L’evolversi della pandemia in Sardegna è fuori controllo

22 Gennaio 2021

[Claudia Zuncheddu]

Per essere tranquilli non basta classificare la Sardegna zona gialla. C’è incertezza sul tracciamento dei contatti covid, sul numero, sulla qualità dei tamponi, sui tempi dei referti e sulla loro attendibilità.

I dati forniti all’Istituto Superiore di Sanità per definire il colore e la relativa collocazione delle regioni non sono certi e spesso contrastano con i dati dei medici che operano nei territori sardi. C’è un eccesso di falsi negativi. Inoltre, dilaga il fenomeno dei casi sospetti che per paura della lentezza del sistema sanitario e dei costi del tampone, non si autodenunciano.

Il CoviD ha evidenziato la fragilità del sistema sanitario e il ruolo centrale della Medicina territoriale che necessita di essere riorganizzata.

Mancano i medici, eppure gli abilitati alla professione ci sono, basta solamente inserirli nel mondo lavorativo valorizzandoli e tutelandoli.

Il caso degli specializzandi spesso considerati pezze a basso costo per rattoppare i buchi lasciati dai tagli nella Sanità deve far riflettere chi governa la Sardegna. C’è un mondo sommerso di medici sfruttati, privati dei diritti e imbavagliati poiché ricattati dalla fedeltà aziendale.

Oggi la più grande risorsa da investire sono i Medici negli ospedali e nei territori.

Il numero dei pazienti covid a domicilio è in crescita e i medici di base, pochi e sempre più soli, sono costretti ad auto-organizzarsi. Da qui la necessità che gli oltre 100 posti vacanti di medicina di base vengano coperti. All’elenco delle zone carenti, appena pubblicato dall’Ats per il 2018 e 2019, mancano quelle del 2020. Ma non basta l’elenco. Mancano i bandi per le assegnazioni.

 Nel pieno dell’emergenza sanitaria, paradossalmente, crescono i ritardi di chi ha il potere decisionale.  

 La Rete Sarda, con le comunità e le istituzioni locali, sollecita l’assessore alla Sanità e il Presidente della Giunta affinché venga predisposto in tempi rapidi il bando delle zone carenti di assistenza primaria, garantendo la copertura degli oltre 100 posti vacanti di medicina di base.

Claudia Zuncheddu è la portavoce della Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica

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