Turchia e dintorni. L’Akp si fa in tre

16 Dicembre 2019
[Emanuela Locci]

Il 13 dicembre è stato presentato il nascente Partito del Futuro (GelecekPartisi), capeggiato dall’ex primo ministro Ahmet Davutoğlu. Il nascente partito si preannuncia islamista e conservatore.

La fondazione di questo partito a cui seguirà il 5 gennaio 2020 la presentazione di un altro partito che animerà il panorama politico turco, guidato dall’ex Ministro delle Finanze, Ali Babacan, che invece, nelle intenzioni dei fondatori sarà di matrice liberale. La fondazione di queste due nuove realtà partitiche ha creato un piccolo terremoto nel mondo politico del Paese del vicino oriente, ormai da troppo tempo assuefatto al potere dell’Akp del presidente Erdoğan. Ma da cosa traggono la loro origine questi due partiti e chi sono i loro leader e soprattutto, l’Akp sta perdendo il monopolio del potere? Sta continuando il declino del partito e del suo leader?

Da alcuni anni il partito del presidente da perdendo “pezzi da novanta” e ciò per diverse cause. Il primo ad abbandonare il partito fu proprio Ali Babacan, per dissidi con i vertici del partito causati essenzialmente dal pensiero che il partito si sia allontanato negli ultimi anni dai suoi stessi principi e che in particolare il presidente della repubblica stava agendo per un rafforzamento del suo potere personale.

Le stesse apprensioni sono state espresse da Ahmet Davutoğlu che però non ha lasciato di sua spontanea volontà il partito ma è stato espulso dopo aver attaccato l’operato del partito. Queste defezioni più o meno volute si stanno verificando in un momento molto delicato della storia del partito, un momento in cui a causa di vicende concatenate, tra cui la perdita di Istanbul nelle recenti elezioni di marzo, stanno rendendo evidente la perdita di attrattiva del partito.

La situazione politica interna turca si sta deteriorando ormai da circa tre anni, ossia dal tentato colpo di stato del 2016, dopo questo episodio la stretta del partito al potere sugli oppositori o presunti tali ha rivelato un regime che si sta mostrando sempre più autoritario. Non si contano le persone che sono state arrestate e che ancora sono in carcere con l’accusa di aver avuto un ruolo nell’organizzazione del tentato golpe e di avere legami con la rete gulenista. Il presidente Erdoğan ha colto l’occasione del golpe per fare delle riforme che hanno avuto come scopo il rafforzamento del suo potere personale e di quello dei suoi fedelissimi.

Queste riforme però hanno avuto anche un’altra conseguenza ossia il rafforzamento delle opposizioni che non hanno accettato di buon grado le nuove norme. Questa situazione di perdita dei consensi ha portato alla decisione da parte del presidente della repubblica di anticipare le elezioni, in cui l’Akp si è alleato con il partito nazionalista. Questa alleanza ha ottenuto la vittoria nella tornata elettorale ma ha visto anche la perdita di alcune città fondamentali per il paese e per il partito, Istanbul e Ankara.

Questa vittoria mutilata ha messo in evidenza il fatto che molti strati della popolazione si stanno allontanando dal partito, anche e soprattutto per questioni legate alle grandi difficoltà economiche che la Turchia sta attraversando ormai da troppo tempo, e alle quali Erdogan sembra non riuscire a dare una risposta energica e risolutiva. La debolezza economica della moneta, l’inflazione galoppante, l’instabilità dei suoi confini hanno sicuramente rafforzato i partito di opposizione, ma hanno anche determinato scelte politiche, come quella del recente intervento in territorio siriano, che si è servita essenzialmente a ricucire il legame tra il partito e il suo elettorato, nazionalista e anti curdo.

A tutto ciò si aggiunge situazione odierna in cui l’autorità del partito è in pericolo visto che molti suoi ex aderenti stanno dando vita ad esperienze partitiche che andranno in qualche ad intaccare l’elettorato dell’Akp, indebolendolo ulteriormente. Che siano questi i segnali di un declino peraltro già annunciato? Molti analisti politici vedono avanzare il declino, ma solo la storia potrà darci questa risposta.

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