Welcome to Gaza

12 Gennaio 2013
Roberto Loddo
Le immagini della sofferenza di un popolo possono essere comprese solo attraverso gli occhi delle vittime. Domenica 13 Gennaio alle ore 11.00 presso la sede del Circolo Pd “Velio Spano” ad Assemini in Via Cagliari n° 173, si terrà l’inaugurazione dell’opera d’arte installativa “Welcome to Gaza”. All’inaugurazione parteciperanno i rappresentanti delle associazioni “Sardegna Palestina” e “Sardegna Libano, un ponte per il Mediterraneo” che hanno collaborato all’organizzazione della performance artistica insieme agli insegnanti e agli studenti del Liceo Artistico ”Foiso Fois” di Cagliari. Un installazione visiva e sonora delle giovani artiste Elisa Murru e Yasmin Cherrì che comprenderà foto, articoli, suoni, oggetti in un inedita forma espressiva installata in uno spazio tridimensionale per ricreare la testimonianza del massacro del popolo di Gaza. Nell’installazione viene descritta e fotografata la sofferenza e il terrore di una bomba israeliana che distrugge la casa di una famiglia palestinese.
L’opera potrà essere visitata per tre giorni di seguito, da Domenica 23 Gennaio dalle ore 11.00 alle 20.30, Lunedì 14 Gennaio, dalle ore 16.30 alle 20.30 e Martedì 15 Gennaio dalle ore 10.30 alle 12.30. Yasmin Cherrì, madre sarda e padre libanese, neodiplomata del Liceo Artistico, vorrebbe far sentire i visitatori della sua opera d’arte al centro di un massacro: “proietteremo un video dentro una casa bombardata, le persone quando entrano qui devono sentirsi in Palestina, devono capire come ci si sente”. L’idea di Welcome to Gaza nasce per dare contributo artistico alla sensibilizzazione della verità e della giustizia in Palestina e creare un interazione tra attraverso gli occhi delle vittime. Non è la prima volta che le due artiste creano un opera d’arte di denuncia.
L’anno scorso, in occasione della partecipazione del Liceo Artistico per Monumenti aperti, crearono un opera d’arte sul dramma dell’anoressia. I media non riescono a descrivere più l’immagine della sofferenza delle persone. Siamo abituati a vedere quotidianamente immagini di morte e conflitti in ogni luogo del pianeta e abbiamo perso di vista l”’odore della morte”.
Per Elisa Murru, anche lei neodiplomata del Liceo Artistico, quest’opera non vuole essere solamente un’occasione sporadica di sensibilizzazione alle atrocità della guerra, ma uno strumento di riflessione permanente e collettiva su cui costruire la soluzione per una convivenza pacifica e nonviolenta di tutti i popoli del Medio Oriente: “Le persone hanno l’occasione di informarsi ogni giorno sulla sofferenza del popolo palestinese ma non fanno nulla per cambiare le cose, per questo motivo, ai margini dell’installazione verrà appoggiato un grande telo che riporta l’immagine di un soldato israeliano e attorno a lui tutte le bandiere dei popoli in lotta che si sono ribellati in questi ultimi anni all’intolleranza, alle guerre e alle repressioni. Un telo che ospiterà i pensieri e le riflessioni delle persone che verranno a visitare la nostra opera”.

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