per la Pace si svolge in un momento storico drammatico, con una guerra nel cuore dell’Europa, che si aggrava ogni giorno di più, per l’uso di armi sempre più potenti e pericolose, che possono portare ad una terza guerra mondiale, anche di tipo nucleare.

È sempre più chiaro che lo scontro è tra la Russia e la Nato, mentre a farne le spese, oltre ai soldati, sono le popolazioni coinvolte nel conflitto e i pacifisti, a cui viene impedito di manifestare la loro contrarietà alla guerra. Per questo siamo contrari all’invio di armi all’Ucraina e crediamo non sia più rinviabile l’esigenza di sviluppare, principalmente da parte dell’Italia, dell’Europa e dell’Onu, una vera e forte azione diplomatica, che porti i contendenti a un immediato cessate il fuoco e a una Conferenza internazionale per la pace.

Questo è quanto chiedono i movimenti pacifisti del mondo e, in misura sempre rilevante, la nostra stessa opinione pubblica. In questo quadro, respingiamo la decisione dei governi italiani ed europei di aumentare le spese militari al 2 % del PIL, sottraendo fondi alla sanità, alla scuola, ai servizi sociali e alla creazione di posti di lavoro, in una fase in cui il costo della vita aumenta e colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione, con l’aumento delle bollette, dei generi alimentari di prima necessità e dei servizi essenziali.

In questo quadro, condanniamo l’uso militare, sempre più sproporzionato, della Sardegna, per le soffocanti servitù militari che la occupano, con continue esercitazioni in mare, terra e aria, e sperimentazioni e stabilimenti bellici dove si producono armi sempre più offensive e pericolose, finalizzate a sostenere e potenziare le guerre nel mondo. Su tutto, si staglia il colpevole silenzio del Governo Regionale, che nulla ha fatto per avviare la progressiva riduzione delle servitù militari, il recupero civile di quelle aree per creare lavoro e sviluppo, dopo le necessarie bonifiche e, continuano a non essere minimamente rispettate le storiche aspirazioni del popolo sardo di fare della Sardegna un laboratorio dove i popoli, le religioni e le culture presenti nel Mediterraneo e nel Mondo possano dialogare e costruire la pace

Programma della giornata

10:00 – Ritrovo dei partecipanti in località Sa Stoia – Via del Centauro, fronte impianto fotovoltaico.

10:20 – Deposito Rwm – loc. Sa Stoia – sosta con interventi

11:20 – Giardini della Biodiversità – Via L. da Vinci – sosta con interventi

11:40 – Corso Cristoforo Colombo – Fronte Chiesa San Pio X – sosta con interventi

12:10 – Monumento ai Caduti – Piazza G. Oberdan – sosta con interventi

12:40 – Piazza Municipio – Chiesa di Santa Chiara – Eccidio dei Minatori 1920 (con interventi)

13:15 – Chiesa di San Francesco (con interventi)

13:30 – Salita al Colle di Buon Cammino, per chi vuole proseguire la marcia (Punto panoramico,

Monastero di Santa Chiara) – Pausa Pranzo con varie modalità (al sacco / ristorante), per chi ha

necessità di fermarsi. Dopo pranzo, possibilità di recuperare le auto lasciate a Sa Stoia (con un

pullman) e salita in macchina al Colle.

15:30 – Ritrovo di tutti i partecipanti presso il Monastero di Santa Chiara e incontro con le monache di clausura – Cammino Minerario di Santa Barbara, passi di un futuro desiderato.

16:30 – Piazza Sella – interventi finali (in caso di maltempo, Sala “Rita Lepori” – Via Isonzo)

Per informazioni: Paolo Pisu (333 184 9430) – Arnaldo Scarpa (346 127 5482)

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