Una marea contro la violenza maschile sulle donne e di genere

25 Novembre 2021

Foto Andreas Solaro, via Getty Images

[red]

Il 27 novembre la marea femminista e transfemminista ritorna in piazza per il corteo nazionale a Roma. Pubblichiamo il comunicato di Non Una Di Meno.

Dopo un anno di stop imposto dalla pandemia, è quanto mai urgente riprendere la parola e lo spazio pubblico contro la violenza maschile sulle donne e di genere approfondita dalla crisi pandemica e da una politica istituzionale preoccupante e ostile alle donne, alle persone lgbtqia+ e alle persone più esposte alla crisi economica, sociale e sanitaria.

“Da una parte, il governo dell’uomo solo al comando riprogramma in peggio le condizioni delle nostre esistenze, con riforme non contrattate né contrattabili che ipotecano il nostro futuro.

Dall’altra, la deriva xenofoba, patriarcale e individualista che attraversa il dibattito pubblico e che attacca la solidarietà, la cura collettiva, l’accesso alla salute per tutt* come priorità dell’agenda politica post pandemica” dicono le attiviste.

Mentre una donna ogni 72 ore muore per femminicidio e si registra un aumento della violenza domestica, il piano triennale antiviolenza istituzionale è scaduto e non viene ancora rinnovato.

Pubblicheremo e porteremo in piazza e in rete i dati dell’osservatorio sui femminicidi, lesbicidi e transcidi avviato da Non Una DI Meno per ribadire che la violenza è strutturale e si alimenta in condizioni di dipendenza economica, ricatto, giustizia patriarcale e politiche istituzionali inadeguate e sessiste. 

Saremo in corteo e lo faremo insieme con tutte le cautele necessarie per garantire la sicurezza e la tutela della salute di chi vorrà partecipare. La manifestazione sarà segnata da azioni performative e collettive, tra queste il grido muto, ossia un minuto di silenzio che coinvolgerà l’intero corteo per ricordare le vittime di femminicidi e transcidi; la performance sensibili-invisibili per il riconoscimento delle malattie cosiddette “femminili” ignorate dalla medicina, quali, ad esempio, vulvodinia, neuropatia del pudendo, fibromialgia, endometriosi e tutte le varie forme di dolore pelvico. Ci saranno performance per segnalare l’intreccio tra le migrazioni e le frontiere dello sfruttamento lavorativo, oltre alle numerose vertenze in piazza, tra cui quelle delle lavoratrici della Rgis e GKN.

Lo spazio della lotta politica pubblica è una priorità irrinunciabile, lo è a maggior ragione nel quadro di una emergenza sociale e di grandi trasformazioni come quelle innescate dal covid 19.

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