Questo 25 Aprile

24 Aprile 2019

Murales di Orgosolo

[Marco Sini]

“Il 25 aprile è Festa nazionale. La Festa della Liberazione dell’Italia dal giogo nazi-fascista. Essa vedrà migliaia e migliaia di persone nelle piazze e nelle vie di tantissime città e paesi. Nessuno riuscirà a cancellarla. Ci riferiamo, in particolare, a chi cerca di negarla, paragonandola ad uno scontro tra “fascisti e comunisti”, mentre essa fu lotta vincitrice del popolo italiano contro il nazi-fascismo; a chi continua a gettare fango e fuoco sulla memoria delle partigiane e dei partigiani; a chi tenta con il solito argomentare razzista e ignorante di riportare l’orologio della storia al ventennio del criminale Benito Mussolini.
Il 25 aprile ricorda la vittoria degli ideali di libertà e democrazia che hanno spazzato via la dittatura. È il canto corale delle origini autentiche della nostra Repubblica. La maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani si riconosce con coscienza, fedeltà, entusiasmo e passione civile nella Festa della Liberazione. Saremo in piazza, in tantissimi, per ricordare che l’onore della Patria fu difeso dal suo popolo e per portare avanti ancora una volta gli ideali per cui lottarono i partigiani: un Mondo di Pace, più giusto e libero. Viva la Resistenza, viva la Costituzione, viva l’Italia”.
Questo è il messaggio dell’ANPI nazionale per questo 25 Aprile 2019.
Anche in Sardegna ci apprestiamo a viverlo con questi presupposti nelle diverse manifestazioni e iniziative che si terranno giovedì.
Il 25 aprile di Cagliari avrà la sua manifestazione che si svolgerà come da tradizione: il corteo partirà alle 10 precise dalla parte alta della via Alghero per fermarsi di fronte al Parco delle rimembranze dove le Autorità istituzionali e i rappresentanti del “Comitato 25 Aprile” deporranno la corona d’alloro in ricordo dei caduti che hanno combattuto nella guerra di Liberazione dal nazifascismo, per poi proseguire lungo il Viale Bonaria e la via Roma per concludersi in Piazza del Carmine dove interverrà un rappresentante dell’ANPI Nazionale e alcuni rappresentanti delle associazioni studentesche e universitarie.
Ci aspettiamo una manifestazione con moltissimi partecipanti in festa e determinati a salvaguardare i valori e le conquiste della Resistenza, dell’antifascismo e della Costituzione Repubblicana.
Questo 25 Aprile mi fa andare col pensiero al 25 aprile del 1994 ed alle grandi e partecipate manifestazioni che si tennero in tutta Italia. Ricordo quelle manifestazioni e, in particolare la grande manifestazione di Cagliari, perché si tennero all’indomani delle elezioni che videro il trionfo di Silvio Berlusconi e della coalizione di centro-destra. Sia Berlusconi sia molti altri esponenti di punta di quel fronte dichiararono apertamente che non avrebbero partecipato non solo alle manifestazioni ma neanche alle cerimonie commemorative dei caduti nella guerra di Liberazione, infrangendo una tradizione che aveva sempre visto la partecipazione alle cerimonie del 25 Aprile delle massime Istituzioni dello Stato, compresi i Presidenti del Consiglio democristiani. Anche per reazione a queste dichiarazioni e allo sdoganamento di una sorta di equidistanza tra fascismo e antifascismo, le piazze si riempirono e Cagliari non fece eccezione.
Ero allora segretario generale della Camera del Lavoro di Cagliari e ricordo che prima della partenza del corteo in Piazza Garibaldi dal Rettore dell’Università Mistretta a diversi parlamentari e consiglieri regionali cagliaritani, che sicuramente non erano “comunisti”, si avvicinarono ai partigiani Porcheddu, Tinti ed altri per dichiarare che in genere non partecipavano alla manifestazione del 25 aprile ma quell’anno avevano sentito il dovere di esserci.
Anche quest’anno, più degli anni scorsi, per il clima di ulteriore e rapido sdoganamento delle manifestazioni fasciste tollerate e non contrastate dal Ministro dell’interno, ci auguriamo che in molti democratici e antifascisti, che in genere non partecipano, scatti una reazione e vengano in piazza con noi.
A Salvini che, con una sua invenzione strampalata dice di non voler partecipare “al derby tra fascisti e comunisti”, ha risposto per le rime l’ANPI e anche tanti democratici antifascisti. La Resistenza che si è opposta all’occupazione nazista e ai suoi ausiliari fascisti è stata un movimento composito e plurale che ha visto l’apporto di tanti giovani. Contrariamente alla ingannevole propaganda salviniana e della destra, pochi di loro avevano una chiara collocazione e militanza politica mentre tutti loro avevano chiaro il proposito di Liberare l’Italia dal nazifascismo. I tre partigiani in vita che conosco bene e con i quali parlo: Nino, Claudio e Piero, oggi 95 anni, erano ragazzi ventenni e senza militanza politica quando, animati da amor patrio e dalla volontà di combattere l’occupazione nazista e il fascismo che la sosteneva, hanno scelto di entrare nella Resistenza. Ma la Resistenza non è stata solo quella armata delle formazioni partigiane e del ricostituito Esercito italiano del Corpo dei Volontari della Libertà che hanno operato nel centro nord, è stata un fenomeno nazionale perché anche al sud e in Sicilia e Sardegna si sono verificati episodi di Resistenza e perché moltissimi partigiani e soldati dell’esercito di Liberazione erano meridionali, siciliani e sardi. La Resistenza è stata anche quella dei soldati italiani, compresi carabinieri, guardie di finanza e poliziotti, che dopo l’8 settembre hanno rifiutato di continuare a combattere (o a collaborare) insieme ai tedeschi e ai fascisti di Salò e sono stati deportati nei lager e nei campi di concentramento nazisti in Germania. La Resistenza è stata anche quella delle famiglie che hanno sostenuto i partigiani e tanto altro ancora!
A Giorgia Meloni, che giudica la Festa Nazionale del 25 aprile come “divisiva”, ci piacerebbe chiederle perché la Liberazione dall’occupazione nazista e dal fascismo in Italia sarebbe “divisiva” e perché in un paese come Francia, che come l’Italia ha avuto occupazione nazista e governo fantoccio di Vichy (come quello di Salò) al servizio degli occupanti nazisti, nessuno, neanche la destra francese, pensa che la grande festa nazionale francese dell’8 maggio (il 25 Aprile dei francesi) sia una festa “divisiva”?.
Oltre a tutto ciò, questo 25 Aprile e i valori che lo sostengono non guarda solo alla Memoria e alla esigenza di salvaguardarla e di trasmetterla alle nuove generazioni, ma anche alla attualizzazione di quei valori nell’impegno dell’oggi sul fronte della lotta alla xenofobia e al razzismo in crescita, per l’accoglienza e la salvaguardia dei diritti umani e civili più elementari, riconosciuti e tutelati dalla Costituzione, che quotidianamente sono attaccati e violati.

Marco Sini è il presidente del Comitato 25 Aprile di Cagliari

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