Una strada nuova da percorrere insieme

20 Luglio 2018
[Giovanni Fara e Alessia Etzi]

Il 23 luglio 2017 si è dato avvio al percorso di lotte che ha unito esperienze diverse sul terreno comune per l’affermazione dei diritti collettivi dei sardi e l’avvio di un reale processo di autodeterminazione che parta dai conflitti sociali e non dalla mera partecipazione alle elezioni per le quali, senza una valida base teorica di riferimento e un relativo radicamento territoriale si continuerà a collezionare fallimenti in grado di portare acqua solo al mulino dei nuovi populismi che vanno via via a sostituirsi ai partiti tradizionali che hanno finora governato la Sardegna.

A distanza di un anno dalla stesura della prima bozza di manifesto di quello che è un vero soggetto-progetto, che nasce attorno all’idea della costruzione di un modello sociale ed economico alternativo a quello liberista, incentrato sulla logica del profitto, della spoliazione del territorio e delle sue risorse e sullo sfruttamento del lavoro, sentiamo l’esigenza di trarre un primo bilancio e un confronto fra le diverse anime che hanno animato le campagne politiche realizzate negli ultimi mesi da Caminera Noa.

Il progetto-soggetto Una Caminera Noa, in questo ultimo anno, sulla base delle istanze emerse dalle assemblee plenarie tenutesi a marzo e ad aprile (assemblea libera di coordinamento autoconvocata), ha istituito gruppi di lavoro, stabilito vertenze da portare avanti e nominato i primi due portavoce, nelle persone di Alessia Etzi e Giovanni Fara, che a giugno nella sede  del centro studio autogestito hanno presentato il progetto nella prima conferenza stampa di presentazione della bozza di manifesto.

Giugno è stato un mese fecondo, con la manifestazione contro il Mater Olbia e a favore della tutela della sanità pubblica nell’isola, il 17 giugno, preceduta dall’adesione a tutte le lotte in campo al livello regionale di comitati costituitisi intorno alla Rete Sarda a tutela della salute pubblica che il 7/8 giugno hanno organizzato manifestazioni territoriali. Ancora, il 30 giugno la conferenza stampa di presentazione della campagna “Telefono Ruju” a tutela del lavoro e contro ogni forma di sfruttamento. Un percorso sinora di soddisfazione e di entusiasmo per quanto si sta facendo, insieme e in maniera condivisa e aperta.

La prossima plenaria si svolgerà domenica 29 luglio 2018. Il clima che si respira è quello delle decisioni importanti che andranno prese soprattutto nell’ambito dei tavoli di lavoro, da cui sono finora scaturite le principali battaglie politiche attraverso cui Caminera Noa ha mosso i suoi primi passi. La capacità di avviare un percorso plurale, democratico e inclusivo ha permesso la convergenza di tanti soggetti nell’ambito di mobilitazioni reali come quella per la difesa e l’insegnamento della lingua e della Storia sarda nelle scuole per creare centinaia di posti di lavoro e offrire ai giovani la possibilità di conoscere il proprio patrimonio culturale finora negato dall’ordinamento scolastico italiano. Ancora sull’ambito del lavoro e della lotta allo sfruttamento, è stata centrale l’apertura della campagna contro lo sfruttamento dei tirocini “Telèfonu Ruju”, uno strumento di denuncia che si aggiunge alle proposte di modifica della normativa che regola i tirocini e che punta a smascherare le condizioni di sfruttamento del lavoro stagionale, che diventano innumerevoli soprattutto durante i periodi estivi. Non venendo meno ai principi etici e al valore della solidarietà e dell’uguaglianza a cui si ispira il nostro percorso, abbiamo lanciato la campagna “Apriamo i porti sardi” contro ogni forma di xenofobia e razzismo che contraddistingue l’attuale governo giallo-verde, intento a portare avanti una assurda propaganda di odio sulla pelle di disperati che fuggono da guerre, fame, persecuzioni politiche e religiose. Infine abbiamo voluto denunciare pubblicamente gli intrecci di interesse che legano la giunta Pigliaru al Qatar e all’affare Mater Olbia, smascherando la più colossale operazione coloniale a danno dei sardi, dell’ambiente, della sanità pubblica e dei piccoli centri urbani dove sistematicamente sono stati tagliati posti letto e servizi per finanziare l’apertura di una struttura ospedaliera privata. La svendita del territorio da parte del governo della Regione e gli interessi del Qatar che spaziano in diversi settori, dai trasporti alla sanità, potrebbero presto portare ad una mega operazione immobiliare senza alcun reale tornaconto per il territorio e per il popolo sardo, privato di diritti primari come quello alla salute, per la volontà di una classe dirigente parassitaria e di canes de suta mesa.

In pochi mesi Caminera Noa è stata capace di promuovere delle campagne politiche a difesa dei sardi e della dignità umana, dei cittadini, della nostra gente e di chiunque arrivi in Sardegna desideroso di conoscere e rispettare la nostra cultura e la nostra terra. Abbiamo sempre avuto ben chiaro che la responsabilità del disastro economico e sociale in cui siamo precipitati è dello Stato italiano, delle sue politiche coloniali e della subalternità della classe politica al governo regionale negli ultimi trent’anni, che ha permesso che l’isola venisse letteralmente depredata delle sue risorse e che l’obiettivo da perseguire fosse quello di stigmatizzare e isolare tutti coloro che, anche nell’ambito dell’indipendentismo, agitassero la bandiera dell’odio della Lega e dei suoi alleati. La riflessione va portata nell’ambito di un dibattito politico che sta per entrare nel vivo della fase pre-elettorale, che già vede alcuni esponenti politici saltare sul carro dei possibili vincitori. Si formano le prime alleanze attorno al Partito Sardo d’Azione, principale responsabile dell’avanzata della Lega nell’isola, in virtù di uno scenario che molto probabilmente sarà una riproposizione del governo centrale.

La plenaria del 29 luglio sarà come sempre aperta alla contributo di tutti/e e l’appello alla partecipazione è rivolto ai partiti, ai comitati, alle associazioni e ai singoli individui desiderosi di lavorare ad un progetto di liberazione, di emancipazione sociale e nazionale della Sardigna.

Un progetto che si trova ad un punto importante del proprio percorso ma che è nettamente diverso da ciò che finora ha contraddistinto i vari partiti che si sono mossi nell’indipendentismo e nella sinistra sarda, cioè quel personalismo esasperato incapace di formare una classe dirigente in grado di prospettare una politica di cambiamento reale e un percorso di emancipazione collettivo che sappia coinvolgere tutta la società sarda in un processo di trasformazione di autodeterminazione reali. Una caminera noa capace di dettare l’agenda della politica sarda e che ponga il territorio, i cittadini, al centro del proprio agire.

Sighimus su caminu paris, domìniga su 29 de trìulas de su 2018.

Giovanni Fara e Alessia Etzi sono i portavoce di Caminera Noa

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