Sa spesa SOSpesa

1 Aprile 2020
[Carola Farci]

Sa spesa SOSpesa è un’iniziativa solidale che nasce dall’esigenza di affrontare tutti insieme questo periodo. Un periodo strano, difficile, angosciante. Per alcuni di più, per altri di meno. Lo abbiamo detto e ridetto: la quarantena non è per tutti uguale, e nell’immediato futuro – per non dire nel presente – inizieremo a vedere i segni delle fragilità psicologiche ed economiche che il virus e le reazioni al virus stanno causando.

Le saracinesche sono abbassate, i negozi chiusi, in strada nessuno passeggia. In queste città fantasma, fotografie di narrative distopiche, molti stanno cominciando a non avere più niente da mettere in tavola per sé, per i propri figli, per i propri genitori.

Per questo nasce Sa spesa SOSpesa, come piccola risposta immediata, dal basso, all’enorme problema economico del momento.

Come funziona?

Prendendo spunto dalla tradizione del caffè sospeso napoletano, uno paga un prodotto senza però ritirarlo. Lo ritira chi non avrebbe potuto pagarlo. Una cosa piccolissima e semplicissima, ma di grande effetto.

Abbiamo cominciato con Il negozietto di quartiere di Villanova, che vende prodotti alimentari e beni di prima necessità: pane, pasta, pelati, latte, uova, etc. Abbiamo lasciato una piccola offerta, appeso un cartello con scritto “spesa in sospeso”, e subito l’iniziativa si è moltiplicata: altre persone hanno lasciato nuove offerte, e altri locali del quartiere hanno aderito.

Poi, complici i social, dal quartiere si è passati alla città, dalla città all’hinterland, e nel giro di un paio di giorni sono centinaia i cittadini coinvolti nella rete di solidarietà di Sa spesa SOSpesa, mentre le adesioni dei locali aumentano di ora in ora.

Si è allora passati dalla bottega a tutto il mondo gastronomico: bar, pizzerie, paninoteche, ristoranti. Qualcuno ha storto un po’ il naso, chiedendo perché coinvolgere anche prodotti che non siano di prima necessità. Ma la nostra risposta è che, in un periodo in cui la fragilità non è solo economica, ma anche psicologica, una coccola, specie per chi ha dei bambini che forse non sono pronti ai sacrifici che possono fare gli adulti, è importante.

Sa spesa sospesa non è, ovviamente, una risposta politica al problema, quanto, piuttosto, un piccolo cuscinetto, il tentativo di creare una rete di solidarietà che parta dal basso, e non debba fare i conti con la burocrazia e l’amministrazione, ma sia una cosa immediata e spontanea.  Per chi oggi non ce la fa.

Ai locali che volessero aderire all’iniziativa chiediamo tre cose:

  • Essere disponibili ad accettare dei prodotti in sospeso o delle piccole donazioni in sospeso;
  • Segnare il nominativo di coloro che fanno la donazione: se nessuno dovesse richiederla entro la fine dell’emergenza, potrà essere restituita al mittente, magari sotto forma di buono da spendere in quel locale;
  • Pubblicizzare l’iniziativa con un post sulla propria pagina Facebook o un cartello nel proprio locale, in modo che i clienti sappiano che lì si può donare e ritirare.

Per questa ragione abbiamo creato una pagina Facebook con l’elenco sempre aggiornato delle attività che hanno aderito all’iniziativa e i servizi che offrono. Chiediamo a tutti coloro che sono interessati di seguirla, e ai locali che vorrebbero aderire di scriverci. A breve, inoltre, lanceremo la mappa, che permetterà di vedere anche fisicamente qual è l’attività più vicina alla propria abitazione.

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