La Pelosa e il cemento borderline

1 Febbraio 2010

pelosa

Stefano Deliperi

La splendida spiaggia della Pelosa, a Stintino (SS), non può ancora stare in pace.  Scenari naturali straordinari, dalle rocce di Capo Falcone alla lingua di sabbia, da un mare azzurrissimo alla torre spagnola, all’Isola Piana, alla mole verde dell’Asinara, che scaturisce impetuosa dal mare.
Complice il clima cementizio del piano per l’edilizia regionale, calce e mattoni sono tornati in forze ad assediare la spiaggia.  Altro che progetto di salvaguardia e ricostituzione naturalistica della spiaggia, altro che progetto di ripascimento, il rischio è quello di un degrado paesaggistico irreversibile! Tra La Pelosa e La Pelosetta un cantiere a pochi passi dal mare vede muri e tetti crescere con velocità vertiginosa. La sassarese Sos Appentados s.r.l., titolare di un vicino hotel – residence, ha avviato i lavori, secondo le numerose segnalazioni pervenute, nella seconda metà di novembre 2009 con una dichiarazione autocertificativa allo sportello unico delle attività produttive (S.U.A.P.). Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico hanno in merito inoltrato un esposto (19 gennaio 2010) alle amministrazioni pubbliche competenti (fra le quali il Comune di Stintino, l’Assessorato regionale dell’urbanistica, la Soprintendenza per i beni ambientali ed architettonici di Sassari, il Servizio tutela paesaggistica di Sassari), il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari per gli eventuali aspetti di competenza. Sono successivamente emersi ulteriori elementi che depongono per l’ipotesi di abusivismo edilizio riguardo il cantiere per la realizzazione di strutture turistico-edilizie.  Infatti, con sentenza T.A.R. Sardegna, sez. I, 31 gennaio 2009, n. 118/2009, i Giudici amministrativi sardi hanno annullato la concessione edilizia n. 9/99 del 26 gennaio 1999 rilasciata dal Comune di Stintino e l’autorizzazione paesaggistica n. 15330 del 22 dicembre 1998 emanata dal Servizio regionale tutela del paesaggio proprio per realizzare in quel sito delle residenze turistiche. La motivazione risiede nella perdita di efficacia del piano di lottizzazione e della relativa convenzione per scadenza del termine decennale (art. 16, comma 5°, della legge n. 1150/1942 e s.m.i.). La perdita di efficacia, per giurisprudenza costante (Cons. Stato, sez. IV, 4 dicembre 2007, n. 6170; Cons. Stato, sez. IV, 16 marzo 1999, n. 286; Cons. Stato, sez. IV, 3 novembre 1998, n. 1412), riguarda sia la realizzazione delle opere di urbanizzazione che l’edificazione dei rimanenti lotti.  Essendo stata stipulata la convenzione di lottizzazione fra il Comune di Stintino e la sassarese Sos Appentados s.r.l. nel lontano 22 agosto 1975, essa è scaduta nell’agosto 1985.   Quindi non è più consentito edificare ulteriormente. Si attendono ora rapide verifiche da parte della magistratura e delle amministrazioni pubbliche competenti sulla legittimità o meno degli interventi edilizi in una delle più belle e suggestive zone costiere della Sardegna e dell’intero Mediterraneo.  Resta un’ultima considerazione: senza l’esposto ecologista vi sarebbe stato un qualche intervento di verifica da parte delle amministrazioni competenti? Come mai in due mesi nessun vigile urbano, nessun appartenente alle forze dell’ordine ha visto nulla?

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