Interventi / Un’opinione sul voto

1 Aprile 2008

Raffaello Ugo

Vorrei fare un ragionamento sull’inutilità e pericolosità di un voto nelle condizioni attuali. Pare che Gandhi dicesse che il nostro prossimo è tutto ciò che vive. Ciò che è simile a noi, come nei cerchi concentrici che si formano nell’acqua, comprenderebbe per approssimazioni successive altre categorie in cui le somiglianze si fanno via via più sfumate fino a diventare quasi impercettibili. E tuttavia anche lì si può trovare ancora il nostro prossimo. Non faccio fatica a riconoscere la verità che l’espressione rivela ma è una categoria molto delicata da maneggiare e con ciò che riconosciamo come nostro prossimo siamo sempre sufficientemente indulgenti proprio per questa vicinanza. Inoltre negli esseri umani più spregevoli o pericolosi si riverbera purtroppo anche una parte di noi e noi ne accogliamo anche inconsapevolmente alcuni aspetti. E sono lo stesso il nostro prossimo. Le categorie buono/cattivo sono invece un po’ più rozze, non prevedono sfumature, quello che oggi ci appare buono potrebbe non esserlo più domani eccetera. Sono però molto utili nel breve periodo (nel lungo ci viene detto che saremo tutti morti) per arrivare a capo di una decisione. Quando nacque il Cagliari social forum buttammo giù un documento dove indicavamo le nostre discriminanti: neoliberismo, guerra, razzismo, fascismo, sessismo. Decidemmo che queste categorie erano mali assoluti con cui non è possibile alcuna trattativa. E’ quello che si dice una questione di principio. Ci sono poi leggi (parlo della nostra coscienza) che regolano i nostri comportamenti e sono un riferimento assoluto che prescinde da ogni altro legge. Possiamo anche decidere che di tanto in tanto le ignoriamo ma tocca comunque prendercene la responsabilità. Personalmente avrei voluto che ci ritirassimo da tutte le guerre, avrei voluto un’istruzione e una sanità pubblica e gratuita, una diversificazione delle fonti energetiche, un lavoro dignitoso per tutti e una calda accoglienza per i migranti. Cose banali con qualche riferimento a principi presenti anche nella nostra costituzione repubblicana. Nulla di questo sono riuscito a riconoscere nei comportamenti della classe dirigente regionale e nazionale. Sarei forse ingiusto a condannare alcuni individui che, in molti casi, si sono probabilmente trovati invischiati in situazioni troppo complesse da gestire ma gli effetti dei loro comportamenti li giudico, eccome se li giudico. E non gli darò più alcun sostegno. E’ facile prevedere il ritorno al governo del paese di un destra più feroce dell’ultima volta che dialogherà con un Veltroni che ha dichiarato di non essere mai stato comunista e che ci ha informato un paio di settimane fa del fatto che la lotta di classe è finita. E non dirò molto su quello che si muove a sinistra del PD, tutte bravissime persone e con cui sarebbe piacevole passare una mezz’oretta al bar. Ma non mi rappresentano neanche un po’. Que se vayan todos. La situazione è sufficientemente incancrenita e non c’è in realtà ormai più nulla da perdere. Per rivedere un po’ di democrazia forse è necessario che la sinistra stia ferma un giro. Rimanere al gioco quando ti hanno chiuso nell’angolo non è ne’ utile ne’ intelligente. Propongo invece un altro gioco: In alternativa alla categoria “ma anche” che risolve tutti i conflitti e crea però anche una nebbia in cui facilmente si perde l’orientamento introdurrei la categoria “escluso però”. E’ più faticosa e complessa della precedente ma ha il vantaggio di costringere a prendere atto in modo consapevole delle scelte di campo. Gli esseri umani sono tutti deboli e fallibili e giudicarli è un compito grave e ingrato. Ma intanto io ho già individuato nei cinque punti del documento del csf alcune discriminanti non trattabili e quando avrò la certezza che anche nei comportamenti di alcuni gruppi di esseri umani potenzialmente eleggibili queste torneranno a essere indiscutibili ricomincerò a dargli il mio appoggio. Nel film di Ermanno Olmi “Cantando dietro i paraventi” i pirati, gente spiccia, salutano i morti ricordando ai vivi cosa li aspetta con una breve orazione funebre: Dopo che il tuo corpo avrà varcato la porta degli inferi ti verrà spalancata la bocca perché tu dica la verità: Chi ha maltrattato i bambini verrà bollito e le piccole vittime gli caveranno il cuore. Ai commercianti che hanno rubato sul peso verrà mozzata la testa e pesata. I medici che a solo scopo di lucro hanno prescritto farmaci inutili o addirittura dannosi verranno segati in due così da soddisfare la loro ambiguità. Chi avrà maltrattato gli animali sarà arrostito fino a consumazione completa. Certo, son pirati, la punizione è post mortem e quattro punti per definire un programma possono apparire un po’ pochi ma non si può negare che abbiano almeno il pregio della chiarezza. In alternativa rimangono i cinque punti del social forum. In ogni caso è bene ripartire dai fondamentali.

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI