Salviamo la “Campagna Bellieni”

1 Febbraio 2015
campagna bellieni
Stefano Deliperi

In alcuni casi sono le vicende che possono apparire “piccole” a dare un segno chiaro di quale sia la reale sensibilità di un’amministrazione comunale verso l’ambiente e la storia della propria città. Così accade per la “Campagna Bellieni” e la città di Sassari. Secondo il piano urbanistico comunale (P.U.C.) di Sassari, approvato in via definitiva con la deliberazione Consiglio comunale di Sassari n. 43 del 26 luglio 2012 e recentemente promulgato (B.U.R.A.S. n. 58 dell’11 dicembre 2014, parte III), una delle poche storiche tenute dell’agro sassarese ancora esistenti, ormai ai margini dell’area urbana, dovrebbe esser stravolta dal cemento per interventi di “edilizia residenziale pubblica”.

La “Campagna Bellieni”. Si tratta della “Campagna Bellieni”, 6,5 ettari nella località Baddi Manna – Cabbu di Spiga, ricchi di Olivi (Olea europaea), Lecci (Quercus ilex), Pini neri (Pinus nigra), Lentischi (Pistacia lentiscus), Mandorli (Prunus dulcis), Allòri (Laurus nobilis), Viburni (Viburnnus tinus), Ginestre (Genistae), nonché di fauna tipica della campagna mediterranea (rapaci, passeriformi, turdidi, ecc.).  Area tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e dal piano paesaggistico regionale (P.P.R.). E’ la storica “campagna” dei Bellieni, di Camillo, politico, eroe di guerra, fra i fondatori del Movimento dei Combattenti e del P.D.d’Az., del fratello Vittorio, anch’egli eroe di guerra e caduto in guerra.   Famiglia che a Sassari e all’Italia ha dato molto, anche il proprio sangue.  Sassari dedica loro una strada, a due passi dal cuore cittadino di Piazza d’Italia, ma potrebbe a breve spazzare via un luogo della florida campagna sassarese da sempre a loro vicino per trasformarlo in anonima periferia.

Non solo.  Nicola Bellieni, figlio di Camillo, ne custodisce da tempo i valori ambientali e paesaggistici e fin dagli anni ’70 del secolo scorso ha formalizzato in più occasioni al Comune di Sassari la volontà di non richiedere alcuna previsione edificatoria, proprio per conservare i valori ambientali, storici, identitari di quella campagna sassarese. Un caso più unico che raro, quello di un proprietario terriero che a Sassari, nel nuovo millennio, non vuol ricavare nemmeno un metro cubo dai propri terreni. Ma la difesa della “campagna olivetata” dei Bellieni non è per nulla un “fatto privato”. E’ un caso emblematico di interesse pubblico di difesa dell’ambiente e dell’identità sassarese.

Gli Oliveti di Sassari. Si deve rammentare, infatti, che la superficie agricola regionale è drasticamente diminuita soprattutto a causa dei fenomeni di urbanizzazione: in dieci anni, dal 1990 al 2000, si è registrato un calo del 24,7% (dati ISTAT, 2005). Emblematico il caso proprio delle aree agricole olivetate del Sassarese: fra il 1977 ed il 1998 Alghero ha perso 474 ettari di oliveti su 2.456 (- 19,3%), Sassari ne ha perso 361 ettari su 4.981 (- 7,2%), Sorso ne ha perso 342 ettari su 1.611 (- 21,2%). Soltanto Sennori e Tissi hanno registrato minimi incrementi, rispettivamente di 16 (+ 3,5%) e di 13 (+ 7,3%) ettari (dati Università degli Studi di Sassari, cattedra di olivicoltura, 2006). In relazione alla sola Sassari, al 2002 dei 4.620 ettari presenti nel 1977, ne sono risultati “degradati” (“oliveti radi, con 50-100 alberi per ettaro) ben 562, 27 ettari sono risultati formati da alberi sparsi (meno di 50 olivi per ettaro): grazie a tale indagine condotta con l’ausilio di immagini satellitari si è appurato, quindi, che la perdita complessiva dell’area olivetata fruibile anche a fini economici è stata di ben 926 ettari (-19%). E tale perdita è dovuta quasi esclusivamente alla crescita edilizia incontrollata nell’agro.

