Palestina in Sardegna, la rassegna dedicata al mondo e alla cultura palestinese

6 Luglio 2024

[red]

Letteratura, cinema, mostre, illustrazioni, musica e fotografia sabato 13 luglio e domenica 14 luglio al Lazzaretto di Cagliari.

Ritorna Palestina in Sardegna, l’evento giunto all’ VIII edizione, organizzato dall’Associazione Amicizia Sardegna Palestina, dedicato al mondo arabo e Palestinese che offre al pubblico cagliaritano riflessioni e spunti sulla cultura palestinese, sulla situazione attuale in Palestina e sull’aggressione in atto.

 “Questa iniziativa è l’ottava edizione di una mini rassegna che quest’anno cade mentre è in corso un genocidio contro il popolo palestinese – spiega Fawzi Ismail, presidente dell’Associazione Amicizia Sardegna Palestina-. Nonostante il dolore continuiamo a sensibilizzare e far conoscere la realtà della situazione  in Palestina attraverso la cultura, il cinema, la letteratura e la musica, in segno di solidarietà con la popolazione di Gaza”.

Si parte sabato 13 luglio, alle ore 18.30, con l’inaugurazione delle mostre: “Civili” mostra collettiva di illustratori in Sardegna a cura di Marina Brunetti e la mostra fotografica “Ri-volti verso la Palestina” a cura di Valeria Cossu. A seguire Presentazione del libro “Il racconto di Suaad”di Suaad Genem: Francesco Bachis dialoga con l’autrice6 che racconta quanto accade alla protagonista-testimone in uno dei tre periodi in cui è stata rinchiusa in un carcere israeliano. Di questo descrive l’ambiente, la solidarietà, i rapporti affettivi fra le detenute, il lavoro, lo sfruttamento, le tecniche usate per indurre i prigionieri a confessare fatti, opinioni, idee i cui contorni restano vaghi. “Il racconto di Suaad. Prigioniera palestinese”, è una ‘memoria del carcere’ che racconta le lotte delle prigioniere per difendere i loro diritti, i traumi che la prigionia lascia, i ricordi che riaffiorano nei momenti difficili, i volti dei familiari, di una persona lontana che diventa il ‘fidanzato’ di un’intera prigione.

Dalle ore 21 la serata prosegue con un intervento musicale e la lettura di brani scelti dal libro “La terra più amata. Voci della letteratura palestinese”, a cura di Federica Putzolu, con Andrea Andrillo, Peter Waters, Banda Sbandati. Chiuderà la serata il gruppo musicale ASKRA.

L’evento riprende domenica 14 luglio dalle ore 18.30 con la presentazione del libro “Sono nato lì. Sono nato qui” di Murid al-Barghuti. Antonello Zanda dialoga con Erica Preti, traduttrice dell’opera. In questa sua seconda autobiografia, il poeta palestinese Murid al-Barghuthi ripercorre gli anni dell’esilio e il ritorno in Palestina, nel 1998, insieme al figlio Tamim. I ricordi dell’infanzia si susseguono con quelli dell’esilio, dell’abbandono forzato degli affetti, del ritorno in Palestina vissuto nell’intreccio tra le due esperienze, la propria e quella del figlio, comunicata, in particolare questa, soprattutto attraverso lo sguardo. Come nella sua prima autobiografia, “Ho visto Ramallah”, i ricordi fluttuano tra passato e presente: gli eventi che lo hanno condotto lontano dalla sua Palestina, l’esperienza in Egitto dove è costretto a lasciare moglie e figlio appena nato per andare a Budapest in ennesimo esilio.

Alle ore 19.30 si terrà la presentazione del libro “Dialogo impossibile con un rabbino. Israele e la tragedia dell’arroganza” di Diego Siragusa. Valentina Careddu, giornalista, dialoga con l’autore su tema di come sia potuto avvenire che uno Stato teorizzato da un laico, perseguito da un movimento laico, realizzato da laici, si sia subito trasformato in uno Stato religioso. Intanto per la presenza duratura nella cultura ebraica del mito del popolo eletto, che ha un patto con Dio, che riconoscerà lo Stato del suo popolo se questo rispetterà i suoi comandamenti. In secondo luogo perché questa cultura ha sempre ottenuto una rappresentanza parlamentare nei partiti degli ortodossi, e questi partiti sono stati quasi sempre determinanti per tutte le coalizioni governative».

A seguire, la presentazione del progetto di cooperazione internazionale in corso, Scuola Alternativa nei campi profughi in Libano. Al termine proiezione  del film “Wajib. Invito al matrimonio” di Annemarie Jacir.

Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito.

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