Sosteniamo Gabriele Del Grande

18 Aprile 2017
Redazione

Domenica 9 aprile il giornalista Gabriele Del Grande è stato fermato dalle autorità turche al confine nella regione di Hatay. Era in Turchia dal 7 aprile. Pubblichiamo la prima telefonata concessa a Gabriele Del Grande alla sua compagna, una telefonata condivisa a sua volta nella pagina Facebook de Io sto con la sposa. Il blogger e regista toscano inizierà da stasera uno sciopero della fame affinché vengano rispettati i suoi diritti e invita tutti alla mobilitazione.

Il manifesto sardo sosterrà ogni forma di mobilitazione a favore di Gabriele Del Grande contro le bugie del ministero degli Esteri turco che aveva garantito alle nostre autorità consolari che il rilascio e l’espulsione di Del Grande sarebbe stata questione di ore e che, al più presto, avrebbe comunicato tutti i dettagli della sua detenzione. Così non è stato e per questi motivi aggiorneremo costantemente il nostro sito e sosterremo la lotta degli amici e della famiglia di Gabriele.

Oggi alle 14.30 ci ha chiamato Gabriele del Grande. È la prima telefonata concessa da domenica 9 quando è stato fermato dalle autorità turche al confine nella regione di Hatay. Era in Turchia dal giorno 7 Aprile. Dice Gabriele: “Sto parlando con quattro poliziotti che mi guardano e ascoltano. Mi hanno fermato al confine, e dopo avermi tenuto nel centro di identificazione e di espulsione di Hatay, sono stato trasferito a Mugla, sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento. I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo. Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio telefono e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato. La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito ripetuti interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta. Non mi è stato detto che le autorità italiane volevano mettersi in contatto con me. Da stasera entrerò in sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti”. Ci siamo messi in macchina una volta, siamo pronti a tornare in strada per i diritti.

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