Niente scorie

16 Giugno 2015
nucleare.jpgMarco Mameli

Penso sia importante avviare una riflessione su quanto abbiamo fatto per evitare che in Sardegna si costruisca il deposito nazionale unico delle scorie nucleari.

La nostra riflessione parte dai primi mesi del 2014 quando si riparla della possibilità che la Sardegna venga inserita nella proposta della Carta delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Vediamo le tappe principali.

Nel mese di maggio il Consiglio Regionale vota un ordine del giorno dichiarando l’indisponibilità ad ospitare il deposito. A novembre 2014 riceviamo l’indicazione che al di fuori degli organismi istituzionali, si sta prendendo la decisione, che il deposito unico per i rifiuti nucleari venga individuato nel territorio sardo. Il tutto avviene nel totale silenzio da parte dei nostri rappresentanti istituzionali e dei nostri politici, tranne alcune eccezioni.

A novembre si costituisce, il Comitato Sardo No Scorie nucleari che si prefigge l’obiettivo di svolgere un ruolo preventivo e di indirizzo sulle decisioni in corso di definizione e perciò ritiene fondamentale confrontarsi con tutte le Istituzioni sarde, Consiglio Regionale, Amministrazioni provinciali, Comunali, con le diocesi sarde, con i segretari di tutte le forze politiche, di tutti i sindacati dei lavoratori sardi, di tutte le associazioni sarde di categorie dei lavoratori autonomi, alla rappresentanza degli industriali sardi e con tutti i sardi.

Per concordare iniziative preventive contro la possibilità della costruzione in terra sarda del deposito dei rifiuti nucleari si tiene a dicembre apposita conferenza stampa.

Nel mese di gennaio 2015 si tiene la prima riunione del Comitato Sardo No Scorie che segna la partenza delle iniziative per contrastare preventivamente la costruzione in Sardegna del deposito unico delle scorie. Seguono una serie di iniziative di incontro e di confronto con le associazioni dei comuni, Presidente dell’ ANCI Piersandro Scano, che porta all’assemblea generale un ordine del giorno , con il Presidente della Conferenza Episcopale Sarda, Monsignor Arrigo Miglio, le associazioni delle provincie sarde prendono posizione, i comuni votano ordini del giorno, si tengono in decine di comuni incontri dibattiti tutti stanno prendendo posizione contro il deposito delle scorie nucleari in terra sarda.

Segue la costituzione del Coordinamento NuNucle – No Scorie che unifica il Comitato Sardo No Scorie con quello NoNucle. Si tengono il 1 e il 2 aprile le giornate dell’attesa sotto il palazzo del Consiglio Regionale nella Via Roma a Cagliari che vede la partecipazione attiva dei comitati e dei cittadini, intervengono nelle due giornate monsignor Arrigo Miglio vescovo di Cagliari e Presidente della Conferenza Episcopale Sarda, che ha portato a quanti impegnati in questa battaglia parole di conforto e di condivisione esortando a continuare nella mobilitazione e nell’impegno.

Sono intervenuti il Presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau il Presidente della Giunta Regionale Francesco Pigliaru e a nome dei capi gruppi consiliari regionali Modesto Fenu che hanno dichiarato non solo la loro contrarietà al progetto del sito ma, nel caso la Sardegna sia inserita nella carta delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari, l’intento di condividere con noi la mobilitazione e la lotta per impedire tale sciagura.

Segue l’incontro con il Prefetto di Cagliari per denunciare la mancata pubblicazione della carta da parte di ISPRA. La consegna da parte della Sogin all’ ISPRA, della proposta di Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari, avvenuta il 02/01/2015, e tenuta segreta, conferma i timori della probabile presenza della Sardegna tra le aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito unico nazionale dei rifiuti nucleari, come già espresso da parte di alcuni parlamentari.

Dopo alcuni giorni si tiene, in concomitanza con l’arrivo del ministro per l’ambiente, un sit-in di protesta che portò all’incontro con il ministro per chiedere la pubblicazione della carta e ribadire il nostro no alla costruzione del deposito delle scorie in Sardegna.

La giornata del NoNucle NoScorie tenutasi domenica 7 giugno in 6 città sarde e che ha visto la partecipazione di diverse migliaia di sardi è un altro momento della mobilitazione che continua e che deve vederci pronti a respingere il progetto di costruire nella nostra terra il deposito delle scorie nucleari. La nostra isola per decenni è stata e continua a essere utilizzata per l’insediamento di industrie altamente inquinanti che hanno devastato il territorio, (oltre 445.000 ettari della nostra terra risulta gravemente inquinata, dagli scarti minerari, dalle industrie), inquinato l’ambiente e sconvolto antropologicamente la popolazione sarda.

Senza peraltro apprezzabili “ritorni” dal punto di vista occupazionale ed economico. Ancora oggi circa 30.000 ettari vengono occupati dai militari che niente hanno a che spartire con gli interessi e i bisogni dei Sardi: anzi, la loro presenza sequestra cospicue porzioni del nostro territorio, sottraendolo a usi civili e produttivi e compromettendo la nostra vita e la nostra salute.

Aggiungere alla Sardegna il deposito di scorie nucleari sarebbe un colpo definitivo e in ogni caso mortale alla possibilità che l’Isola imbocchi la rotta della prosperità e del benessere attraverso uno sviluppo ecocompatibile, endogeno e identitario, che rompa finalmente con la spirale del sottosviluppo e del malessere.

Ecco perchè in nessun modo possiamo permetterci di accettare un’altra servitù, forse la più pericolosa. La Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari, non è stata ancora resa pubblica lo sarà nei prossimi giorni.

Teniamoci pronti a dare con tutte le nostre forze una risposta, che dovrà essere anche quella di occupare fisicamente gli spazi dove dovranno costruire il deposito unico delle scorie nucleari. Forza Paris.

Fonte immagine mandj98

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