Per la correzione del piano urbanistico. Per questi motivi l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus è al suo fianco. Insieme hanno presentato, dopo quella dell’1 settembre 2014, una nuova e più articolata istanza (22 gennaio 2015) al Sindaco, all’Assessore alle Politiche per la Pianificazione territoriale, all’Assessore alle Politiche ambientali e ai Capigruppo consiliari del Comune di Sassari per provvedere – in via di autotutela (art. 21 quinques della legge n. 241/1990 e s.m.i.) – a una variante non sostanziale e minimale del P.U.C. e alla salvaguardia dell’area. Nell’attuale P.U.C., infatti, la “Campagna Bellieni” è stata classificata “zona C 3 – ERP”, con un elevato indice di edificabilità, destinata a interventi di edilizia residenziale pubblica, senza che emerga alcuna congrua motivazione, comunque necessaria per legge, anche in considerazione della disponibilità di altre aree pubbliche da destinare a simili obiettivi.

Da segnalare che nel precedente P.U.C. adottato in via provvisoria nel 2008 e in via definitiva nel 2009 (e poi rinviato proprio nell’ambito della procedura di verifica di coerenza in seguito a determinazione Direzione generale della pianificazione territoriale urbanistica e della vigilanza edilizia della Regione autonoma della Sardegna regionale n. 256 del 18 marzo 2010) l’area era – opportunamente – classificata “zona H – salvaguardia”. Dopo il rinvio da parte della Regione nell’ambito della procedura di verifica di coerenza (art. 31 della legge regionale n. 7/2002 e s.m.i.), in seguito a determinazione Direzione generale della pianificazione territoriale urbanistica e della vigilanza edilizia della Regione autonoma della Sardegna regionale n. 256 del 18 marzo 2010, il P.U.C. è stato revocato con la deliberazione C.C. n. 52 del 27 luglio 2011 con cui il Consiglio comunale di Sassari ha adottato l’attuale strumento urbanistico. Tuttavia, anche l’attuale P.U.C. è uscito profondamente modificato dalla procedura di verifica di coerenza: infatti, con determinazione n. 3857/DG prot. n. 56134 del 21 novembre 2013 il Direttore generale della Pianificazione urbanistico territoriale dell’Assessorato degli EE.LL., Finanze, Urbanistica della Regione autonoma della Sardegna l’ha conclusa positivamente con incisive prescrizioni, fra cui anche per le “zone C 3 – ERP”. Ora la promulgazione dello strumento urbanistico, ma l’assurda scelta cementificatrice della storica “Campagna Bellieni” è rimasta.

A un precedente ricorso (30 settembre 2012) e a specifiche richieste pubbliche attraverso una campagna di ascolto condotta con la collaborazione del quotidiano La Nuova Sardegna (febbraio 2013), l’allora Sindaco di Sassari Gianfranco Ganau (ora Presidente del Consiglio regionale sardo), affermò la disponibilità dell’Amministrazione comunale a una modifica dello strumento urbanistico per salvaguardare la “Campagna Bellieni”. Ora il Sindaco è Nicola Sanna e il piano urbanistico comunale – P.U.C. è in vigore. Ora, senza alcun assillo, si può certo salvaguardare definitivamente la “Campagna Bellieni”. Che cosa vorrà fare la nuova Amministrazione comunale sassarese? Questa non è una battaglia su metri cubi e relativa rendita, è una battaglia ambientale e di civiltà che può essere vinta da tutti i sassaresi con la tutela dei valori ambientali, storici, identitari della propria Città.

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