Per un Natale di libertà e dignità

24 Dicembre 2015
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Roberto Loddo

Natale è quel momento di festa in cui ci si augura il meglio. Come redazione del manifesto sardo, vogliamo augurare il meglio a tutte le volontarie e i volontari impegnati quotidianamente nell’assistenza alle persone private della libertà personale, al personale amministrativo, gli agenti, i direttori e tutti coloro che soffrono dietro le sbarre, dentro un sistema dell’esecuzione penale che ogni giorno dimostra la sua irrazionale brutalità.

Vogliamo fare gli auguri di libertà e di una vita migliore a due persone in particolare che abbiamo conosciuto attraverso la preziosa opera di informazione e solidarietà dell’associazione “socialismo, diritti e riforme” di Maria Grazia Caligaris. I nostri migliori auguri vanno ad A. un ragazzo cagliaritano di 29 anni, padre di quattro figli e in stato di detenzione da novembre nel carcere di Uta che ha tentato di suicidarsi per la terza volta nell’arco di un mese, impiccandosi. Fortunatamente A. è stato salvato dagli agenti e dai medici.

Augurarci il meglio significa immaginare una società in cui le persone che commettono un reato e vivono l’esperienza della sofferenza mentale e della tossicodipendenza, vengano prima di tutto orientate alla guarigione e non ingabbiate. Vorrei che A. riuscisse a ritrovare la forza e la dignità in se stesso e che lo stato italiano rispettasse la propria carta costituzionale.

La seconda persona a cui vogliamo fare gli auguri, auguri di libertà, è Stefanina, la nonnina del carcere di Uta, che passerà il Natale dietro le sbarre nonostante le condizioni di salute precarie e l’età avanzata. Stefanina è la detenuta più anziana d’Italia, una persona con problemi respiratori e cardiologici che si è vista respingere l’istanza per ottenere gli arresti domiciliari. Una scelta ingiusta che dimostra la mostruosità del carcere, Stefanina deve essere liberata subito e la sua pena deve essere sostituita con misure alternative adeguate.

L’umanità deve superare il carcere e immaginare qualcosa di diverso dal rinchiudere i propri simili nelle gabbie come animali feroci. Buon Natale.

 

Nell’immagine: Le carceri di B. Piranesi

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