Visioni di un futuro scappato di Chiara Caredda

1 Giugno 2017
[Red]

Mezzopiano presenta Visioni di un futuro scappato, mostra dei collages di Chiara Caredda, attivista e fotografa de il manifesto sardo che inaugurerà la sua mostra Giovedì 8 Giugno alle ore 18:30 nello spazio di Mezzopiano, all’ExArt, in Piazza Dettori n°9, a Cagliari, nel Quartiere della Marina. La mostra resterà aperta anche nei giorni 9, 10, 11 giugno dalle ore 19:00 alle ore 20:30. Pubblichiamo di seguito il testo di presentazione della mostra.

Il lavoro esposto è il tentativo di rispondere a un dubbio generato da una profonda curiosità: “Cosa succede se dubito della mia capacità di fotografare fino a smettere di fotografare completamente? E cosa succede dopo?”.

Attraverso queste domande, l’autrice crea una linea divisoria e si situa simultaneamente tra due stati d’animo opposti: la volontà di praticare l’arte fotografica e il dubbio e il nichilismo che in ogni momento la sotttendono. In seguito, armatasi di forbici e di uno speciale collante onirico, partendo da queste spinte emotive contrapposte, giunge in un nuovo mondo fatto di ricordi ai sali d’argento, carta di giornale, filo spesso e parole e poesia.

“L’insistenza sulla chiarezza a tutti i costi deriva da una pura e semplice superstizione circa il funzionamento dell’intelligenza umana. I nostri ragionamenti si aggrappano a pagliuzze quanto alle premesse e pencolano su ragnatele quanto alle deduzioni.”
(Alfred North Whitehead)

“In un punto imprecisato di un’autostrada qualunque che entra in una metropoli qualsiasi, ecco dove sicuramente si può trovare un cartellone con scritte simili; credo lo facciano per dare il benvenuto. E’ bastato aumentare di una dimensione il sistema dato, dopodiché traslare i punti della funzione sul nuovo sistema e PUF! E’ come se avessi incominciato a fare foto con la carta”.

La risposta a quei dubbi iniziali è quindi un viaggio; l’autrice ci porta queste immagini che arrivano da un futuro già passato, quindi scappato. Scappato da cosa, da chi? Come fotografare qualcosa che non esiste? Come fotografare senza fotografare? Domande che in questo universo non hanno senso, ma che hanno permesso di costruire un razzo per una dimensione alternativa e di ottenere energia creativa dall’errore.

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