L’ombrello ombra

1 Giugno 2008

Sante Maurizi

Veltroni e BerlusconiVi prego, guardate bene questa immagine e non fatevi ingannare. Non è un’istantanea: è il fotomontaggio di due diversi scatti. Quello della parte sinistra è scelto fra una lunga serie nella quale il soggetto ha messo a punto la posa giusta: lieve torsione del busto, capo leggermente reclinato ad accentuare un affabile sorriso, braccio leggermente fuori squadra in solenne gesto, occhi già porcini pesantemente orientalizzati (è la globalizzazione, bellezza). Nell’originale la mano destra inforcava un paio di forbici per tagliare il nastro della cerimonia d’inaugurazione del proprio dodecaregno («Cinque più sette: così – da presidente della Repubblica – le piazze me le intestano per davvero»).
L’altro soggetto (in tutti i sensi) – quello di destra – è stato evidentemente sorpreso da un paparazzo mentre usciva dalla toilette di ‘Sor Peppe: se magna’, rinomata trattoria di Trastevere nella quale il nostro festeggiava la fine della trionfale campagna elettorale della primavera 2008 (“cambiare l’Italia, unirla, liberare le sue energie e farla crescere, speranza, fiducia nel futuro, serenità, sicurezza bla bla bla”). La mano destra originariamente afferrava la maniglia della porta con il gesto opportuno e discreto che vuole evitare ad altri la condivisione dei rumori e dei tanfi della ritirata (quanta verità nelle parole antiche!). L’impietoso scatto di rapina ha posto in luce una pappagorgia assolutamente spropositata rispetto alla leggera pronuncia dell’originale. Ciò, a ben guardare, potrebbe indicare che il soggetto di destra sia un provocatore che ha indossato una maschera di gomma con le fattezze dell’originale. Se così fosse, che almeno le organizzazioni umanitarie non governative pretendano notizie certe della sorte del soggetto. Di quelle governative (la Croce Rossa?) non ci fidiamo più.
La foto dimostra in modo inequivocabile che la manipolazione dell’informazione è ormai intollerabile. Se poi fosse dimostrato che non è un fotomontaggio, allora la posizione del braccio sinistro del soggetto a sinistra (troppa sinistra: basta!) assumerebbe inquietanti possibilità: come ad esempio quella di impugnare un ombrello. E sulla quale il vignettista Altan ha realizzato indimenticabili composizioni con un personaggio che costantemente imprigionava fra le proprie chiappe paracqua altrui. “Vada via” dice in una vignetta l’inchiappetato. E l’inchiappettatore: “Cosa le costa provare? Se poi non le va, fra cinque anni lo toglie”. Dal governo ombra all’ombrello.

1 Commento a “L’ombrello ombra”

  1. Raffaello Ugo scrive:

    Fantastico. Dando uno strattone al punto di vista è venuta giù tutta l’immagine. Bravo.
    Raffaello

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